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giovedì 23 dicembre 2010

Ferrari, Domenicali: "nel 2011 veloci dall'inizio. Con Alonso apriremo un ciclo"

Dopo l'epilogo del 2010, con la cocente delusione patita ad Adu Dhabi, Stefano Domenicali indica la strada che la Ferrari dovrà percorrere, nel 2011, per cogliere quel successo sfuggito (o fattosi sfuggire) nella stagione da poco conclusa: "Vogliamo avere una macchina più veloce dall'inizio, cosa che non è stata quest'anno. Un 2010 che voglio ricordare non pensando ad Abu Dhabi, ma ai punti che abbiamo perso prima". Il responsabile della Gestione Sportiva del team di Maranello confida poi di avere piena fiducia nel suo alfiere Fernando Alonso: "Con lui costruiremo un ciclo di vittorie".
Sulla possibilità che in futuro in Formula 1 i top team possano schierare una terza macchina, Domenicali sa che l'ipotesi, più volte ventilata dai media, che a guidarla sia Valentino Rossi, è di difficile realizzazione: "Oggi non potremmo darla a Rossi perché ha una sfida importante con la Ducati".

Federico Fadda

martedì 21 dicembre 2010

La Virgin sceglie D'Ambrosio per il 2011

La Formula 1 ritrova un pilota belga dopo 17 anni: la Virgin ha ingaggiato Jerome D'Ambrosio per la prossima stagione, completando così il suo schieramento, che vedeva già confermato il tedesco Timo Glock. Il 25enne belga prende il posto del brasiliano Lucas Di Grassi, silurato dopo un 2010 del tutto insufficiente; anche se il materiale tecnico fornito dalla Virgin ai suoi 2 piloti nell'ultima stagione non autorizzava certo a sperare in qualcosa di meglio. D'Ambrosio, già collaudatore della scuderia dal GP di Singapore, ha corso diverse stagioni in GP2, vincendo anche il GP di Montecarlo. L'ultimo pilota belga in F1 era stato Phillipe Adams, ritiratosi nel 1993.

Federico Fadda

mercoledì 8 dicembre 2010

Un pezzo di storia che ritorna: nasce la Lotus Renault GP Team

A vederla sembra di fare un tuffo nella Formula 1 di quasi trent'anni fa, con quella inconfondibile livrea color nero-oro. Nasce così la Lotus Renault GP Team, dall'acquisizione da parte del gruppo Lotus (che possiede il marchio originale della squadra fondata da Colin Chapman) della Renault, che resterà così in F1 unicamente come fornitrice di motori.

Gerard Lopez, Presidente dell'ormai ex Renault F1 Team, ha commentato: "Siamo felici di poter annunciare pubblicamente che nel 2011 correremo con il nome di Lotus Renault GP. Inizia una nuova era per il team, in partnership con il Gruppo Lotus, e continueremo ad avere una forte relazione con Renault nelle prossime stagioni".
La nuova partnership è stata resa possibile grazie a Renault, che ha venduto le sue restanti quote nella scuderia al fondo Genii Capital. Il Gruppo Lotus avrà una partecipazione importante in Lotus Renault GP, divenendo co-proprietaria insieme alla Genii Capital. Oltre ai motori, la Renault fornirà al nuovo team un know-how tecnologico e di ingegneria. I telai si chiameranno ancora Renault e il marchio della casa francese sarà visibile in modo preminente sulla livrea della monoposto.
Il Gruppo Lotus sarà anche sponsor principale della scuderia fino al 2017.

Federico Fadda

mercoledì 1 dicembre 2010

Williams: Maldonado al posto di Hulkenberg

La voce circolava già da tempo, ma adesso è ufficiale: Pastor Maldonado sarà la seconda guida del team inglese per il 2011, a fianco del confermato Rubens Barrichello. Il pilota venezuelano prende il posto del tedesco Nico Hulkenberg, che nella stagione da poco conclusa ha avuto un rendimento troppo altalenante, e nemmeno la pole ottenuta nel GP del Brasile è servita per tenersi il volante nella prossima stagione. Con Maldonado, il Venezuela tornerà ad avere un pilota in Formula 1 dopo 30 anni, e le aspettative su di lui non sono di poco conto, dato che approda nel Circus da Campione del Mondo della GP2, la classe propedeutica alla F1, che lo ha visto centrare l'iride con 7 vittorie. "E' una grande soddisfazione per me essere stato selezionato dalla Williams - ha detto Maldonado -, è un ottimo modo per finire quello che e' stato un anno incredibile per me. Ho provato con il team ad Abu Dhabi, ma non vedo l'ora di iniziare a lavorare. Faro' del mio meglio durante l'inverno per prepararmi". Nella scelta di Maldonado, per la Williams ha probabilmente pesato anche la ricca dote di sponsor venezuelani che sostengono il pilota.

Federico Fadda

lunedì 15 novembre 2010

Le pagelle di Abu Dhabi: titolo meritato per Seb, disastro Ferrari; Petrov corretto, Webber fiacco

Vettel 10 – Anche ad Abu Dhabi la Red Bull calzava perfettamente la pista, e a lui è toccato solo portarla al traguardo. Ma se la bandiera a scacchi poteva portarti un mondiale, il rischio che venisse la tremarella e il sudore freddo c’era. Bene, l’unica umidità che il giovanotto ha avuto addosso è stata quella dello champagne, per un trionfo a conti fatti meritato, specie per quanto visto sul finale. Chapeau, Seb!

Alonso 7 – Dicono abbia pianto, dopo la gara. Lacrime sacrosante, diciamo noi; perché Nando il suo bel mazzo (eufemismo) per vincere il titolo se l’era fatto, riuscendo in una rimonta da urlo. In qualifica s’era preso mezzo mondiale, e ieri in una gara senza infamia e senza lode, stava prendendo l’altra metà. Peccato che quelli al muretto abbiano buttato via tutto quanto; con Petrov c’ha provato, ma la macchina non gli permetteva molto. Comunque bravo, Nando.

Webber 5 – Vedere il ragazzino con cui divide il box festeggiare è dura da mandar giù, anche per uno con una mascella grande quanto la sua. Ma ad onor del vero, anche ieri Mark non era quello delle occasioni migliori; dopo pochi giri va a toccare un guard-rail, e di fatto si taglia le mani da solo, perché gli tocca entrare a cambiare le gomme. E come per Alonso, la scelta si rivelerà fatale. Probabilmente ha sprecato l’occasione della vita.

Hamilton – Button 8 – Gara buona per il duo McLaren, anche se con condotta differente; Lewis ha corso sempre alle calcagna di Vettel, fino a quando non si è trovato dietro a Kubica, col quale ha dato vita a un gran duello, in cui però ha perso tempo. Jenson invece ha chiuso con un podio brillante, dopo esser stato 40 giri con gomme morbide (capito, Ferrari?). Anche loro rinnovano la sfida per il 2011.

Ferrari 3 – La curiosità è una sola: come è possibile perdere un mondiale così. Montezemolo non l’ha presa bene, e qualcuno non dormirà sonni tranquilli. Ha ragione Andrea Stella: Alonso meritava un supporto migliore. Bene, in futuro cerchino di procurarselo. Con meno chiacchiere, please.

Massa 4 – Felipe, ancora una volta no. No, non sei riuscito a renderti utile alla causa. No, non si può stare per 40 giri dietro ad Alguersuari. E no, così non arrivi al 2012 ancora al volante della Rossa. E non lo crediamo solo noi. Fidati.

Petrov 8 – Cosa dire al russo che quest’anno ha sfasciato più macchine di quanti punti abbia conquistato? Bravo, Vitaly; perché tenendo Alonso dietro per 40 giri senza commettere mezza chiusura sporca, ha dimostrato che la sportività e la correttezza per qualcuno ancora valgono. Perdonerà Nando, per il gesto a fine gara: nulla di personale, ma perdere un mondiale non fa piacere per niente.

Rosberg 8,5 – Nella giornata in cui Schumi sfascia la macchina, rischiando di rimetterci il melone, Nico tira giù un’altra prestazione di tutto rispetto. Monta le dure approfittando della Safety Car, e poi arriva in fondo senza problemi, per un 4° posto meritatissimo. Se l’anno prossimo gli daranno una vettura migliore, sarà un cliente scomodissimo. Schumi, occhio.

Federico Fadda

domenica 14 novembre 2010

Vettel: “Sono senza parole”. Alonso: “Non dovevamo difenderci”. Montezemolo: “Alonso non ha colpe”

Non è riuscito a trattenere le lacrime sul podio, e anche davanti ai microfoni a Sebastian Vettel riesce difficile parlare: “Sono senza parole, non saprei cosa dire in un momento come questo. E' stata una stagione dura per me e per tutti, soprattutto dal punto di vista fisico e mentale. Abbiamo sempre creduto nel team e nella macchina, oggi è un giorno speciale”. Una gara incredibile, al termine di una stagione incredibile: “Quest'anno è successo di tutto, Ho guidato il Mondiale una sola volta, ma quando contava”.
"Ho sempre creduto in me stesso, nel team e nella macchina – prosegue Seb - Non so quante volte sia cambiato il leader durante il Mondiale, la situazione è cambiata tante volte. Tutti potremmo scrivere un libro pensando ai Gp che avremmo potuto finire meglio. La Ferrari sembrava in difficoltà all'inizio dell'anno ma poi è venuta fuori alla grande, la McLaren con Hamilton ha guidato il campionato. Insomma, è successo di tutto".
Conclude: “Negli ultimi 10 giri sentivo che il mio ingegnere era molto nervoso. Poi, al traguardo, la sua voce era tranquilla. Alla fine, mi hanno detto che ero campione del mondo. Devo ringraziare tutti: tecnici, ingegneri, tutte le persone che in azienda hanno spinto tantissimo. Il mio viaggio con la Red Bull è stato incredibile, ci sono stati momenti belli e momenti tristi. Ma adesso sono qui e sono campione del mondo".

