SEGUICI SU FACEBOOK!!!

giovedì 24 febbraio 2011

Vettel sceglie i rivali: “Alonso in primis, poi Hamilton”

Le immagini di quel 14 novembre sono ancora vive nella memoria degli appassionati, tanto che sembrano passati solo pochi giorni da allora, da quando Sebastian Vettel si è laureato come più giovane iridato della storia della Formula 1.
Invece ne sono passati parecchi, precisamente più di tre mesi, e a quattro settimane dal via della stagione in cui dovrà difendere il titolo, il giovane Seb lancia ufficialmente il guanto di sfida a coloro che, presumibilmente, cercheranno di rendergli il più difficile possibile la conferma dell’iride.
Di sicuro Alonso, e anche Hamilton è senza dubbio uno dei piloti migliori”, ha detto il tedesco in un’intervista alla “Sport Bild”.

Non solo Fernando e Lewis, comunque, perché Vettel inserisce nella lotta altri contendenti di sicuro valore, alcuni molto vogliosi di rivincite: “Massa non ha avuto un buon 2010, ma non si deve commettere l’errore di sottovalutarlo, perché non è passato molto tempo dalla volta in cui ha dimostrato di essere davvero forte”, ha spiegato, riferendosi al mondiale perso da Felipe nel 2008.
Lo stesso discorso Sebastian lo fa anche per il suo mentore, il vecchio Schumi: “La sua storia è leggendaria; io non credo proprio che Michael abbia dimenticato come si corre, ma ha avuto a che fare con un Nico Rosberg che ha fatto vedere il suo valore”.
La rosa dei nomi presi in considerazione da Vettel comprende inoltre chi lo ha preceduto sull’albo d’oro dei vincitori, quel Jenson Button magari non dotato di un talento sopraffino, ma che ha “delle capacità uniche rispetto ad altri, che lo hanno tenuto in corsa fino quasi alla fine l’anno scorso, e che gli permetteranno di esserci anche nel 2011”.

E Webber? Il fatto che venga menzionato per ultimo può essere, forse, un segnale del fatto che il rapporto fra i due sia rimasto non facile; un problema che potrebbe minare ancora la solidità del team. “Se la nostra macchina sarà abbastanza competitiva, anche lui sarà coinvolto nella lotta al titolo: una minaccia in più per me”.
Potranno verificarsi gli stessi attriti già visti in passato, culminati nell’incredibile incidente di Istanbul? “Non credo, abbiamo chiarito da un pezzo quell’episodio”, ha detto Sebastian, lasciando intuire, però, che i due non si trovano esattamente sulla stessa lunghezza d’onda.

Cosa che sembra succedere anche con il suo capo, Chris Horner, che ha ribadito ancora una volta “l’incedibilità” di Sebastian alla Ferrari; recentemente il giovanotto non ha fatto mistero di voler approdare a Maranello in un futuro più o meno lontano, ma il Team principal della Red Bull ha affermato che non è un’ipotesi che Vettel sta considerando seriamente, ricordando che ha ancora un lungo contratto con il team anglo-austriaco: “Le parole di Seb hanno un qualcosa di “romantico”, ma ciò non significa che abbia deciso di rinunciare a quello che abbiamo costruito insieme finora. Finchè saremo in grado di dargli una macchina perfetta, resterà con noi”, ha detto l’inglese alla “Bild”.
Un concetto che lo stesso Vettel si è poi affrettato a confermare, affermando di essere felice alla Red Bull, ma Horner è consapevole che la Ferrari suscita un fascino senza paragoni: “Non possiamo competere con la loro storia, che è fantastica; al momento all’esterno siamo visti come la squadra più cool, ma chissà che un giorno non diventeremo anche noi una leggenda. Magari proprio grazie a Sebastian”.
A meno che Seb non decida, prima o poi, di provare a far diventare ancora più leggendario chi già lo è, dato che, Alonso docet, “solo alcuni lo dicono apertamente, ma in realtà tutti i piloti sognano di approdare alla Ferrari”.

Federico Fadda (422race.com)

