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domenica 3 novembre 2013

GP Abu Dhabi, gara: Vettel di un altro pianeta, doppietta Red Bull


ABU DHABI – Non appagato dal quarto titolo mondiale conquistato una settimana fa in India, Sebastian Vettel mostra una volta di più la sua insaziabile fame di vittorie aggiudicandosi, per la terza volta, il GP di Abu Dhabi. Per il tedesco si tratta della 37esima vittoria in carriera, undicesima nel 2013. Al termine di una gara senza storia, il pilota della Red Bull ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Mark Webber e Nico Rosberg; appena fuori dal podio Grosjean con la Lotus, mentre la Ferrari ha giocato di strategia, riuscendo a portare a casa il massimo possibile, ovvero il 5° posto con Alonso l’8° con Massa. Settimo Hamilton, mentre Raikkonen si è ritirato al primo giro a causa di un incidente alla partenza.
Ottima gara di Paul di Resta, sesto con la Force India, che porta a punti anche Adrian Sutil, nono; chiude la zona punti la McLaren di Sergio Perez.

La cronaca

Come in India, anche allo Yas Marina la prima fila è tutta Red Bull, ma in pole c’è Mark Webber, che allo spegnimento dei semafori sembra scattare bene, salvo poi perdere subito terreno, subendo il sorpasso da parte di Vettel e Rosberg; si scoprirà, in seguito, che a rallentare la partenza dell’australiano è stato il malfunzionamento del Kers.
Alle spalle dei primi c’è maggiore bagarre, con Grosjean che trova un ottimo spunto, così come Hulkenberg, mentre soffre Hamilton; per la Ferrari è duello fra Massa e Alonso, che non riesce a sopravanzare il compagno di squadra. Partenza da dimenticare per Button, che rompe l’ala anteriore in un contatto, ma soprattutto per Raikkonen, che entra in collisione con Van der Garde riportando la rottura della sospensione anteriore destra e vedendo così già terminata la sua gara.

In pochi chilometri Vettel mette in pista un ritmo immediatamente imprendibile per tutti gli altri, con Rosberg e Webber che cercano di non perdere contatto, con scarso successo. Ad andare presto in difficoltà è Lewis Hamilton, che oltre a fare i conti con un istantaneo degrado dei pneumatici, si trova alle spalle un coriaceo Hulkenberg, che lo pressa senza dargli tempo di rifiatare. Al settimo giro l’inglese è costretto ad effettuare il suo primo pit-stop, seguito, però, nei giri successivi, da Webber, Grosjean, Hulkenberg e Rosberg.

Strategia diversa per, ovviamente, Vettel, che gira un secondo più veloce di tutti gli altri e si ferma al 14esimo giro, così come per le Ferrari; tentando forse una strategia con un solo pit stop, le rosse allungano fino al 18esimo passaggio lo stint con gomme morbide, grazie alle quali, nonostante l’usura, riescono a girare più veloce di Hamilton, preso evidentemente come riferimento, essendo il podio fuori portata. A fermarsi per primo è Alonso, che rientra immediatamente alle spalle della Mercedes, ma anche di Hulkenberg e Perez, mentre Felipe riesce a frapporsi, dopo la sua sosta, fra Lewis e Nico.

Nelle posizioni di testa, con Vettel in fuga solitaria e indisturbata, la lotta è per il podio, con Webber che supera Rosberg, andando così a completare una virtuale doppietta Red Bull, e Grosjean alle loro spalle in attesa di una buona occasione per inserirsi nella battaglia. Lo spettacolo vero, però, è tutto a centro gruppo, con un trenino composto da Sutil, Hamilton, Massa, Hulkenberg e Alonso; Felipe supera Hamilton, approfittando della lotta di quest’ultimo con Sutil, che poi viene comunque sopravanzato dalla Ferrari del brasiliano, mentre Fernando ha la meglio su Hulkenberg, al termine di un duello prolungato. Lo spagnolo sopravanzerà di lì a poco, come pure Hamilton, anche Sutil.

Per la Mercedes l’ipotesi di arrivare in fondo alla gara senza effettuare una seconda sosta si rivela presto un’utopia, con Hamilton costretto a fermarsi al 29° passaggio, per montare un secondo set di gomme medie; l’inglese si ritrova, in questo modo, nuovamente in mezzo al gruppo in lotta per la zona punti. Vettel, intanto, è sparito dal campo visivo degli inseguitori, grazie ad un ritmo impressionante, grazie al quale arriva ad accumulare un vantaggio di quasi quaranta secondi.

Al 33esimo giro la direzione gara infligge un drive through a Nico Hulkenberg, che dopo aver effettuato il suo secondo pit-stop ha rischiato la collisione con Perez, in fase di uscita dalla piazzola di sosta; un vero peccato per il tedesco, autore, fino a quel momento, di un’altra ottima gara e in piena lotta per i punti. Nello stesso giro arriva il secondo cambio gomme anche per Webber e Rosberg; di fatto la strategia ad una sosta si rivela un azzardo troppo rischioso, dato che poco più tardi anche Vettel e Grosjean rientrano per sostituire i propri pneumatici.

La sosta del francese della Lotus, in particolare, guasta i piani della Ferrari; Romain torna in pista appena davanti alle due rosse, per le quali la conquista della quarta posizione diventa impossibile. Ecco, dunque, il cambio di strategia: Massa si ferma al 39° passaggio, mentre Alonso prosegue per qualche ulteriore giro, inizialmente per tentare di arrivare fino in fondo, poi, resosi evidentemente conto di non poter riuscire nell’impresa, cercando di guadagnare il margine che gli consentirebbe di non perdere il quinto posto, preziosissimo per la lotta con la Mercedes nel campionato costruttori.

Fernando si ferma alla 43esima tornata, optando per le gomme morbide. Il rientro in pista dello spagnolo è uno dei momenti di maggiore suspense della gara, grazie al duello, in uscita dal tunnel della pit lane, con la Toro Rosso di Vergne; Alonso non molla un centimetro, nonostante il francese non gli lasci spazio, finendo col superarlo al di là dei margini della pista. Una manovra spettacolare, che finisce però sotto l’occhio dei commissari, i quali, al momento in cui scriviamo, si sono riservati di decidere sull’accaduto al termine della corsa. Vergne, che stava tentando di concludere la gara con un solo pit-stop, vede degradarsi in maniera repentina le proprie gomme, subendo, in serie, i sorpassi di Massa, Sutil e Perez, prima di decidere di rientrare ai box, con la situazione ormai compromessa.

Il finale di gara, con Vettel ormai avviato tranquillamente verso la bandiera a scacchi, con mezzo minuto di vantaggio su Webber, e la lotta per il podio di fatto conclusa, è uno show di Fernando Alonso, che con la mescola soft vola letteralmente, facendo registrare giri record in sequenza, togliendo a Vettel quest’ultima soddisfazione, riuscendo così ad agguantare e superare prima Hamilton, poi Di Resta, conquistando l’agognato quinto posto finale.

In classifica Vettel allunga ulteriormente il suo vantaggio su Alonso, portandosi a quota 247, con 130 lunghezze sulle spagnolo, che rinsalda però il secondo posto, grazie alla battuta a vuoto di Raikkonen. La Ferrari, però, vede aumentare il suo distacco dalla Mercedes, che ora ha 11 punti di vantaggio sulla scuderia di Maranello; Red Bull inattaccabile, a quota 513. Prossimo appuntamento con la Formula 1 il prossimo 17 novembre negli Usa, sulla pista di Austin, in Texas.

Federico Fadda

Ordine d'arrivo
Classifica Piloti
Classifica Costruttori