Facce decisamente più scure alla Ferrari, grande sconfitta di oggi. Fernando Alonso è amaro: “Abbiamo copiato la strategia di Webber e invece dovevamo imitare quella di Button, non dovevamo difenderci - ha detto lo spagnolo - Il nostro primo posto era irreale, era una posizione troppo alta per quello che meritavamo. E' andato tutto storto. Al via Vettel ha mantenuto la prima posizione. La nostra strategia prevedeva di marcare Webber, ma abbiamo finito per trovare traffico".
Dalla Ferrari ci si aspettava comunque qualcosa di più: “La Renault aveva una velocità di punta incredibile, era impossibile superare Petrov; ho cercato di passarlo, ma lui si difendeva bene. Era aggressivo e io rischiavo una collisione. Dovevo provarci, ma non potevo permettermi certo di andar fuori. Ovviamente sono triste, servirà qualche ora per valutare correttamente quello che è successo".
Comunque, una stagione non da buttare: “Ho vinto gare, ho lottato per il titolo. Ho vinto già due Mondiali, non ho niente da dimostrare. Bisogna valutare 10 mesi molto intensi, abbiamo avuto momenti positivi e momenti negativi. Abbiamo perso una chance: ma con questa squadra, in un anno negativo e con la terza monoposto del gruppo, siamo riusciti a lottare per il titolo fino all'ultima gara".

Molto contrariato anche Luca di Montezemolo: “Abbiamo perso quando forse eravamo convinti di non perdere e questo fa più male. Alonso è fortissimo, se non ha vinto non è colpa sua". “Sono orgoglioso di questa Ferrari: abbiamo perso all'ultima gara per pochi punti. Dire che siamo giù di morale è dire poco. Bastava tenere la posizione o pensare al quarto posto ed avremmo vinto il Mondiale. Quel quarto posto che avevamo conquistato in qualifica, purtroppo è andata così”, l’amara constatazione del presidente della Rossa.

Infine il pensiero di Andrea Stella, ingegnere di pista di Alonso: “Fernando ha guidato alla grande in questa stagione e meritava un supporto migliore per raggiungere quello che avrebbe meritato. Non abbiamo risposto nella maniera giusta”, ha ammesso Stella. Che aggiunge: “Alonso ce l'ha messa tutta, il suo impegno è stato massimo, non si può recriminare nulla dal punto di vista del pilota. Semmai dobbiamo guardare bene le nostre scelte. Talvolta le sconfitte insegnano e dobbiamo trarre i giusti insegnamenti da questa. Era l'anno giusto per quello che abbiamo fatto, ci meritavamo qualcosa di più".

Federico Fadda

L’incredibile è successo! Sebastian Vettel Campione del Mondo 2010

Finale clamoroso per la stagione 2010 di Formula 1. Sebastian Vettel si aggiudica il GP di Abu Dhabi e, complice le debàcle di Alonso e Webber, si laurea Campione del Mondo. Sul podio salgono anche le McLaren di Hamilton e Button, mentre lo spagnolo della Ferrari e l’australiano della Red Bull sono solo 7° e 8°.
Con il titolo a Vettel, la Red Bull corona un campionato strepitoso, condito anche dal titolo Costruttori vinto in Brasile.

START SENZA SCOSSE, POI… – Via della gara senza particolari emozioni, con i primi che girano la prima curva indenni, anche se Alonso non scatta benissimo e cede una posizione a Button, ma tenendo comunque dietro di sé Webber. Ma mentre tutto sembra essere andato tranquillamente, si materializza il colpo di scena che fa girare la gara a favore di Sebastian: alla curva 6 Schumacher sbaglia accelerazione e va in testacoda, Liuzzi che sopraggiunge lo centra in pieno, e la Safety Car deve fare la sua comparsa. Mentre i primi 5 restano in pista, altri piloti, fra cui Rosberg e Petrov, cambiano subito le gomme, montando le dure.

FERRARI, STRATEGIA SBAGLIATA – A quel punto al muretto della Ferrari fanno male i calcoli: concentrando tutta l’attenzione su Webber e temendo un consumo delle gomme morbido eccessivo, infatti, fanno fermare Alonso troppo presto. La scelta sarà sufficiente a farlo rientrare davanti all’australiano, ma costringe Fernando a restare imbottigliato dietro a Petrov e a un trenino di macchine più lente. Sarà fatale.

LA CAVALCATA DI SEB – Invece, davanti, i primi 3 non hanno problemi, anzi; Button, confermando che alla Ferrari hanno sbagliato alla grande, tira dritto per oltre 40 giri con le gomme morbide, ottenendo tempi velocissimi. Anche se, logicamente, dopo la sua sosta si ritrova 3° dietro Vettel e Hamilton, con quest’ultimo che ha dato vita a un emozionante duello con Kubica, prima che anche il polacco si fermasse per il cambio gomme. Una volta ripresa la testa, Vettel ha dovuto solo preoccuparsi di non fare errori e portare la macchina alla bandiera a scacchi, passata la quale ha potuto sfogare tutta la gioia di essere il pilota più giovane a laurearsi Campione.

FERNANDO, PECCATO – Nonostante la scelta sbagliata del suo box, Alonso ha poi provato disperatamente a passare Petrov, senza successo; la Ferrari non si è dimostrata all’altezza della concorrenza proprio nel momento decisivo, privando un volenteroso Fernando di quella che sarebbe stata una gran vittoria. Così come, a ben vedere, anche la Red Bull non ha certo aiutato Mark Webber, che alla fine ha pagato sulla sua pelle le scelte della Red Bull, orientata a veder vincere il pilota sul quale avevano puntato tutto. E cioè non Mark. Poche parole per Massa: 10° al traguardo, il brasiliano non ha mai impensierito Webber, e ha chiuso addirittura dietro ad Alguersuari.

LA GARA DEGLI ALTRI – La palma di sorpresa di giornata va a Rosberg: scampato per un soffio all’incidente che ha messo fuori gioco Schumacher, Nico ha approfittato della Safety Car per montare gomme dure, le migliori per la Mercedes su questo tracciato, e ha corso un’ottima gara, finendo 4°. A completare la top 10 sono Kubica 5°, Petrov 6°, e Alguersuari 9°.

L’ordine d’arrivo

Classifica Piloti

Classifica Costruttori

Federico Fadda

sabato 13 novembre 2010

Qualifiche spettacolo! Vettel in pole, Webber stecca(5°) e Alonso(3°) se la gode

Una sessione di qualifiche strepitosa ha animato l’ultimo sabato del Mondiale 2010 di Formula 1. Sul circuito di Yas Marina Sebastian Vettel su Red Bull ottiene la sua 10a pole stagionale col tempo di 1’39”394 (nuovo record della pista), precedendo la McLaren di Lewis Hamilton di appena 31 millesimi; in seconda fila Fernando Alonso, che con un ultimo tentativo strepitoso ha centrato il 3° tempo, scavalcando Jenson Button, ma soprattutto Mark Webber, suo principale rivale per il titolo. A fianco dell’australiano, in terza fila, partirà Felipe Massa, che ha finalmente l’occasione per rendersi utile alla causa della Ferrari. A chiudere la top 10, nell’ordine, Barrichello, Schumacher, Rosberg e Petrov. Sorpresa di giornata, ma in negativo, è stato Robert Kubica, eliminato nella Q2.

La chiave di queste qualifiche è stata, manco fosse la gara vera e propria, la bandiera a scacchi: si perché Hamilton e Alonso l’hanno evitata per pochissimo (lo spagnolo per soli 3 secondi!), permettendosi così di fare un ultimo tentativo veloce. Invece Webber ha mancato di freddezza proprio quando serviva, passando sul traguardo quando il tempo era già esaurito; e proprio quell’ultimo giro gli è stato fatale, perché Alonso ha estratto dal cilindro il coniglio che gli ha regalato la 3a posizione e, fatti gli scongiuri del caso, una bella fetta di Mondiale. Con l’australiano dietro, e Vettel 1°, allo spagnolo basterà arrivare in questa posizione (o anche 4°) per vincere il titolo; se anche Massa dovesse fare la sua parte, infastidendo Webber, la domenica di Abu Dhabi potrebbe davvero tingersi di rosso.
Non resta che aspettare le 14 di domani, quando i semafori si spegneranno per l’ultima volta nel 2010, e inizierà l’attesissimo GP di Abu Dhabi.

La griglia di partenza

Federico Fadda

venerdì 12 novembre 2010

L'imprevisto quarto incomodo: Hamilton sfreccia nelle libere

Sarà perchè dei 4 ancora matematicamente in lotta per l'iride è quello con le minori chance; sarà perchè ha detto di non avvertire alcuna pressione. Fatto sta che Lewis Hamilton con la sua McLaren ha messo in riga sia Alonso che le Red Bull, ottenendo il miglior tempo di giornata al termine del venerdì di prove libere. L'inglese ha fatto segnare il crono più veloce in 1'40"888, precedendo Vettel di 257 millesimi, e Alonso di 4 decimi; dal punto di vista dello spagnolo una buona prestazione, perchè su una pista temuta e sulla quale le Red Bull si presentano come grandi favorite, Fernando è riuscito a piazzarsi in mezzo alle 2 vetture del team austriaco, precedendo il diretto inseguitore, Mark Webber.