mercoledì 23 febbraio 2011

Mercedes e Massa, affamati di riscatto

Le facce scure degli uomini Mercedes la dicevano piuttosto lunga, su quelli che potevano essere i pensieri all’interno del team di Brackley, dopo i quattro giorni di prove sul circuito del Montmelò. “Si facesse una gara ora, lotteremmo per la top ten”, aveva detto solo ieri Norbert Haug, senza nascondere i dubbi che ruotano intorno alla W02, marchiata probabilmente troppo in fretta come macchina da titolo.
Un concetto che il vice-presidente di Mercedes Sport ribadisce, smorzando però un po’ i toni arrendevoli dei giorni scorsi, specie alla luce di quanto riportato da “Auto Motor und Sport”; secondo la rivista tedesca, la Mercedes è risultata essere la più veloce sui rettilinei.
Avere una vantaggio in questo senso sarà importante, visto che per il 2011 ci aspettiamo maggiori battaglie in pista”, ha detto un Haug apparso più positivo, aggiungendo: “I molti giri fatti a Barcellona ci hanno permesso di capire meglio la macchina e i pneumatici, consentendoci di essere più forti nel tempo sul giro”.
Parole che lasciano quantomeno perplessi, considerando che lo stesso magazine tedesco aveva già fatto notare che fra la W02 e la Red Bull la differenza attuale è, proprio in termini di tempo sul giro, di circa un secondo e mezzo. La maggior velocità sul rettilineo potrà quindi essere un aiuto per superare le macchine di centro-gruppo, ma non certo per scavalcare i campioni del mondo, e nemmeno Ferrari o McLaren.
Inoltre, il tempo non è dalla parte di chi si trova già a dover rincorrere, visto che ormai prima del GP di Australia è rimasta una sola sessione di test, di nuovo a Barcellona. La Mercedes di rincorsa sembra doverne fare troppa, ma per la serie “la speranza è l’ultima a morire”, Haug non perde fiducia: “Se le cose procederanno nel verso giusto, potremmo sorprendere tutti”.

La stagione alle porte sarà occasione di rivalsa anche per una delle delusioni più grandi del 2010, quel Felipe Massa capace di perdere il mondiale nel 2008 per un solo punto, e tanta sfortuna, ma che di fronte a Fernando Alonso ha fatto quasi la figura di un debuttante.
Durante i test, il brasiliano ha confessato di essere “molto fiducioso” per il 2011, dopo che lo scorso anno ha lamentato una continua mancanza di grip da parte delle gomme Bridgestone: “Non riuscivo a ottenere il massimo dalla vettura, nonostante provassi tutte le soluzioni possibili. In questo modo non si riesce a lavorare con serenità, e questa è fondamentale in un lavoro come il nostro”.

Un problema che non dovrebbe ripetersi ora, se è vero quanto rivelato dal brasiliano, cioè di sentire un “gran feeling” con le Pirelli, testimoniato dal tempo più veloce fatto registrare a Barcellona: “Ho spinto a dovere per capire se davvero queste gomme lavorano come voglio io; sento di riuscire a controllare molto meglio la macchina, e in queste condizioni so di cosa posso essere capace”, ha detto in un’intervista al quotidiano brasiliano “Estado do S.Paulo”. Cambieranno le strategie da adottare durante la gara, un aspetto che a Massa sembra non dispiacere affatto: “Fino allo scorso anno già dalla partenza si sapeva più o meno come sarebbe andata la gara, mentre ora con il rendimento di queste gomme tutto può cambiare anche solo nell’arco di tre giri”.
Non solo pneumatici, le buone sensazioni sono suscitate in Felipe anche dalla F150th: “E’ molto competitiva; il 2010 è stato un anno orribile perché la macchina non lavorava con me, mentre quando ciò è accaduto ho ottenuto risultati buoni con Schumacher e grandi con Raikkonen. Quest’anno sento la vettura come piace a me, le cose dovrebbero andare decisamente meglio”. Cosa che si augurano di cuore i tifosi della Ferrari, per non continuare a lottare contro gli altri con un attacco ridotto ad una sola punta.

Federico Fadda (422race.com)

martedì 22 febbraio 2011

Il bilancio delle squadre dopo i test di Barcellona

Tempo di bilanci nel paddock della Formula 1, dopo che le scuderie hanno presentato, e sottoposto alla prova dell’asfalto, le monoposto con le quali parteciperanno al mondiale che prenderà il via il prossimo 27 marzo in Australia.

Le tre sessioni di test svolte in terra spagnola, fra Valencia, Jerez e Barcellona, hanno già sciolto alcune delle curiosità che circondavano i team alla vigilia; sui rapporti di forza fra le squadre le cose sono apparse abbastanza chiare: la lotta per il vertice al momento propone un duello, quanto serrato è da vedere, fra i campioni in carica della Red Bull e la Ferrari, con monoposto che hanno fatto registrare prestazioni simili sia sul passo di gara, sia sul giro secco, dato che Massa a Barcellona, con serbatoio vuoto, ha fatto segnare un tempo di tutto rispetto.
Il sorriso sornione di Alonso induce poi a ulteriori ottimismi; lo spagnolo ha dato l’impressione di essere in formissima, e a margine dei test di Barcellona ha commentato: “Un meccanico mi ha detto che quando andiamo bene qui nel pre-stagione, il campionato poi andrà male, e viceversa; di sicuro non speravo che la macchina si rompesse, ma quando si è fermata, è venuto da me molto felice sostenendo che allora quest’anno andrà bene per noi”, ha detto ridendo il due volte iridato.

