martedì 19 aprile 2011
Crisi Ferrari, Montezemolo alza la voce
Tuonando, è il caso di dirlo, nei confronti di chi si occupa della gestione della squadra e della monoposto: “Questo non può e non deve essere il livello della Scuderia. E’ un momento molto delicato, mi aspetto che i nostri tecnici agiscano con determinazione e sappiano tirare fuori il massimo delle loro capacità, per migliorare la prestazione della macchina in tempi brevi”. L’obiettivo, semplice e chiaro, dichiarato da Montezemolo è ovvio: “Voglio la Ferrari là dove tutti noi ed i nostri tifosi vogliamo che sia”.
Di tempo da perdere non ce n’è, tanto che Stefano Domenicali e alcuni tecnici hanno fatto velocemente ritorno in Italia, per poter analizzare, insieme allo stesso Montezemolo e ai colleghi che lavorano a Maranello, l’andamento della gara e, soprattutto, i programmi di sviluppo della macchina, a poche settimane dall’inizio della stagione europea dei GP.
Il nodo alla base della mancanza di competitività della 150° Italia sarebbe stato trovato nella discordanza fra i valori rilasciati dalla galleria del vento e le prestazioni effettive in pista, dovuto ad un’errata taratura del tunnel, che ha costretto il team a sacrificare gran parte delle libere in Malesia e Cina per effettuare prove di aerodinamica : “Un problema strutturale, sul quale stiamo lavorando per risolverlo il prima possibile”, ha dichiarato Domenicali ad “Autosprint”.
Una noia di non poco conto, dato che ricalibrare una galleria del vento non è esattamente una cosa che si possa fare dall’oggi al domani; per questo si è deciso che, nel frattempo, le prove di aerodinamica sulla monoposto verranno effettuate nella più moderna struttura di Colonia, di proprietà della Toyota, che la concede in leasing.
Una soluzione, si spera, solo temporanea, in attesa che a Maranello considerino davvero l’opportunità di allestire una nuova galleria del vento, dato che quella attuale, risalente al 1999, ha già dato in passato problemi di questo tipo.
A livello tecnico una prima soluzione, che farà il suo debutto probabilmente già a Istanbul, sarà un’ala anteriore in stile Red Bull, con le estremità più flessibili verso l’asfalto, in modo da generare un maggior carico sul davanti della vettura.
Probabilmente non sarà questa la panacea di tutti i mali, ma intanto può essere un primo passo verso il necessario miglioramento, perché se Red Bull e McLaren sono già superiori alla Ferrari, alle spalle sembrano ormai prossime al sorpasso anche Mercedes e Renault.
Federico Fadda (422race.com)
Pirelli, annunciate le mescole per i prossimi 3 GP
Sui tracciati dell'Istanbul Park e del Montmelò le mescole saranno le stesse, cioè hard e soft, rispettivamente come prime e option; una scelta dovuta alla somiglianza delle condizioni atmosferiche e climatiche dei due circuiti, con temperature elevate e asfalto abrasivo.
A Montecarlo, invece, farà la sua prima comparsa la supersoft, identificata dai loghi rossi, che debutterà come option, accompagnata dalla soft, prevista come prime. In questo caso, la tortuosità e le basse velocità delle stradine del Principato dovrebbero garantire anche alle gomme più tenere una durata maggiore.
A partire già dalla Turchia, inoltre, tutti i diversi tipi di pneumatici avranno dei nuovi stemmi, elaborati allo scopo di migliorare la riconoscibilità dei colori e, quindi, rendere più agevole la comprensione del tipo di pneumatico montato sulle monoposto.
Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport, ha così spiegato la scelta delle mescole: "Abbiamo considerato con attenzione tutte le caratteristiche dei circuiti, per contribuire a offrire gare emozionanti come tutti i gran premi cui abbiamo assistito finora. In particolare, non vediamo l’ora di correre a Monaco, dove per la prima volta vedremo in azione la mescola supersoft. Si tratta di un pneumatico abbastanza differente rispetto al resto della gamma e dovrebbe essere molto efficace sulle strade di Monte Carlo", ha dichiarato l'ingegnere inglese.
Federico Fadda (422race.com)
lunedì 18 aprile 2011
Hamilton, dà una lezione; Vettel, partenza horror. Ferrari, discesa senza fine. Le pagelle del GP di Cina
domenica 17 aprile 2011
Strepitoso Hamilton: il Gp di Cina è suo. Che rimonta Webber! Ferrari sempre dietro
SHANGAI - E' un dragone dipinto d'argento ad aggiudicarsi il Gran Premio di Cina: Lewis Hamilton torna il campione che tutti conoscono e conquista un'importante vittoria, davanti alle Red Bull di Sebastian Vettel e Mark Webber. E pensare che, prima del via, riesce a schierarsi sulla griglia di partenza soltanto per una manciata di secondi, a causa di alcuni problemi di accensione della sua McLaren. A ridosso del podio, l'altra Freccia d'argento di Jenson Button, seguito dalla Mercedes di Nico Rosberg. Ancora sottotono le Ferrari, in difficoltà nella gestione delle gomme e con una strategia impostata sulle due soste, che alla fine non paga. Meglio Massa, sesto, che sfiora il podio nell'ultima parte di gara. In difficoltà Alonso, settimo e sempre lontanto dal ritmo dei primi. A chiudere la top ten, Michael Schumacher, Vitaly Petrov e Kamui Kobayashi.