Venerdì in chiaroscuro per Felipe Massa, che ha fatto segnare il 6° tempo, ma a mezz'ora dalla fine della seconda sessione ha dovuto parcheggiare la sua Ferrari a bordo pista per un imprecisato guasto. Fra i big è poi riuscito a inserirsi Kubica su Renault, 5° miglior tempo di giornata, mentre fatica Jenson Button, 8° e staccato di oltre 1 secondo; in ritardo le Mercedes, con Rosberg e Schumacher al 10° e 11° posto.

Domani in programma la terza e ultima sessione di prove libere, poi alle 14 il via alle qualifiche. Che potrebbero significare molto, forse più della gara, nella lotta al titolo.



Federico Fadda

giovedì 11 novembre 2010

Alonso 246, Webber 238, Vettel 231: solo uno sarà campione. Abu Dhabi decide il Mondiale 2010

GP Emirati Arabi: 14 novembre, ore 14.00
Circuito Yas Marina 5554 m / 55 giri

I Primati del circuito
In prova: L.Hamilton (McLaren) - 1'39"695 (2009)
In gara: S.Vettel (Red Bull) - 1'40"279 (2009)
Sulla distanza: S.Vettel (Red Bull) - 1h34'03"414 (2009)

Il Gran Premio in tv
Venerdì: Prima sessione Prove libere - RaiSport2 ore 9.45
Seconda sessione Prove libere - RaiSport2 ore 13.45

Sabato: Terza sessione Prove libere - RaiSport2 ore 10.45
Qualifiche - Rai2 ore 13.55

Domenica: Gara - Rai1 ore 13.55

Così nel 2009















lunedì 8 novembre 2010

Le pagelle del GP del Brasile:Mondiale Costruttori per una Red Bull da 10; Vettel superbo, Webber col braccino corto. Alonso ottiene il massimo

Red Bull 10 – Se si tenesse da conto l’atteggiamento che continuano a tenere quelli del muretto, il voto scenderebbe parecchio. Ma in quanto alla macchina, giù il cappello davvero per Adrian Newey: la sua creatura è stata la più veloce quasi dappertutto, e se i piloti ne avessero fatto buon uso, il campionato sarebbe già finito da un pò…

Vettel 10 – Anche per Seb voto pieno, perché non ha mostrato mezza incertezza in tutta la gara, nemmeno quando la Safety Car avrebbe potuto rompergli le…uova nel paniere. Arriva ad Abu Dhabi ancora in corsa, ma dei 3 è quello messo peggio, e a meno che Mark e Fernando non si suicidino insieme allegramente, gli diranno “ritenta, sarai più fortunato”.

Webber 9 – Come accaduto nelle ultime gare, il sosia di Clark Kent sembra accusare di nuovo il “braccino”, disputando una gara sempre all’ombra del più veloce Vettel. E’ ancora il più immediato inseguitore di Alonso, ma la sensazione è che Abu Dhabi sarà l’occasione della vita, perché nel 2011 le cose per lui alla Red Bull saranno anche peggiori di così.

Alonso 8,5 – Vista l’ottima partenza e il poco tempo impiegato a scavalcare Hamilton, la gara sembrava promettere molto bene. Invece si fa bloccare a lungo da Hulkenberg, e a quel punto Seb e Mark sono già al traguardo a sorseggiarsi una lattina. Ha comunque ottenuto il massimo possibile con una Ferrari che era oggettivamente un passetto indietro alla Red Bull.

Hamilton 7 – Ahi ahi Lewis, un altro errore. E un altro regalo a Fernando, che ringrazia, se ne va, e non lo rivedi più. Litiga con le gomme morbide che, stranamente, non danno grip alla sua McLaren, si riprende con le dure, ma è troppo tardi. E a -24 è ormai tardi anche per il campionato: arrivederci al prossimo anno, Luigino.

Massa 5 – Alla lunga ci si stanca pure di ripetere le stesse cose, gara dopo gara. Eppure Felipe non fa nulla per far cambiare parere. L’inconveniente al pit-stop non è colpa sua, ok, ma prima vivacchia in mezzo al gruppo lento guidato da Hulkenberg, senza un tentativo di guizzo. Dopo la sosta la sua gara finisce. E se continua così anche la pazienza di quelli di Maranello.

Button 6,5 – Di buono c’è l’ottima partenza e il 5° posto finale, poi poco altro. La McLaren dell’ultimo periodo non lo ha aiutato, ma se Lewis con la stessa macchina va sempre più forte di lui, un motivo ci dev’essere. Può ancora pensare al campionato? Si, ma a quello dell’anno scorso, bei ricordi…

Hulkenberg 7 – La pole se la ricorderà per un bel pezzo, anche perché è probabile che in F1 non ce ne saranno altre, semmai avrà ancora un volante nel 2011. Cassa la partenza e il primo giro facendosi superare dalle Red Bull, poi rallenta gli altri, fino a quando la sosta lo fa tornare in una posizione consona al valore suo e della Williams. Comunque una bella gara da parte sua.

Federico Fadda

domenica 7 novembre 2010

Vettel: "Orgoglioso della squadra", Webber:" Non potevo fare di più". Alonso:" Perso terreno nei primi giri"

Doppietta in gara e vittoria nel campionato Costruttori. Grande festa in casa Red Bull, e i primi a felicitarsene sono proprio i piloti. Vettel, vincitore di Interlagos, spiega: "Sono orgoglioso della squadra e di me stesso". Poi analizza la sua gara: "Una giornata incredibile, alla partenza ero nella parte sporca, sono partito bene, riuscendo a passare all'interno Hulkenberg; è stato un momento chiave, poi ho cercato di mantenere il divario e ho controllato la gara. Ho cercato di tenere i pneumatici, è stato veramente incredibile. Abbiamo fatto un grande sforzo, è stata una stagione non facile, ma siano rimasti concentrati". Andrà ad Abu Dhabi ancora in corsa per il titolo: “Vorrei tanto vincere”.

Webber, invece si dice "molto soddisfatto per la squadra, un risultato eccezionale ottenuto contro Ferrari e McLaren". Riguardo alla gara, l'australiano spiega: "Non potevo fare di più. La mia gara era già 'decisa' il sabato. In altri circuiti si può pensare alla strategia, ma su un circuito come questo non c'era molto che potessi fare. Ho dovuto cercare di gestire i problemi che ho avuto nella seconda parte della gara - sottolinea l'australiano -, il motore si è surriscaldato e mi sono concentrato sul mantenere Alonso dietro di me".

Fernando Alonso ha limitato i danni, raccogliendo quanto più possibile. "Ho perso troppo terreno nei primi giri della corsa cercando di superare prima Hamilton e poi Hulkenberg; ero vicino come passo alle Red Bull, ma quando perdi 12" in partenza è difficile, ho avuto una seconda possibilità con la Safety Car, ma avevo delle macchine davanti. Congratulazioni alla Red Bull che ha vinto il Mondiale costruttori”. Sul discorso Mondiale: "Il campionato è aperto, ora c'è anche Vettel in lotta, vediamo cosa accadrà ad Abu Dhabi. E' un campionato fantastico".

Federico Fadda

Red Bull sul velluto, è doppietta Vettel-Webber. Alonso è 3° e ancora leader

Netta e indiscutibile vittoria per la Red Bull, che con Sebastian Vettel si aggiudica il GP del Brasile, penultima prova stagionale. Il tedesco ha preceduto sul traguardo il compagno Mark Webber, che completa così la doppietta del team austriaco; 3° posto per Fernando Alonso, che resta così leader della classifica, perdendo solo 3 punti dall’australiano, ancora vittima delle scelte inspiegabili del suo muretto box. La Red Bull si è anche laureata, con una gara d’anticipo, campione del Mondo Costruttori, per la prima volta nella sua storia.
Ad Abu Dhabi, fra 7 giorni, i primi 3 si presenteranno con questa classifica: Alonso 246, Webber 238, Vettel 231.

IL FATTORE HULKENBERG – Dopo la sorprendente pole di sabato, tutti si aspettavano di vedere quanto avrebbe potuto incidere Nico Hulkenberg sulla gara dei pretendenti al titolo. Il risultato è stato quello di vedersi infilato da Vettel già alla prima curva, e da Webber poco dopo. A fare le spese della presenza di Hulkenberg nei piani alti è stato Alonso, che ha dovuto faticare qualche giro prima di potersene sbarazzare, perdendo però quei secondi decisivi che hanno permesso alla Red Bull di andare in fuga.

RED BULL, ALTRO CHE ALI – Una fuga che è andata in scena a colpi di giri veloci, uno dietro l’altro, con Vettel a fare da lepre e Webber che riusciva a non farsi staccare, senza però essere un pericolo per il tedesco. Dietro i primi 3, il vuoto: dopo aver rallentato Alonso, Hulkenberg ha tenuto dietro a lungo anche Hamilton, che dall’inizio ha anche accusato mancanza di grip. Si è così formato un trenino di vetture con un ritmo molto più lento rispetto ai primi, cosa che di fatto ha spezzato in 2 la classifica.