Della forza della Rossa si è detto convinto Mark Webber, che nonostante la consapevolezza del valore della Red Bull, considera la Ferrari l’avversaria principale: “Hanno concluso forte la scorsa stagione, allo stesso modo inizieranno quest’anno; loro sono quasi sempre in lotta per il vertice, sono organizzati, non perdono tempo, sono veloci”.
Sulla stessa lunghezza d’onda di schiera il direttore tecnico della Williams, Sam Michael, che mette in guardia la Red Bull: “Farebbero un errore a sottovalutare la Ferrari; sembrano molto veloci nei long run”.

Nonostante ciò che si è visto finora, Webber non crede però che sarà una lotta ristretta a solo due scuderie, sebbene la McLaren appaia in ritardo: “Anche loro possono essere davanti, ma non credo da subito; la loro macchina è ancora acerba”.
Cosa di cui è consapevole, in casa delle Frecce d’argento, Lewis Hamilton: “Stiamo facendo progressi, ma c’è ancora molto da fare; soprattutto, abbiamo un urgente bisogno di fare una simulazione di gara”, ha detto il pilota inglese, ammettendo poi che lo spostamento di due settimane dell’inizio della stagione non gli dispiace: “Ci consente di avere più tempo per capire meglio come far funzionare bene tutto il pacchetto: macchina, gomme, sistemi elettronici. Al momento non siamo in grado di fare 140 giri in un giorno, come Webber; loro stanno facendo un lavoro incredibile, noi siamo abbastanza indietro, e con poco tempo per recuperare, prima che la stagione cominci”.

Allo stesso modo non è sembrata matura per la vittoria nemmeno la Mercedes, a dispetto dei proclami lanciati prima e dopo la presentazione della W02; tanto che Norbert Haug sabato ha dovuto laconicamente ammettere che la macchina non è buona come a Brackley si aspettavano: “Fosse stata una gara, non saremmo entrati nella top ten”. Il miglior tempo di Nico Rosberg nel terzo giorno di test a Barcellona è quindi da interpretare come un fuoco di paglia? “In questo momento sappiamo di non essere da prime dieci posizioni, anche perché abbiamo avuto problemi di temperature, e non abbiamo usato il KERS”. Il dubbio è se basteranno gli aggiornamenti previsti per la prima gara, e Haug a proposito si mostra speranzoso, più che fiducioso: “Il piano è che con il nuovo pacchetto aerodinamico dovremmo riuscire a ridurre il gap e avere una macchina veloce abbastanza per arrivare a podio”. Ma se i calcoli di “Auto Motor und Sport” sono esatti, servirà qualcosa di più di qualche novità; la rivista tedesca ha calcolato, infatti, che fra la Red Bull e la Mercedes attualmente, nella simulazione di gara, vi è un distacco di circa un secondo e mezzo. Tanto, troppo.

Oltre alla Ferrari, un altro cuore italiano può permettersi di sorridere; la Toro Rosso si è fatta notare come grande sorpresa di questo pre-stagione; Jaime Alguersuari era raggiante sabato, dopo essersi piazzato a soli due decimi da Sebastian Vettel: “So molto bene in che condizioni ho realizzato il mio miglior giro e, credetemi, c’è da essere molto soddisfatto”. Ad accorgersene sono stati anche gli altri: “La Toro Rosso sembra davvero forte in termini di consistenza”, ha detto Jenson Button.

Al di là delle prestazioni pure delle vetture, gli altri dilemmi riguardavano l’efficacia delle novità introdotte quest’anno, in particolar modo allo scopo di favorire i sorpassi: ala mobile, KERS, gomme Pirelli.
A dispetto delle previsioni, sembra che saranno proprio i pneumatici italiani, piuttosto che i sistemi elettronici, a favorire le battaglie fra i piloti; ne è sicuro Fernando Alonso: “Esse contribuiranno più di tutto il resto nel permettere i sorpassi, perché chi ha appena montato un set nuovo sarà anche sei secondi più veloce di chi non le ha ancora sostituite”. Niente duelli all’arma bianca, però, nelle previsioni dello spagnolo: “Si supererà di più, certamente, ma non a ogni curva, perché se le velocità dei contendenti sono simili le difficoltà saranno le stesse di prima”.
D’accordo con Alonso è Mark Webber, che in più si mostra dubbioso sul fatto che ciò possa rendere più emozionanti le gare: “Ci saranno molti più sorpassi, ma anche grandi differenze di velocità fra le vetture, a seconda delle strategie; passare una macchina nettamente più lenta non credo renderà la corsa più spettacolare”.
Si è parlato di due, tre, addirittura quattro soste; chiacchiere che dalla Pirelli bollano come ridicole: “Saranno al massimo tre; a Barcellona si usuravano molto perché c’era poco grip e temperature basse, ma su piste in cui queste saranno alte, la performance di entrambe le mescole migliorerà vertiginosamente”, ha garantito Paul Hembery.
Parole che, dati alla mano, i team prenderanno quantomeno col beneficio del dubbio, sperando che la resa delle Pirelli, da qui a Melbourne, migliori davvero.