PIT-STOP SENZA SORPRESE – Neanche i cambi di gomme hanno regalato sorprese: le Red Bull hanno continuato a girare con tempi che solo Fernando Alonso riusciva ad avvicinare, pur perdendo qualcosina. Chi ci ha rimesso nel gioco delle soste è stato proprio Hulkenberg, che si è ritrovato in posizioni più consone alla dimensione sua e della Williams, intorno al 10° posto, mentre chi era dietro di lui ha potuto girare più velocemente, come ad esempio Hamilton, che con le gomme dure ha iniziato a girare come i primi 3.

TOH, CHI SI RIVEDE: LA SAFETY-CAR – Una gara che stava filando liscia verso un comodo epilogo, vive il suo colpo di scena al 51° giro, quando ne mancano 20 alla fine: Vitantonio Liuzzi, all’uscita della ‘S do Senna’ perde il controllo della sua Force India, finendo contro le barriere. Macchina distrutta e in posizione pericolosa, che rende necessario l’ingresso della Safety; alla ripartenza non succede nulla di significativo nelle prime posizioni, con Vettel che ricomincia a tirare forte, e Webber che subisce il tentativo di aggancio di Alonso, perdendo qualche decimo. Alla fine però le Red Bull passano per prime sotto la bandiera a scacchi, tenendo aperte le speranze per entrambi i piloti.

MASSA, ALTRO FLOP Ferrari che invece andrà ad Abu Dhabi senza poter aspettarsi troppo da Felipe Massa; il brasiliano è stato autore di un’altra gara anonima, complicata anche da una gomma che non si è fissata bene nel pit-stop, tanto da richiedere un altro ingresso in pit lane subito dopo. Rimasto invischiato a centro gruppo, ha poi chiuso 15°. Detto di Hamilton, 4°, a chiudere la top ten sono stati Button 5°, Rosberg 6°, Schumacher 7°, Hulkenberg 8°, Kubica 9° e Kobayashi 10°.

Fra una settimana, sul circuito Yas Marina di Abu Dhabi, l’ultimo atto di questa incredibile stagione.

Ordine d’arrivo (Race order)
Classifica Piloti (Drivers classification)
Classifica Costruttori (Constructors classification)

Federico Fadda

sabato 6 novembre 2010

STREPITOSO HULKENBERG: POLE A INTERLAGOS! RED BULL SUBITO DIETRO. ALONSO QUINTO.


INTERLAGOS (Bra) - La pole che non ti aspetti. Nella serrata lotta per il titolo tra Red Bull, Ferrari e McLaren, ecco spuntare la Williams di Nico Hulkenberg che nell'ultima sessione completa il giro in 1'14"470 e rifila un secondo netto a Vettel e al resto del gruppo. La griglia di partenza del Gp che domani potrebbe decretare il nuovo campione del mondo di Formula 1, si presenta più insolita che mai, guidata da un outsider mai troppo convincente nel corso della stagione. Favorito certamente da una pista bagnata per quasi tutta la sessione, minuti conclusivi a parte, Hulkenberg riesce a mettere in fila una serie di giri veloci che gli permettono di staccare tutti i piloti che si contendono il mondiale. Dietro di lui, le Red Bull di Vettel e Webber, seguiti da Hamilton e Alonso. Chiudono la top ten l'altra Williams di Barrichello, Kubica, Schumacher, Massa e Petrov.

L'ASSETTO IDEALE - Non è una semplice pole position quella del giovane pilota tedesco. Dietro questa grande prestazione ci sono scelte di gomme e assetto a dir poco tempestive e azzeccate. Patrick Head, vecchio volpone del circus, si accorge prima degli altri delle condizioni della pista che si va sempre più asciugando e ordina ai suoi di montare le gomme slick morbide. La Williams entra subito in simbiosi con il tracciato e, grazie a un assetto perfetto, Hulkenberg appare immediatamente una spanna sopra gli altri. Caso? Sorpresa? Pleonastico dirlo. Certo sarà strano per il giovane adepto di Frank Williams essere l'ago della bilancia di un Gp fondamentale.

SFIDA AVVINCENTE - Gli ultimi, concitati minuti della Q3 creano non poche difficoltà ai due team che si contendono il mondiale. Le Red Bull, sempre davanti nelle prime due sessioni, rischiano grosso in un paio di occasioni, specialmente nella parte finale del tracciato, dove la pista è ancora umida. Tuttavia, sia Vettel che Webber riescono ad accodarsi alla Williams di Hulkenberg, seppur con più di un secondo di distacco. Va bene anche a Lewis Hamilton che precede il leader della classifica iridata, Fernando Alonso. E' proprio la Ferrari a mostrare le maggiori difficoltà in queste condizioni. Lo spagnolo è a quattro decimi dai rivali e a causa di un errore nella parte centrale della pista, non riesce a migliorarsi nell'ultimo tentativo della Q3. Grandi problemi di grip, invece, per Felipe Massa, soltanto nono. In netta difficoltà anche l'altra McLaren di Button, eliminato già in Q2, che partirà dall'undicesima posizione. L'appuntamento con la penultima prova del mondiale 2010 di Formula 1 è fissato per domani alle 17 (ora italiana) in condizioni che si preannunciano buone dal punto di vista meteorologico e della temperatura.

Griglia di partenza (Starting Grid)


Samuele Sassu

venerdì 5 novembre 2010

Il solito venerdì: Red Bull davanti a tutti, ma Alonso marca stretto

Prove libere animate dai piloti ancora in corsa per il Mondiale: alla fine la spuntano, come quasi di consueto, le Red Bull, con Vettel che stampa il miglior tempo in 1'11"968, davanti a Webber, staccato di poco più di un decimo. Alle spalle delle vetture del team austriaco, che erano risultate le più veloci anche al mattino, subito la Ferrari di Fernando Alonso, con un ritardo di oltre tre decimi. Lo spagnolo, decisamente più lento nella prima sessione, nella quale ha anche subito la rottura del motore (sostituito con un altro già utilizzato, non subirà penalizzazioni in griglia), ha però ottenuto ottimi tempi con macchina piena di benzina e gomme morbide. Dietro i primi 3, la McLaren di Lewis Hamilton, che precede l'altra Ferrari di Felipe Massa, anche lui vittima di un guasto (ma alla frizione), Kubica, e Button.

Le qualifiche, domani alle ore 17, con molta probabilità si svolgeranno sotto la pioggia, elemento che, come in Corea, potrebbe portare incertezza e sorprese non previste.

Federico Fadda

martedì 2 novembre 2010

Tutto in 2 gare:il gran finale comincia da Interlagos, GP del Brasile

GP Brasile: 7 novembre, ore 17.00
Circuito Interlagos 4309 m / 71 giriI Primati del circuito
In prova: R.Barrichello (Ferrari) - 1'09"822 (2004)
In gara: J.P.Montoya (Williams) - 1'11"473 (2004)
Sulla distanza: J.P.Montoya (Williams) - 1h28'01"451 (2004)

Il Gran Premio in tv
Venerdì: Prima sessione Prove libere - RaiSport2 ore 12.45
Seconda sessione Prove libere - RaiSport2 ore 16.45

Sabato: Terza sessione Prove libere - RaiSport2 ore 13.45
Qualifiche - Rai2 ore 16.55

Domenica: Gara - Rai1 ore 16.55

Così nel 2009
1 - Webber (Red Bull)
2 - Kubica (BMW Sauber)
3 - Hamilton (McLaren)
4 - Vettel (Red Bull)
5 - Button (Brawn)
6 - Raikkonen (Ferrari)
7 - Buemi (Toro Rosso)
8 - Barrichello (Brawn)
9 - Kovalainen (McLaren)
10 - Kobayashi (Toyota)

lunedì 25 ottobre 2010

Le pagelle del GP di Corea: Alonso super, Hamilton altro errore. Vettel sfortunato; Red Bull, il disastro è servito

Alonso 10 – Una gara perfetta. Difficile trovare altre parole per descrivere la domenica di Fernando; con Webber fuori si accontenterebbe anche del 2° posto, ma un bullone dispettoso al pit-stop lo costringe a pressare Hamilton inducendolo all’errore, poi spinge trattando bene le gomme per arrivare tranquillo alla fine. Prima di vedere Vettel che sfumacchia, raccogliendo la vittoria che lo proietta verso il Mondiale. Mancano solo gli ultimi sforzi.

Hamilton 7 – L’unico a scalpitare per correre, dopo il secondo via dietro Safety Car; questo gli farebbe meritare un voto più alto, ma anche stavolta Lewis butta una grossa occasione, andando lungo sulla pressione di Alonso, e gettando così una possibile vittoria. Anche se 21 punti di distacco da Fernando sono tanti, la classifica si è fatta comunque migliore. La macchina però è inferiore a Ferrari e Red Bull.

Vettel 8 – Dopo aver guidato con grande autorità la gara (seppur favorito dalla visuale sgombra), dimostra anche discrete doti da pompiere, quando spegne rapidamente con un estintore le fiamme che fuoriuscivano dal retro della sua Red Bull. Casomai volesse fare un mestiere alternativo…battute a parte, avrebbe vinto e sarebbe andato in testa al Mondiale, ma l'insistenza con cui si lamentava con Horner per la visibilità che calava è stata fastidiosa (ok sperare nell'interruzione, però era l'unico a lamentarsene apertamente). A -25 è durissima.

Webber 4 – Un errore troppo grave, per uno che si gioca il Mondiale. Al di là di questo, anche stavolta Mark ha dato l’impressione di non riuscire ad andare forte come Vettel, con la stessa macchina. Ora si trova ad inseguire, e gli 11 punti di svantaggio dal leader, considerato che si tratta di un già Campione del Mondo, saranno comunque difficili da recuperare. Auguri.

Massa 8 – Il podio è il risultato massimo che poteva ottenere, visto che è riuscito a tenere il passo dei primi solo in poche occasioni. I 30 secondi di distacco che accusa da Alonso al traguardo la dicono lunga su quale dovrà essere il ruolo di Felipe nelle ultime 2 gare. Le ultime possibilità per dimostrare di meritare ancora il volante della Ferrari.

Button 4 – Stavolta Jenson ha chiesto troppo alla fortuna. Dopo le vittorie in Australia e Cina, gioca di nuovo con la strategia delle gomme, sperando che gli vada bene come le altre volte. Ma a tutto c’è un limite, e si ritrova a metà schieramento senza riuscire a sorpassare Toro Rosso, Williams e Sauber. Un po’ pochino per un Campione del Mondo. Che da ieri ha abdicato, senza l’onore delle armi.

Red Bull 2 – Sulla rottura del motore di Vettel poco da imputare a Horner & co. Ma forse ora potrebbero cominciare a mangiarsi i gomiti, visto che con più lungimiranza e meno presunzione, a Interlagos avrebbero potuto avere Webber iridato. Se riescono a perdere anche questo Mondiale, qualcuno gli regali un viaggio in Canada…lì ci sono tanti tronchi da rosicare.

Organizzazione GP di Corea 0 – Strutture incomplete, asfalto pessimo, drenaggio dell’acqua inesistente. Serve continuare a infierire?

Federico Fadda

domenica 24 ottobre 2010

CROLLO RED BULL! ALONSO VINCE IN COREA E VOLA IN TESTA AL MONDIALE


YEONGAM - Un Gran Premio infinito, pioggia torrenziale, asfalto fresco che fatica a drenare, la livrea delle monoposto che ricorda tanto quella delle vetture Rally per la grande quantità di fango e sporco sollevati durante la gara. E in mezzo a tutto questo, a far festa è la Ferrari con Alonso e Massa sul podio, mentre le lacrime di alcuni meccanici della Red Bull sono il simbolo della giornata nera in cui la casa anglo - austriaca incappa oggi a Yeongam. L'erroraccio di Webber e la fumata bianca che lascia a piedi Vettel a pochi giri dalla fine, condannano il team di Chris Horner e spostano gli equilibri del Mondiale piloti dalle parti di Maranello. A due gare dalla fine, Alonso comanda la classifica con 231 punti, 11 in più di Webber, ormai ex leader iridato.

COREA ESTREMA - Un tifone investe in pieno la Cina, ma la sua lunga coda non risparmia l'ex zona paludosa di Yeongam in Corea. Non potevano verificarsi condizioni più estreme per un circuito nuovissimo, completato (si fa per dire) soltanto nelle ultime settimane, con un asfalto imbevuto di acqua, dopo che una fitta pioggia l'ha fatta da padrone per gran parte del pomeriggio. Lo start, previsto per le 15 ora locale, slitta di dieci minuti, parte con l'ausilio della Safety Car,ma si ferma dopo appena tre tornate, a causa di una visibilità quasi nulla per l'enorme quantità d'acqua sollevata dalle monoposto. Un'ora di attesa, una nuova, identica partenza guidata dalla vettura di sicurezza e poi finalmente la gara vera, rigorosamente affrontata con gli pneumatici heavy rain. Al 18' giro comincia lo show!

WEBBER KO - In condizioni ancora molto difficili, ad avvantaggiarsi è certamente Sebastian Vettel, bravo ad approfittare della sua pole e a sfruttare l'ampia visibilità, al contrario di chi sta dietro, a partire dal suo compagno di squadra. E' proprio Mark Webber a provocare il primo sussulto della giornata, già al 19' giro, quando mette la sua posteriore sinistra sull'erba sintetica in uscita di curva, perde il controllo della sua Red Bull e finisce contro il muretto dopo un testacoda. Come se non bastasse, la monoposto attraversa tutta la carreggiata e viene centrata in pieno dall'incolpevole Rosberg, autore di una partenza eccezionale. Dal muretto Red Bull una certezza: non sarà una giornata facile.

GUAI AI BOX - L'uscita di scena dell'australiano, lancia la rimonta di Fernando Alonso, freddo nell'affrontare l'asfalto viscido del circuito e molto abile nel non perdere di vista il velocissimo Vettel. Impressionante il ritmo imposto dal duo di testa, al quale solo la McLaren di Hamilton può resistere. Al 31' giro, Buemi centra in pieno la Virgin di Timo Glock e la Safety Car è costretta all'ennesimo ingresso in pista. Per Vettel e Alonso arriva il momento del pit stop. Perfetto il lavoro dei meccanici Red Bull, mentre un dado volato via complica il montaggio dell'anteriore destra del ferrarista,che perde secondi preziosi e rientra sul tracciato in terza posizione dietro a Hamilton, fermatosi qualche giro prima. Tuttavia, dopo appena tre tornate scatta ancora la bandiera verde, Alonso tallona la McLaren dell'inglese e lo costringe all'errore alla prima curva. L'ex iridato va lungo e consente allo spagnolo di tornare a caccia di Vettel.

LA FUMATA BIANCA - I minuti scorrono, la luce si affievolisce e il tempo limite delle due ore si fa sempre più vicino. Come da regolamento, si attende il completamento del 42' giro per stabilire se assegnare o meno il punteggio pieno ai piloti che completeranno le tornate previste, cosa che avviene anche grazie alla serie di giri veloci messi in fila dai primi tre. Il tira e molla fra Vettel e Alonso subisce un clamoroso colpo di scena al 46' giro: il tedesco è primo sul rettifilo dei box, ma perde velocità prima di affrontare la Curva 1 e viene sorpassato agevolmente dal ferrarista. Poche centinaia di metri ed ecco l'emblematica fumata bianca del motore Red Bull che lascia a piedi il giovane pilota e manda al tappeto un'intera squadra. Per Alonso comincia la cavalcata verso la sua quinta vittoria stagionale, la ventiseiesima in carriera e la testa della classifica piloti.

SCHUMI C'E' - Se i primi tre sono di un altro pianeta nella bagnatissima domenica coreana, subito dietro non mancano le bagarre per guadagnare punti importanti. Ecco allora il ritorno di un combattivo Schumacher, da sempre amante delle condizioni estreme, che centra il quarto posto, seguito dall'onnipresente Robert Kubica e dall'ottimo sesto posto di Vitantonio Liuzzi. L'italiano, partito dalla nona fila, regala punti fondamentali alla Force India, dopo una gara d'attacco. Chiudono la zona punti Barrichello, Kobayashi, Heidfeld e Alguersuari. Male invece l'altra McLaren di Jenson Button, dodicesimo tra mille scelte sbagliate.

I MERITI DELLA ROSSA - L'impossibilità di attaccare già alla partenza, le condizioni estreme, l'incognita del rendimento su un circuito nuovo. Tanti i dubbi della Ferrari oggi, specialmente dopo la superiorità messa in mostra dalla Red Bull durante le libere e le qualifiche. Ci si è messo anche un semplice dado a complicare il cammino della Rossa nel Gp di Corea, eppure ancora una volta ha vinto tutta la squadra. Piloti, staff e meccanici hanno reso possibile un'impresa non da poco, di certo favorita dalle sfortune di un avversario valido e che darà battaglia fino alla fine del campionato. Ad ogni modo, ko del motore a parte, l'errore banale di Webber a gara appena cominciata, dimostra la scarsa serenità interna alla Red Bull, con due rivali più che compagni a lottare per la vittoria finale. Quanti punti buttati al vento durante il campionato. E ancora una volta è la Ferrari a dare l'esempio di un'ottima gestione del team. La vittoria di Alonso, il terzo posto di Massa e la macchina competitiva lo dimostrano apertamente. Ora c'è un vantaggio da gestire: Interlagos e Abu Dhabi separano Fernando dal suo terzo mondiale. In bocca al lupo, Ferrari!

ORDINE D'ARRIVO (RACE RESULTS)

CLASSIFICA PILOTI (DRIVERS CHAMPIONSHIP)

CLASSIFICA COSTRUTTORI (CONSTRUCTORS CHAMPIONSHIP)

Samuele Sassu

sabato 23 ottobre 2010

VETTEL e WEBBER SUONANO la CARICA. ALONSO è TERZO. LE QUALIFICHE DEL GP DI COREA


YEONGAM - A due secondi dalla bandiera a scacchi, Alonso transita sulla griglia e fa segnare un tempo record: in casa Ferrari si preparano a festeggiare la prima pole di sempre sul circuito/cantiere di Yeongam, in un'ex zona paludosa della Corea del Sud. Peccato siano rimaste in lizza anche le due Red Bull che, nell'ultimo giro, riescono a staccare due tempi eccezionali e scavalcano così lo spagnolo. Primo Vettel con 1'35"585, secondo Webber a 74 millesimi e terzo Alonso, staccato di soli 8 centesimi.