Federico Fadda (422race.com)

giovedì 10 febbraio 2011

F150, il nome della discordia: la Ford fa causa alla Ferrari

La Ford ha annunciato di aver citato in giudizio la Ferrari, sostenendo che battezzando la nuova monoposto con la sigla F150 stia utilizzando in maniera impropria la sigla di un veicolo della casa automobilistica statunitense in commercio da diversi decenni, chiamato F-150.
Incuranti del fatto che per la Ferrari questa sigla è un omaggio all’anniversario dell’Unità d’Italia, da Detroit hanno accusato Maranello di violazione di marchi depositati, falsa denominazione e pirateria via internet, tramite un comunicato in cui si dice che “F-150 è un marchio stabile e importante per Ford e il nome del suo modello di pick up piu' venduto nella serie di pick up serie F, il camion piu' venduto in America da 34 anni (nella foto, come si vede sono chiaramente uguali!). Ora però questo marchio duramente conquistato è seriamente minacciato dall'adozione del nome F150 da parte della Ferrari”.
Ma non solo: alla Ford recriminano anche sulla somiglianza, a loro dire evidente, tra i loghi delle due vetture, affermando inoltre di aver segnalato alla Ferrari questo caso di omonimia già prima che la vettura di Maranello fosse presentata, ma di non aver ricevuto alcuna risposta; ed è a quel punto che è stato deciso di adire le vie legali.

Chissà che risata amara si starà facendo il vecchio Enzo Ferrari da lassù, sulla Ford che denuncia la Ferrari per aver copiato niente di meno che…un pick-up! Una vendetta degli americani per la mancata cessione del Cavallino negli anni ‘60? O c’entra anche il fatto che la Ferrari è un marchio del Gruppo Fiat, partner della Chrysler, diretta concorrente sul mercato Usa della Ford?
Comunque la si voglia intendere, si tratta di una vicenda che lascia perplessi.

Federico Fadda (422race.com)

martedì 8 febbraio 2011

Force India, la VJM04 per il salto di qualità definitivo

Presentazione in stile videogame, via web, per la VJM04, la quarta vettura con la quale la Force India si presenta ai nastri di partenza del mondiale di Formula 1, la prima creata dal nuovo direttore tecnico Andrew Green, uno degli uomini che progettarono la Jordan all’epoca del suo debutto nel Circus.
Come le altre scuderie, anche la Force India ha dovuto fare i conti con i cambiamenti introdotti dal regolamento; Green introduce così la nuova macchina: “Anche se visivamente non sembra, è quasi tutta nuova; il cambiamento evidente sta nel cofano motore, per via dell’abolizione dello F-duct, ma sotto la pelle ci sono tante cose che l’occhio non può notare”. Il bando del doppio diffusore ha causato una drastica riduzione del carico aerodinamico al posteriore, e creato ai progettisti una difficoltà in più cui fare fronte: “Credo che il lavoro che abbiamo fatto ci abbia permesso di recuperare il carico aerodinamico perduto. C’è ancora del lavoro da fare, ma siamo solo all’inizio della stagione, ci vuole tempo per adattare la macchina rispetto alla configurazione precedente.In più c’è l’ala mobile che è qualcosa di completamente nuovo; stiamo cercando di capire come sfruttarla al meglio”.
Green ha concluso dicendo che quella presentata oggi non è la versione definitiva della VJM04: “Nei test in Bahrain proveremo delle modifiche da portare eventualmente nella prima gara, specie per quanto riguarda gli scarichi, un’area dove quest’anno si lavorerà molto. E i test di Valencia ci sono serviti per iniziare a massimizzare le prestazioni delle gomme Pirelli sulla nostra macchina”.

Il 2010, concluso al 7° posto nella classifica costruttori, è stato certamente un anno positivo per il team indiano, come confermato dalle parole dell’ambizioso patron, Vijay Mallya: “Lo scorso anno è stato eccezionale per noi: arrivare settimi con 68 punti, dietro solo a squadre che hanno già vinto titoli in Formula 1, significa che abbiamo raggiunto i nostri obiettivi”.
Nonostante ciò, l’intenzione è di non cullarsi sugli allori: “Quest’anno siamo ancora più ottimisti; abbiamo tre piloti con fame di successi, che siano punti, podi o vittorie, e un gruppo di tecnici abili a comprendere le modifiche del regolamento”.
Mallya non nasconde che ottenere un risultato prestigioso nella prima edizione del Gran Premio di casa sarebbe fantastico: “Sarà un evento speciale, non vedo l’ora che arrivi. Quale posto migliore di casa tua per cogliere un successo?”.

Fra i piloti, tocca al veterano della scuderia Adrian Sutil, esprimere per primo il suo pensiero sulla macchina: “Sono molto eccitato in vista della nuova stagione, l’anno scorso ho mancato di poco la top ten in classifica, spero di riuscire a entrarci quest’anno!”. Il tedesco è fiducioso nelle capacità del team: “I progressi che abbiamo fatto vedere negli ultimi due anni sono impressionanti, e dal lavoro che ho potuto vedere in fabbrica e in galleria del vento, sono sicuro che continueranno ancora. Nel team ci conosciamo bene, e sappiamo come ottenere il massimo l’uno dall’altro”.
Oltre alla macchina, la seconda novità del 2011 della Force India è Paul di Resta, nuovo compagno di Sutil; dopo aver bene impressionato durante i venerdì di prove libere la stagione scorsa, lo scozzese è stato promosso: “Non voglio fissarmi obiettivi da raggiungere; ciò che intendo ottenere è un approccio positivo da subito, finire le gare, essere continuo e contribuire il più possibile ai risultati della squadra. Puntiamo a finire in una buona posizione di classifica, e io cercherò di fare la mia parte”.

Federico Fadda (422race.com)

lunedì 7 febbraio 2011

Virgin, atto secondo: presentata la MVR-02

La Virgin ha presentato questa mattina a Londra, presso il Centro Televisivo della BBC, la MVR-02, la monoposto con la quale parteciperà al prossimo Campionato del Mondo di Formula 1. Il nome della vettura, passata da VR a MVR è figlio della partnership del team con la Marussia Motors, nuovo azionista e sponsor principale, che ha portato anche un parziale cambiamento della livrea della macchina, oltre alla partecipazione al mondiale con licenza russa.

Svelata con una settimana di ritardo rispetto alle altre scuderie, allo scopo di lavorare di più sul nuovo design, la MVR-02 debutterà nei prossimi test di Jerez, dopo che il team è sceso in pista a Valencia con la vettura dello scorso anno. Disegnata interamente al computer in forma virtuale (come la precedente) dal progettista Nick Wirth, è caratterizzata da un muso più basso, a confronto di quello delle altre macchine viste finora, e rispetto alla vettura 2010 presenta un posteriore più stretto, oltre ad aver optato per delle pance molto rastremate, e per una posizione alta delle prese d’aria dei radiatori.

Il responsabile del team, John Booth, prima di presentare la nuova macchina ha voluto spendere due parole riguardo al 2010 della sua squadra: “Abbiamo avuto un battesimo difficile in Formula 1, ma comunque gratificante, perchè abbiamo dimostrato a noi stessi, e di questo sono orgoglioso, di essere del tutto all’altezza della sfida”. Arrivano poi i propositi per la stagione che si avvicina: “La MVR-02 è un chiaro passo avanti in ogni area, e un premio al duro lavoro fatto intorno a questa macchina. Siamo fieri di partecipare sotto la denominazione di Marussia Virgin, e impazienti di premiare la fiducia che lo sponsor ha dimostrato di riporre in noi; il 2011 deve essere il nostro punto di partenza per arrivare a risultati importanti”.

Per farlo occorrerà avere anche piloti motivati, cosa non scontata dopo la pessima esperienza dello scorso anno: “Felici di avere Glock e D’Ambrosio”. Sul tedesco: “Timo ha fatto un lavoro eccezionale, date le difficili circostanze che si sono presentate nel 2010, e ha contribuito allo sviluppo della macchina, cosa di cui beneficeremo”. Booth dà inoltre il benvenuto al belga D’Ambrosio: “Ci onora consentire a Jerome di fare il suo debutto in Formula 1; ha fatto un lavoro eccellente durante i test di fine stagione, e nei test di Valencia ha dimostrato di correre col coltello fra i denti. E’ un giovane con molto talento, sono sicuro che lo dimostrerà”.

Gli stessi piloti hanno preso poi la parola, a cominciare dal capo-squadra, Timo Glock: “Oggi è un giorno speciale all’interno del team; tutti abbiamo lavorato sodo per questo, ed essere qui alla presentazione della nuova macchina è bellissimo”. L’augurio è fare più, e meglio, di quanto fatto vedere nel 2010: “Siamo impazienti per il nostro secondo anno in Formula 1, non vedo l’ora di salire sulla MVR-02 a Jerez, dopo averla aspettata per così tanto tempo. Voglio che sia una stagione davvero positiva per noi”.