CONDIZIONI DIFFICILI - La veduta dall'alto del circuito coreano lascia capire quanto tutta la struttura sia ben lungi dall'essere completata. Poche vie di fuga, un asfalto sporco e l'aderenza delle monoposto messa a forte rischio dal più elevato graining del mondiale. Tuttavia, le scuderie in lotta per il titolo non sembrano soffrire particolarmente le difficili condizioni. Le due Red Bull, con un più elevato carico aerodinamico rispetto ai rivali, la fanno da padrone in tutte e tre le sessioni di qualifica, ma le Ferrari sono subito dietro. Più performanti le Rosse nella prima parte del circuito, quella costituita dai lunghi rettilinei. Ma Vettel e Webber rispondono nel secondo intermedio e soprattutto nell'ultimo settore, molto più tecnico, favoriti dall'aerodinamica delle loro vetture.

LA TOP TEN - Dietro al terzetto di testa spunta la McLaren di Lewis Hamilton, non troppo a suo agio sul nuovo circuito coreano. In quinta posizione ecco Nico Rosberg, seguito dall'altra Ferrari di Massa. Chiudono le prime dieci posizioni Jenson Button, Robert Kubica e Michael Schumacher. La gara scatterà domani alle ore 8 italiane.

GRIGLIA DI PARTENZA (STARTING GRID)

Samuele Sassu

domenica 10 ottobre 2010

Le pagelle del GP del Giappone: Vettel spadroneggia, Webber si accontenta; Alonso concreto, per Hamilton e Button Mondiale addio

Vettel 10 - Riecco una gara in stile Seb, di quelle in cui nemmeno il diluvio del sabato può servire a farlo scomporre. A Suzuka si sente come nel cortile di casa, e il risultato è una vittoria che lo rilancia pienamente in campionato, con pole e vittoria, anche se quel dispettoso mascellone con cui divide il box gli ruba il giro più veloce.

Webber 9 - E' intelligente, il buon Mark; capisce che stavolta contro Vettel non può spuntarla, e si prende un 2° posto che lo soddisfa parecchio, perchè allunga sulla seconda piazza della classifica, ora però occupata non più da uno, ma da ben due avversari che non gliela daranno vinta facilmente. Ma sta gestendo la situazione con una freddezza encomiabile.

Alonso 9 - La Ferrari non era forte come a Monza e Singapore, ma Fernando è stato di parola: podio voleva, e podio s'è preso. La polemica con Massa non lo scalfisce minimamente, corre la sua gara senza il minimo errore, senza permettere alle McLaren di impensierirlo, e tirando giù anche un paio di giri record, tanto per gradire. Alla fine sorride sornione, e ne ha ben ragione.

Button 6 - Forse pensava di poter fare il colpaccio come in Australia e Cina (quando fu, più che altro, fortunato), fatto sta che partire con gomme dure si rivela una scelta disastrosa, dato che quando si trova in testa, invece di guadagnare terreno lo perde miseramente. E se Hamilton non avesse avuto noie al cambio, avrebbe visto, come sempre, l'altra McLaren dalla visuale posteriore. Il suo Mondiale finisce, giustamente, oggi.

Hamilton 6,5 - Volendo potrebbe appellarsi alla sfiga, ma Luigino le sue colpe le ha, e pure grosse; perchè il cambio che oggi gli ha dato noie è quello che gli hanno dovuto montare dopo aver sfasciato la macchina nelle libere. Nelle ultime gare non ha retto alla pressione di dover rimontare, così si trova praticamente fuori dai giochi in un campionato che avrebbe potuto vincere. Il talento c'è, ora serve un pò di testa in più.

Massa 2 - Comincia la sua domenica horribilis centrando un deprimente 12° posto in qualifica, togliendo così ogni dubbio in merito al fatto di aiutare Alonso o meno. Completa il capolavoro trovando alla prima curva un varco che non c'è, tagliando sull'erba e facendo strike con l'incolpevole Liuzzi. Se la Ferrari paga in classifica Costruttori quasi 100 punti di ritardo dalla Red Bull, la colpa è in buona parte sua. Si svegli, perchè Kubica sta suonando il campanello al cancello di Maranello.

Kobayashi 8 - Va bene che quando uno corre in casa si gasa non poco, ma oggi sotto il casco Kamui indossava la fascia da kamikaze, e ha corso tutta la gara al grido di Banzai! Partito 14°, ha inanellato una serie di sorpassi da urlo, alcuni con staccate a ruote fumanti, e il duello con Alguersuari a suon di sportellate ha ricordato la F1 di un paio di decenni fa, quando al termine del sorpasso non si poteva far altro che applaudire entrambi i contendenti. Non è più una sorpresa.

Federico Fadda

Vettel: “Giornata incredibile”. Webber: “Seb ha meritato, io bene 2°”. Alonso: “Ottenuto il massimo”

Non riesce a smettere di sorridere Sebastian Vettel, trionfatore al termine di una domenica molto intensa: “Una giornata incredibile, in gara abbiamo continuato il lavoro delle qualifiche, con una pole fantastica”. Come da pronostico, la Red Bull è risultata imprendibile sulla pista giapponese: “Sembra disegnata per noi, in qualsiasi condizione è stato sempre piacevole guidare qui. Siamo riusciti a controllare fino alla fine, anche se Jenson davanti ci rallentava. Però avevo un ottimo passo, così come Mark e Fernando, che però tenevo comunque bene a distanza. Sono molto soddisfatto, ho guadagnato in classifica”.

Umore non diverso per Mark Webber, sempre leader del campionato: “Ottima giornata per me. In qualifica ero vicino a Sebastian, ma sapevo che se non fossi riuscito a partire in pole, poi sarebbe stato difficile vincere la gara. Devo ammettere di essere stato anche fortunato per il guaio di Kubica, che sarebbe stato difficile da scavalcare”. La monoposto austriaca è stata imprendibile nell’intero weekend: “Tutto ha funzionato, dalla macchina alle gomme, e la strategia era buona, nonostante a un certo punto trovarsi Button davanti ci stava dando delle preoccupazioni”. In casa Red Bull continua la lotta interna: “Seb ha meritato pienamente la vittoria, ma io sono molto contento, e penso lo sia anche Fernando che è qui con noi sul podio. Siamo tutti e 3 a giocarci il mondiale, fino alla fine”.

Programma rispettato per Fernando Alonso: podio doveva essere, e podio è stato. “Gara dura, me la stavo anche complicando con una partenza non buona, e anch’io sono stato fortunato per la sfortuna di Robert”.
La Ferrari ha mostrato un buonissimo stato di forma: “Nella prima parte non era possibile stare con le Red Bull, mentre ci sono riuscito nella seconda, anche se mai abbastanza per attaccare. Sapevamo che questa pista per noi sarebbe stata difficile, ma abbiamo ottenuto il massimo possibile”. Il campionato diventa un affare a 3: “Al termine della gara più complicata per noi fra le ultime 4, abbiamo perso solo pochi punti dalla vetta, restiamo in corsa per il finale”.

Federico Fadda

Facile doppietta Red Bull a Suzuka: Vettel vince davanti a Webber, ma Alonso è subito dietro


SUZUKA (Giappone) - Prima la pole, poi la vittoria, tutto in una giornata. La domenica soleggiata di Suzuka è favorevole a Sebastian Vettel, indiscusso dominatore del Gran Premio del Giappone, quartultima prova del Mondiale. Dietro al tedesco della Red Bull, il compagno di squadra Mark Webber, leader della classifica iridata, ma attenzione perché la Rossa di Fernando Alonso è subito dietro a collezionare punti importanti in ottica mondiale: raggiunto da Vettel al secondo posto a 206 punti, ha sempre nel mirino l'australiano che dista ora 14 lunghezze.

TUTTO FACILE - Su una pista tecnica come quella di Suzuka era facile immaginare una netta supremazia dell gioiello progettato da Adrian Newey. La Red Bull domina nelle qualifiche (svoltesi in mattinata a causa del nubifragio di ieri) e mette in fila tutti. Vettel parte subito bene e si lancia in una serie di giri veloci che tengono a distanza il compagno/rivale. Chris Horner dal muretto non vuole nessun azzardo e a metà gara richiama i due piloti a distanza di un giro l'uno dall'altro. Troppo netta la superiorità del team austriaco e, considerate le esperienze del passato, meglio non mandare all'aria un'altra doppietta pressoché scontata. Missione compiuta, anche se Webber, all'ultima tornata, fa segnare il giro veloce e impedisce a Vettel di far segnare l'hattrick. Un piccolo sgarbo, tanto per gradire.

ALONSO NON MOLLA - Consapevole fin dall'inizio della superiorità Red Bull, Fernando Alonso sa di giocarsi tutto in partenza. Dopo il sospetto jump start di Vettel (ritenuto non sanzionabile dalla direzione di gara) e le carambole che mettono fuori causa a pochi metri dal via la Renault di Petrov e la Williams di Hulkenberg, lo spagnolo quarto in griglia è bravo a difendersi dall'attacco delle due McLaren e approfitta poi dell'uscita di pista di Robert Kubica. Il pilota della Renault, infatti, terzo dietro alle Red Bull, al giro numero 3 perde la ruota posteriore sinistra e va contro le barriere. Un vero peccato, dopo un'ottima partenza e un buon ritmo in pista.

McLAREN ANCORA GIU' - Problemi e ancora problemi: in casa McLaren continua il momento no. Perse cinque posizioni in griglia a causa della sostituzione del cambio danneggiato, Lewis Hamilton ci mette la solita grinta e tiene un passo davvero notevole, ma dopo il pit stop, quando è in netto recupero su Alonso, perde la terza marcia e si deve accontentare della quinta posizione, sopravanzato dal compagno di squadra Jenson Button poco prima della bandiera a scacchi. Il campione del mondo in carica approfitta dei problemi di Hamilton, ma la sua è una gara incolore, soprattutto per la discutibile scelta di partire con le gomme dure, al contrario di tutti gli altri rivali.