Jerome D’Ambrosio non nasconde l’emozione del primo contatto con la macchina del suo debutto: “Non potrei essere più eccitato, ho finalmente visto la prima macchina con la quale correrò in Formula 1, è fantastica. Il team ha fatto davvero un gran lavoro, ora dobbiamo spingere forte e capire dove c’è bisogno di lavorare. Per quanto mi riguarda, ho fatto una gran preparazione fisica e mentale, sono pronto e non vedo l’ora di guidare la MVR-02”.

Federico Fadda (422race.com)

domenica 6 febbraio 2011

Ala posteriore mobile, arrivano le precisazioni della FIA

I test di Valencia hanno visto piloti e team alle prese con le diverse novità introdotte dal regolamento per il 2011; ma se per le gomme Pirelli una prima presa di contatto c’era già stata a novembre ad Adu Dhabi, e dato che il KERS era già presente due anni fa, la vera innovazione è senza dubbio l’ala posteriore regolabile dal pilota. Una soluzione che da subito ha fatto storcere un po’ il muso, data l’aggiunta di un pulsante in più sul volante, e il fatto che non ne fosse ancora stato dato un regime di utilizzo particolarmente chiaro. Il rischio era, cioè, che un utilizzo troppo ampio di questo sistema aumentasse, questo sì, il numero dei sorpassi, ma al tempo stesso li rendesse troppo banali e poco interessanti.

Ecco il motivo per cui la FIA è corsa ai ripari, indicando regole certe riguardo al funzionamento dell’ala mobile: è stato stabilito che in situazione di duello fra due piloti, quello che segue potrà usare il dispositivo solo se si trova distaccato di non oltre 1” da chi precede, ed entro un’area di 600m dalla fine del rettilineo che ad ogni GP verrà scelto come idoneo all’utilizzo di questo sistema; questa zona verrà segnalata con delle linee bianche, e il distacco fra le due vetture sarà calcolato nella curva che precede il rettilineo stesso.
Tra l’altro non si tratta di regole definitive, come spiegato dal Direttore tecnico della Ferrari, Aldo Costa: “Dettagli ulteriori sono ancora da chiarire, bisognerà vedere come andranno le cose in gara, per capire meglio come procedere. Per ora, comunque, l’ala mobile non sarà utilizzata in condizioni di pista bagnata”.
Ulteriori modifiche sono auspicate dal responsabile tecnico del Team Lotus, Mike Gascoyne: “Spero che la Federazione valuti la possibilità di altre modifiche durante il corso della stagione, perchè non credo che questa la direzione giusta”, ha spiegato, ammettendo di temere che in questo modo si snaturino le corse.

A causa del numero di tasti più alto rispetto all’anno scorso, fra i piloti i pareri si spaccano tra favorevoli e contrari. Rubens Barrichello non è molto convinto: “Non è divertente premere tasti, tenerli premuti e contemporaneamente cambiare marcia”.
Fernando Alonso, invece, ha affermato che dopo le difficoltà iniziali, sta cominciando ad abituarsi alla nuova situazione; allo stesso modo anche Michael Schumacher si è mostrato piuttosto contento: “E’ una buona innovazione”, ha detto il tedesco alla rivista tedesca “Auto Motor und Sport”.

Uno dei timori espressi è che i piloti potrebbero rinunciare a tentare il sorpasso in altri punti del circuito, aspettando semplicemente la zona-limite dei 600m. Schumacher ha una sua idea anche su questo: “E' risaputo che in Formula 1 c'è il problema di stare in scia a chi precede in gara. In mancanza di cambiamenti per quanto riguarda il grip aerodinamico e meccanico, c'era bisogno di qualcos'altro: questo sistema può essere d'aiuto”, ha spiegato il tedesco, aggiungendo di non essere convinto che superare sarà reso più facile premendo semplicemente un pulsante: “Potrebbe essere utile a ridurre il gap, per poi iniziare la manovra di sorpasso; ma potrebbe non essere sufficiente neanche per quello”.

Federico Fadda (422race.com)

mercoledì 2 febbraio 2011

Il 2011 è iniziato sul serio: polemiche sugli scarichi Renault

Non si è dovuto aspettare molto per avere le prime, consuete, schermaglie nel paddock del Circus della Formula 1. A causare attriti fra i team impegnati da ieri a Valencia per i primi tre giorni di test stagionali, è il sistema di scarichi adottato dalla Lotus Renault. Anche se diversi ingegneri delle squadre rivali affermano che la cosa fosse risaputa già da un po', questa soluzione è la più controversa fra ciò che si è visto finora sulle monoposto 2011, e ha suscitato un certo scalpore.
Questa soluzione determina che i tubi di scappamento, invece di terminare nel retrotreno, piegano verso l’anteriore attraversando le fiancate, sfociando in prossimità delle prese d’aria sulle pance; il getto dei gas viene poi spinto nuovamente indietro e in fuori da un “gomito”. Di conseguenza questi flussi passano sotto il fondo piatto, con una velocità di circa 400 km/h, generando un incremento dell’effetto suolo e un maggior carico aerodinamico.

Quanto siano efficaci ancora non è dato saperlo, anche se i tempi fatti registrare ieri da Petrov, e il lungo lavoro che alla Renault hanno fatto ai box, piuttosto che in pista, non sono una garanzia d'efficacia. Di contro, però, molti hanno ravvisato un potenziale pericolo, a causa della alte temperature dei gas di scarico, che con questo sistema passano molto vicino all'abitacolo.

Adrian Newey prende la questione con filosofia: “C'è sempre un po' di nervosismo ad inizio stagione, perchè le modifiche che possiamo fare sono poche. E' difficile farsi venire un colpo di genio, ma se i nostri avversari miglioreranno, noi risponderemo”.
Una diatriba che ricorda, per certi versi, quella dello scorso anno relativa allo F-duct: il sistema della McLaren per convogliare i flussi al posteriore, che gli altri team cercarono di copiare riuscendoci solo in parte, perchè il dispositivo era inserito nel telaio, che una volta omologato non poteva più essere cambiato a stagione iniziata. Anche qui Newey si mostra pragmatico: “Ciò che è successo lo scorso anno non si ripeterà; fino a che non inizierà il campionato, avremo il tempo di rispondere alle soluzioni degli altri, se necessario”.

Nonostante le polemiche, alcune squadre potrebbero virare verso questa soluzione; la prima sarebbe la McLaren. Secondo la rivista tedesca “Auto Motor und Sport”, la MP4-26, che sarà presentata venerdì, sarebbe dotata di un sistema simile a quello visto sulla R31.
Allo stesso modo si mostra possibilista il responsabile della Mercedes, Ross Brawn: “Credo che la Renault abbia preso una giusta direzione, con questi scarichi; anche noi stiamo lavorando su qualcosa di simile”.

Insomma, siamo solo al primo atto di una battaglia che si protrarrà lungo tutto il corso dei test pre-stagione, considerato che la maggior parte dei team presenterà la configurazione finale delle monoposto solo a ridosso della gara d'apertura, in Bahrain.

Federico Fadda (422race.com)

martedì 1 febbraio 2011

STR6, la Toro Rosso del riscatto

Tempo di passerella anche per la “sorellina” dei Campioni del Mondo: nella pit lane del Ricardo Tormo la Toro Rosso tramite le mani dei suoi piloti, Sebastièn Buemi e Jaime Alguersuari, ha tolto il velo alla STR6, la nuova monoposto del team ex Minardi.

Una vettura che dal punto di vista della livrea si presenta sostanzialmente uguale a quella precedente, ma è sotto il vestito che si trovano le differenze; oltre ai vari cambiamenti imposti dal regolamento, la novità più curiosa è la presenza, sotto le pance, di un canale per accelerare il passaggio dei flussi verso il diffusore posteriore utilizzando l’aria calda degli scarichi che sono stati montati, non a caso, in una posizione strategica per il buon funzionamento del sistema.
Ovviamente si tratta solo della prima interpretazione di un sistema che, qualora dovesse dimostrarsi efficiente, potrebbe essere studiato della concorrenza.
Una macchina che di italiano non ha solo la componente faentina, ma anche il propulsore Ferrari, oltre al KERS, anch’esso fornito da Maranello.

Il responsabile del team, Franz Tost, mette a fuoco il 2011 della Toro Rosso: “E’ la nostra sesta stagione in Formula 1, finora abbiamo fatto bene, e siamo convinti di poter avere un buon futuro davanti a noi”.Qualcuno ha espresso dubbi sulle modalità d’uso dell’ala posteriore mobile, mentre alcune squadre non monteranno il KERS: “L’ala posteriore mobile darà un vantaggio di 10-15 km/h da sfruttare in rettilineo, mentre il KERS sarà più utile probabilmente in qualifica, perché garantisce 3-4 decimi rispetto a chi non lo ha. Credo che questi due sistemi aiuteranno i sorpassi”.

Lo svizzero Buemi non vede l’ora di iniziare: “Sarò onesto, ho grandi aspettative per la nuova stagione; ho più esperienza, conosco tutte le piste, so come funziona la Formula 1, e so come intervenire per migliorare la macchina. Certo, i cambiamenti al regolamento sono significativi, però cercherò di sfruttare al massimo i test per ottenere subito una buona velocità”. Per lui sarà la terza stagione in Formula 1 e nella Toro Rosso: “In questa squadra mi trovo benissimo, sono circondato da persone molto belle e capaci, che sanno insegnarti come guidare al meglio; quindi spero di ottenere diversi punti per me, e di aiutare il team a conquistare almeno l’ottavo posto fra i costruttori”.
Alla Toro Rosso attendono un maggior concretezza soprattutto da Jaime Alguersuari, dopo un 2010 non buonissimo: “Quest’anno sarà cruciale per me; è la mia seconda stagione piena in Formula 1, è importante per il mio futuro. Con i cambi al regolamento guidare sarà più complicato: spero non ci vorrà troppo tempo per imparare ad usare il KERS e l’ala posteriore mobile”. Lo spagnolo si sofferma poi a indicare il target di riferimento per il team: “I nostri avversari saranno Williams, Force India e Sauber: dobbiamo dare il massimo per combattere con loro, e per arrivargli davanti alla fine”.