MASSA KO - Aiutare Alonso? Non se ne parla. Felipe Massa dimostra ancora una volta di non volerne sapere di sostenere il compagno di scuderia nella corsa al titolo. La sua gara, infatti, finisce già alla prima curva, quando tenta la manovra impossibile all'interno, finisce sull'erba ancora umida e una volta rientrato sull'asfalto la sua Ferrari senza controllo finisce dritta addosso alla Force India dell'incolpevole Liuzzi. Il pilota brasiliano sembra aver perso la serenità di un tempo e la classifica costruttori è lì a dimostrarlo, con la Rossa terza a 92 punti dalla Red Bull.

SAMURAI O KAMIKAZE? - Nelle gare casalinghe, i piloti giapponesi subiscono una metamorfosi: letteralmente assopiti per l'intera stagione, si risvegliano improvvisamente dal letargo una volta tornati in patria e oggi a lasciare il segno sono anche i sorpassi da brivido di Kamui Kobayashi. Con una Sauber in ottima forma, il pilota del Sol Levante è stato autore di una serie di attacchi portati a termine con una grinta e una determinazione davvero insolite, che gli hanno consentito di chiudere in settima posizione. Buona anche la gara di Michael Schumacher, sesto davanti a Kobayashi. Chiudono la top ten Heidfeld, Barrichello e Buemi.

Samuele Sassu

Ordine di arrivo (Race Results)


Classifica piloti (Drivers championship)

Classifica Costruttori (Constructors championship)

sabato 9 ottobre 2010

Suzuka, pole alla pioggia: qualifiche rinviate a prima della gara

Le previsioni meteo davano 100% di probabilità di pioggia per le qualifiche, e pioggia al 100% è stata. Anzi, anche di più: nessuno nel paddock pensava che l'acquazzone che si è rovesciato su Suzuka potesse costringere la Direzione di gara a rinviare le qualifiche a domattina, poche ore prima del via del GP del Giappone. Invece, dopo tre sopralluoghi effettuati dalla Safety Car, a intervalli di mezz'ora l'uno dall'altro, è stato evidente che per i piloti sarebbe stato troppo pericoloso girare in quella specie di fiume, con uno strato di 3-4 centimetri di acqua che non consentiva alle monoposto di stare in pista con sicurezza. Quindi stop, e rinvio a domattina, alle 10 di Suzuka, cioè le 3 di notte in Italia, quando comunque si potrebbe girare lo stesso su un asfalto bagnato, ma in via di asciugatura, dato che per la gara è previsto bel tempo, almeno per la prima parte. Per gli appassionati di Formula 1 si prospetta una dura levataccia.

Federico Fadda

domenica 26 settembre 2010

GP di Singapore, le pagelle: Alonso perfetto, niente da fare per un ottimo Vettel; Webber “elimina” Hamilton e se la cava

Alonso 10 – Pole, giro veloce, gara condotta sempre al comando, e vittoria. L’epilogo di una notte straordinaria consegna al mondiale una classifica rivoluzionata, e conferma la forma strepitosa di Fernando, che a -11 dalla vetta si starà sfregando le mani. Se continua su questi livelli, i tifosi della Ferrari possono davvero sognare.

Vettel 8,5 – Finalmente il tedeschino tira giù una gara senza sbavature, ma anche senza acuti. Resta sempre troppo lontano da Alonso per attaccarlo con convinzione, l’unica possibilità gliela danno i doppiati. L’errore in qualifica probabilmente gli costa la vittoria, visto che la Red Bull sembrava avere qualcosina in più della Ferrari. Ma guadagna punti su Webber.

Webber 7 – Poco brillante in qualifica, cambia le gomme quando esce la prima Safety Car al 4° giro, provando a giocarsi il jolly; la scelta è azzeccata a metà, visto che Alonso e Vettel corrono su un altro pianeta, ma almeno le McLaren riesce a mettersele dietro. Peccato che speroni Hamilton che l’aveva superato di mezza macchina. La Direzione gara lo grazia, ma la classifica dietro di lui si sta facendo calda. E corta.

Hamilton 7 – Fino a che è stato in corsa, ha cercato di fare il massimo con quello che aveva a disposizione, cioè una McLaren non all’altezza. Come al solito ci prova appena vede uno spazio anche minimo, e come a Monza si ritrova fuori gioco, stavolta non per colpa sua. Ma 20 punti di distacco dalla vetta a 4 gare dalla fine non sono più pochissimi.

Button 6,5 – Si potrebbe copiare lo stesso commento riservato ad Hamilton, se non fosse che Lewis riesce sempre e comunque a tirare fuori qualcosa di più dal mezzo che si ritrova fra le mani, e a osare il tutto per tutto. Inoltre perde altri punti da Webber, scivolando sempre più indietro.

Massa 6,5 – Finisce 10° dopo aver rimontato dall’ultima posizione, ma quando si trova dietro a un trenino di macchine più lente si ferma lì, senza quasi tentare sorpassi. Il risultato di Alonso sicuramente aumenterà il suo rammarico per il guaio avuto in qualifica, ma è chiaro che adesso dovrà solo aiutare il compagno a vincere il mondiale. Che lo voglia o no.

Kubica 7,5 – Per più di metà gara non combina più di quello che combinano gli altri, ovvero girare senza riuscire a sopravanzare chi sta davanti. Ma nel finale cambia gomme, e inizia un’altra gara: una progressione irresistibile a colpi di sorpassi spettacolari, che lo issano al 7° posto finale. E di nuovo si parla di un avvicendamento con Massa…

Federico Fadda

Alonso: “Vittoria che significa molto”. Domenicali: “Gara vinta sabato”. Hamilton: “Ero chiaramente davanti a Webber”

Sprizza gioia da tutti i pori Fernando Alonso, che si presenta ai microfoni consapevole dell’importanza della vittoria di oggi: "E' stata una gara molto difficile. La vittoria significa molto, dopo Monza volevamo confermarci e ci siamo riusciti. Ora possiamo combattere per il campionato ed essere competitivi in tutte le gare. Forza Ferrari". Un successo giunto al termine di una gara "molto dura e lunga, con le safety-car e il problema dei doppiaggi. La Lotus alla fine aveva preso fuoco e non si poteva superare in rettilineo".

Questa seconda vittoria consecutiva, dopo Monza, lo rilancia fortemente in ottica iridata: "Il Mondiale rimane molto equilibrato. Ci sono cinque piloti che hanno più o meno le stesse possibilità. Webber, visto che è in vetta, può permettersi più di altri un weekend storto. Noi faremo il massimo per vincere il titolo: non sappiamo se questo basterà, ma di sicuro lotteremo fino alla fine. Mancano quattro gare e chiunque, tra i piloti di vertice, può vincere due o tre volte di fila. Allo stesso tempo, si rischia di finire fuori dalla corsa al titolo se si commettono errori. Bisogna mantenere la concentrazione".

Visibilmente soddisfatto anche Stefano Domenicali: "Sono molto contento. E' stata una gara veramente bella, che però abbiamo vinto sabato, con le qualifiche. Dietro c'è stato sempre Vettel, mamma mia...". Spazio poi al consueto equilibrio: "Il Mondiale? Ne mancano quattro, è tutto da giocare", la sintesi del responsabile del team di Maranello.

Contento, ma con un pizzico di rammarico, è anche Sebastian Vettel: "Oggi ci ho creduto fino alla fine, anche se nella parte iniziale della gara ho avuto problemi con le gomme morbide; ho commesso anche un errore nel pit-stop, ma non credo che avrei superato Alonso ai box. Ho cercato di spingere Fernando a commettere un errore, ma lui non ha sbagliato. Qui è complicato superare, sapevo che sarebbe stata una gara difficile dopo aver ancato la pole. Per il Mondiale, però, è tutto aperto".

Miglior risultato non poteva arrivare, con Alonso e Vettel che hanno fatto gara a parte, e Mark Webber si gode il 3° posto: "È stato un weekend difficile, probabilmente il più duro dell'anno. Non mi sono sentito a mio agio, quindi il risultato finale va benissimo. Stamattina, avrei firmato per un terzo posto". Sul contatto con Hamilton: "È stata una situazione simile a quella che nel Gp di Monza ha coinvolto Lewis e Massa. Sono cose che capitano, abbiamo frenato al limite. Di sicuro, era una fase estremanente equilibrata. Non ci siamo toccati con violenza, ma entrambi abbiamo rischiato di finire fuori. Io, per fortuna, ho potuto continuare".

Il grande sconfitto della notte di Singapore è Lewis Hamilton, che mastica amaro dopo il ritiro causato dal contatto con Webber: “Non so esattamente cosa sia successo. Dal mio punto di vista, lui ha commesso un errore e io ero in condizione di superarlo. Ero davanti a lui chiaramente, ho frenato e ho cercato di lasciargli spazio sufficiente all'interno. A quel punto, ci siamo toccati. La mia gomma ha ceduto e tutto è finito. Come si dice in questi casi, le corse sono così”. L’inglese sa bene che ora per il campionato la strada è in salita: “Devo lavorare a testa bassa e sperare; ci sono ancora 4 gare, sono indietro di 20 punti, una distanza considerevole anche se non incolmabile. Adesso non penserò al Mondiale, proverò a godermi il resto della stagione. Lotterò fino alla fine, è l'unico modo in cui so correre. Poi, succeda quel che deve succedere”.
Federico Fadda

ALONSO CONQUISTA ANCHE SINGAPORE! CHE SFIDA CON VETTEL!


SINGAPORE - Fernando alonso come Jim Clark e Niki Lauda: 25 vittorie in carriera celebrate nello straordinario scenario notturno di Singapore, dopo una gara dominata dall'inizio alla fine a colpi di tempi da qualifica con un ottimo Sebastian Vettel sempre lì a pochi decimi. Un Gp durissimo, su un circuito che non lascia spazio a errori e la Safety Car sempre pronta a scombinare strategie e condotte di gara. Netto il dominio dello spagnolo a bordo di una Ferrari semplicemente perfetta, mentre qualcuno lì dietro (dicesi Hamilton) combina il secondo patatrac conescutivo dopo quello di Monza per superare Webber, leader del mondiale oggi piuttosto sornione. E la classifica iridata che cosa racconta? Cinque piloti in soli 25 punti a quattro gare dalla fine. Signore e signori, cominciate a saltare sulle poltrone, perché ne vedremo delle belle da qui a Novembre!

SUBITO IN TESTA - A fine gara, il commento a caldo di Domenicali è emblematico: "Abbiamo vinto ieri, grazie alla pole". Parere incontestabile: quando scattano i semafori, Alonso riesce a mantenere la testa, malgrado lo spunto migliore avuto da Vettel, e da quel momento parte la grande cavalcata verso la bandiera a scacchi. La Red Bull del tedesco è veloce ed equilibrata, ma già dal decimo giro comincia a lamentare qualche problema all'impianto frenante, dotato di prese d'aria più piccole rispetto a quelle degli avversari. Un scelta tecnica legata soprattutto all'aerodinamica, che tuttavia costringe Vettel a non tirare fuori il 100% dalla sua monoposto per gran parte della corsa. Alonso, invece, gestisce al meglio il primo stint con le gomme morbide e guadagna decimi preziosi sul diretto avversario. Il resto del gruppo, invece, sembra essere di un'altra categoria: enormi i distacchi rispetto al duo di testa.

PIT STOP ANCORA DECISIVO - L'unico errore commesso dagli starteghi del team di Chris Horner, è forse quello di richiamare ai box Sebastian Vettel al 30' giro, nello stesso istante in cui Alonso decide di effettuare il pit stop. Il tedesco, infatti, stava cominciando a rosicchiare qualche decimo importante al ferrarista e, probabilmente, un paio di giri in più a quel ritmo gli avrebbero permesso di rientrare davanti una volta effettuato il cambio gomme. La strana decisione della Red Bull è un assist perfetto agli abilissimi tecnici di Maranello, che rispediscono in pista Alonso con un pit stop fulmineo e assistono anche all'incertezza di Vettel nella ripartenza. Centesimi di secondo fondamentali che a metà gara danno il via ai preparativi per la festa finale.

ULTIMI GIRI AL CARDIOPALMA - La seconda parte di gara è una vera battaglia a colpi di giri veloci tra lo spagnolo e il giovane della Red Bull che danno vita a un elastico senza soluzioni di continuità. A far tremare i tifosi a casa,sono soprattutto i doppiaggi, a causa delle tante bagarre tra i piloti nelle retrovie. Ad approfittarne maggiormente è sempre Vettel che recupera sempre terreno e, all'ultimo giro, è a ridosso degli scarichi di Alonso. Il ferrarista, però, non si scompone, centra il giro veloce, guarda ogni tanto negli specchietti e si mantiene saldo in testa, giungendo primo al traguardo con soli tre decimi di vantaggio sul rivale. Il week end di gara perfetto: pole position, vittoria e giro veloce. Gli inglesi lo chiamano Hat-trick, noi lo definiamo capolavoro.

HAMILTON, CHE GUAIO! - Camera car, macchina ferma e un volante gettato via. Immagine che descrive perfettamente il brutto momento di Lewis Hamilton, finito fuori al 36' giro dopo un tentativo di sorpasso quasi riuscito su Webber per aggiudicarsi la terza posizione. Nel rettilineo che precede la Curva 7, il pilota inglese prende bene la scia al leader iridato e lo passa quasi interamente all'esterno, ma quando decide di rientrare per affrontare l'insidiosa curva a sinistra, viene centrato dalla Red Bull dell'australiano, che aveva già scelto una traiettoria più interna. Per la sospensione posteriore destra della McLaren il contatto è fatale, mentre Webber riesce a proseguire e a chiudere terzo. A Singapore come a Monza, due settimane fa, zero punti per Hamilton, scavalcato nella corsa al mondiale da Alonso. Va bene essere aggressivi, ma i titoli, talvolta, si rischia di perderli proprio per eccesso di veemenza.

UN FINALE... DI FUOCO! - A lasciare il segno su Marina Bay è anche la Renault di un Robert Kubica indiavolato, che negli ultimi giri infila Massa, Hulkenberg e Sutil, conquistando una meritatissima settima posizione. Il pilota polacco, anche grazie al suo F-Duct, è praticamente incontenibile e approfitta del vantaggio aerodinamico della sua vettura. A completare la top ten, a ridosso del podio arrivano l'altra McLaren di Button, la Mercedes di Rosberg e Barrichello con la Williams. Da segnalare poi, il suggestivo, quanto pericoloso incendio che si scatena sulla Lotus di Kovalainen a pochi giri dal termine. Il pilota finlandese, si accorge delle fiammate che partono dagli scarichi della sua monoposto proprio mentre sta per imboccare la corsia dei box e allora decide di cambiare direzione e fermarsi sul rettilineo del traguardo, dove però non ci sono tecnici pronti a intervenire con gli estintori. Divampa l'incendio e tocca allo stesso Kovalainen spegnerlo con un estintore passatogli dal muretto dei box.

sabato 25 settembre 2010

Un lampo rosso nella notte! A Singapore la pole è di Alonso

Dopo la paura per un temuto guasto elettronico in Q2, Fernando Alonso centra una strepitosa pole position sulle strade cittadine di Singapore. Lo spagnolo della Ferrari ottiene la sua seconda pole consecutiva con il tempo di 1’45”390, realizzato in occasione del primo tentativo veloce, anziché all’ultimo assalto; completa la prima fila Sebastian Vettel, staccato di 67 millesimi, che non è riuscito a ripetere il dominio messo in pista in tutte le prove libere. Seconda fila monopolizzata dalla McLaren: Hamilton è 3° davanti a Button, ma entrambi devono fare i conti con una monoposto apparsa un po’ nervosa nella fase cruciale della qualifica; non sta andando meglio al leader del campionato, Mark Webber: l’australiano è l’ultimo fra i pretendenti al titolo, e apre la terza fila col 5° tempo, affiancato da un buonissimo Rubens Barrichello. Nonostante l’ottima prestazione di Alonso, in Ferrari non possono però stare tranquilli al 100%, a causa del problema che ha colpito Felipe Massa: il brasiliano partirà dall’ultima posizione, dopo essere stato piantato in pista dalla sua vettura, per colpa di un imprecisato guasto tecnico. Chiudono la top ten, dal 7° al 10° posto, Rosberg, Kubica, Schumacher e Kobayashi.

Gara che si preannuncia incertissima, anche a causa del previsto temporale che dovrebbe riversarsi sulle teste dei piloti. Inoltre, nelle precedenti edizioni, la corsa ha sempre avuto una protagonista in più: la Safety Car, più volte costretta a fare il suo ingresso a causa di vari incidenti.
Il via domani alle 14 ora italiana, quando si spegneranno i semafori, e si accenderanno i riflettori sulla quint’ultima gara della stagione 2010.

La griglia di partenza

Federico Fadda

venerdì 24 settembre 2010

Nella notte di Singapore si illumina Vettel

Nel venerdì di prove libere sul circuito cittadino si Singapore, Sebastian Vettel si mostra più scintillante delle luci accese sulla pista, ottenendo il miglior tempo con uno strepitoso 1’46”660, ben 6/10 più veloce del compagno di squadra Mark Webber, piazzatosi 2°. Nella seconda sessione, che si è corsa sull’asciutto, a seguire il duo Red Bull gli altri 3 pretendenti al titolo, con nell’ordine Button, Alonso ed Hamilton, staccati però di oltre 1 secondo! Felipe Massa è 7° con l’altra Ferrari. Fra i piloti dei team di vertice è riuscito a inserirsi solo Rubens Barrichello, 6°, mentre hanno faticato le due Mercedes e Kubica, che hanno occupato gli ultimi 3 posti della top ten, a oltre 2 secondi da Vettel.

La Red Bull aveva peraltro ottenuto il miglior tempo anche in mattinata con pista umida, nell’occasione con Mark Webber, confermando le previsioni che alla vigilia davano il team austriaco come grande favorito sulle strade di Singapore. Il fatto che lo sia con condizioni climatiche diverse pone Ferrari e McLaren in una posizione difficile, visto che per quanto visto oggi non sembrano reggere il passo. Le qualifiche di domani, che prenderanno il via alle 16 ora italiana, si correranno molto probabilmente sotto la pioggia, con la concreta possibilità che i valori visti oggi si rimescolino.

Tabella dei tempi Prima sessione
Tabella dei tempi Seconda sessione

Federico Fadda