Federico Fadda (422race.com)

La regina esce allo scoperto: ecco la nuova Red Bull

Anche per i campioni è tempo di mostrarsi agli occhi degli altri, e la Red Bull cala finalmente il suo asso: a Valencia è stata presentata la RB7, la settima monoposto del team anglo-austriaco. Difficile dire se sia la migliore finora, di sicuro però è quella gravata del compito più pesante: permettere a Sebastian Vettel e al team di difendere entrambi i titoli conquistati nel 2010.
Non facile, da una parte per la voglia di rivalsa degli avversari, dall’altra perché non è un’impresa agevole rendere ancora più forte una vettura che, se fosse stata adottata una strategia migliore al muretto box, avrebbe potuto ammazzare lo scorso campionato.

E infatti a guardare la RB7 partendo dal muso, non si vedono differenze, tutto è pressoché identico alla vettura precedente; ma è andando verso il retrotreno che si vede la mano del genio. Che risponde al nome di Adrian Newey, capace di concepire una parte posteriore della macchina ancora più stretta, nonostante quest’anno sia prevista nel progetto delle monoposto la presenza del KERS; un dispositivo che di spazio ne toglie: “Avrei preferito che fosse più compatto, ma questo è quello che abbiamo a disposizione e ci adattiamo. Anche perché convinto che un sistema più evoluto o più compatto non faccia la differenza". Tra l’altro il KERS per la Red Bull rappresenta una novità, dato che nel 2009 non era stato utilizzato: “Ma non è un’incognita, perché anche noi lo provammo due anni fa, pur decidendo poi di non usarlo. Quest’anno, però, per stare al passi di Ferrari, McLaren e Mercedes non se ne poteva fare a meno; sappiamo come funziona, anche se lo conosciamo meno rispetto a chi lo ha già avuto”.
Il vero salto nel vuoto, che riguarda tutte le squadre, è l’introduzione delle gomme Pirelli: “E’ difficile progettare una macchina senza sapere esattamente le caratteristiche delle gomme; abbiamo alle spalle solo due giorni di test svolti in inverno ad Abu Dhabi, ma la Pirelli ha lavorato duro per ottenere un livello di sviluppo già buono, ciò è incoraggiante”.

RB7 che passerà direttamente dalla presentazione alla pista: l’onore del primo contatto con l’asfalto lo avrà naturalmente il Campione del Mondo, Sebastian Vettel: “L’ho vista finita solo questa mattina! Rispetto all’anno scorso le cose cambiano notevolmente: nel 2010 abbiamo giocato all’attacco, partendo subito all’assalto del campionato, ora la musica è diversa perché dobbiamo ripeterci e non sarà facile, gli avversari sono tanti e agguerriti. Dovremo cercare di iniziare bene: chi avrà subito affidabilità e velocità avrà un bel vantaggio. Per adesso siamo tutti a zero punti”.
Per Mark Webber sarà l’occasione di rimediare agli errori che lo hanno bloccato nel finale, dopo aver condotto in testa una buona parte del 2010: “L’anno scorso ho perso troppi punti all’inizio,ed è ciò che voglio evitare quest’anno”. Il rischio che la stagione passata abbia rappresentato l’occasione della vita non lo sfiora: “Ero nella situazione di fare qualcosa di unico, ma il destino non ha voluto che vincessi; però ci sono state molte cose positive che mi porto dietro: inizio il campionato dopo aver schiacciato il tasto reset e ricaricato le batterie”.

Infine il responsabile del team, Chris Horner, spiega il clima con il quale alla Red Bull si apprestano a ricominciare: “Vincere ci ha dato fiducia, ma non ci ha fatto diventare arroganti. Siamo entrati nell’élite della Formula 1, e cercheremo di rimanerci, anche se restiamo un team indipendente che corre con un motore clienti: siamo fiduciosi, l’atmosfera in squadra è alle stelle. Vogliamo consolidare la posizione raggiunta e ottenere altri successi, le motivazioni non ci mancano: Sebastian inizia il 2011 da Campione del Mondo più giovane della storia della Formula 1, mentre Mark ha avuto il tempo di mandare giù il finale della scorsa stagione, e quest’anno sarà più forte di prima”.

Federico Fadda (422race.com)