VITTORIA MERITATA - Una monoposto finita di montare sulla griglia di partenza, per non superare il tempo limite che lo avrebbe costretto a scattare dalla pit lane. L'ottima gestione degli pneumatici unita a una guida sempre aggressiva, ma precisa. Infine, la strategia perfetta del box McLaren. Sono le chiavi di una vittoria meritatissima per Hamilton, che approfitta dell'indecisione iniziale di Vettel e si mette subito dietro al compagno di squadra Button, autore di un ottimo spunto. Protagoniste, nel bene e nel male, sono ancora una volta le gomme Pirelli, che a Shangai danno ragione a chi sceglie di effettuare tre soste. Infatti, i piloti McLaren, partiti con le morbide, mantengono la stessa configurazione anche dopo il secondo pit stop e soltanto a meno di 20 giri dal traguardo, montano quelle a mescola dura. E' la mossa vincente: Vettel, che nel frattempo aveva riconquistato la testa della gara, va in crisi con le sue coperture e deve arrendersi agli attacchi di Hamilton al 52' giro. Gli ultimi quattro giri in parata verso la bandiera a scacchi, riportano l'inglese sul gradino più alto del podio. Non succedeva dal Gp del Belgio dello scorso anno.
LOTTA PER IL PODIO - Dopo una curiosa sosta ai box, in cui Jenson Button va ad occupare la piazzola di Vettel, entrato nella pit lane subito dietro, l'ex iridato diventa protagonista di una gara d'attacco. Negli ultimi dieci giri sopravanza prima Rosberg e poi Massa, ma alla fine è costretto a cedere la terza posizione alla Red Bull di Webber, che in quel momento ha dalla sua un set di pneumatici a mescola morbida, che gli garantiscono maggiore velocità. L'australiano, partito 18°, è autore di una rimonta eccezionale, favorita dalla scelta di montare gomme dure all'inizio, per poi andare a caccia degli avversari nelle prime posizioni grazie alle soft. Non può essere granché soddisfatto, invece, Sebastian Vettel: l'indecisione allo spegnimento dei semafori che gli fa perdere due posizioni, è solo il principio di un Gran premio storto, in cui permangono le incertezze sul Kers e in più, ci si mette anche la radio difettosa a rendere impossibile la comunicazione con il muretto. Il tedesco opta per le due soste, ma il degrado delle Pirelli lo tradisce proprio all'ultimo. Tuttavia, i 21 punti che in classifica lo separano da Hamilton, rendono questo secondo posto molto meno amaro.
MASSA CI PROVA - E' un altro week end grigio per la Ferrari. Oltre al distacco siderale in qualifica, il drop-off delle gomme in gara rende impossibile competere per le posizioni di vertice. E allora non deve stupire il fatto che Felipe Massa chiuda in sesta posizione, anche a causa dell'ottima prova di Rosberg, mentre Fernando Alonso, arrancando, conclude al settimo posto. E' una Rossa in netto ritardo, nelle prestazioni e nella pianificazione delle strategie. Fare soltanto due soste e tentare di arrivare al traguardo effettuando oltre venti tornate con un set di coperture hard, si è rivelato un azzardo che ha fatto sfumare il podio per Massa e ha ricacciato indietro il compagno di squadra, dopo una parte di gara passata ad attaccare. In Turchia arriveranno delle novità per la F-150: il gap rispetto a Red Bull e McLaren, però, non sarà facile da colmare.
sabato 16 aprile 2011
Non c'è due senza tre: Vettel in pole a Shanghai. Disastro Webber: fuori in Q1!
venerdì 15 aprile 2011
Shanghai, nelle libere è sempre duello Red Bull-McLaren
giovedì 14 aprile 2011
Red Bull, a Shangai aggiornamenti sulla RB7
Alla vigilia del GP della Cina, terzo appuntamento stagionale, il consulente del team Helmut Marko ha rivelato che la RB7 correrà sul circuito di Shangai presentando un pacchetto con importanti novità: “Introdurremo degli aggiornamenti significativi; non posso dire di cosa si tratta, ma sono necessari, perché in Formula 1 restare fermi equivale a fare dei passi indietro”, ha dichiarato l’austriaco al quotidiano spagnolo “AS”, in riferimento al fatto che McLaren e Ferrari porteranno anch’esse delle novità che permetteranno loro di migliorare: “E’ vero che attualmente siamo più avanti degli altri, ma loro stanno progredendo e le cose potrebbero cambiare molto presto. Dobbiamo evitarlo”.
Marko si è poi soffermato sulla questione che, dopo le scintille dello scorso anno, ancora affligge il box della Red Bull, ovvero il rapporto fra i due piloti, e il trattamento riservato ad essi all’interno del team; una faccenda che ha visto Marko più volte accusato di favorire il giovane tedesco, da sempre pupillo dell’ex pilota austriaco: “Ad entrambi viene dato lo stesso materiale e le stesse possibilità”, ha detto, aggiungendo che i diversi risultati ottenuti dai due in queste prime gare può essere dovuto ad un rovesciamento della sorte: “L’anno scorso fu Sebastian a soffrire all’inizio; inoltre, la sfortuna che lui ebbe nel 2010, mi pare più grande di quella che sta avendo Mark”.
I risultati ottenuti dal campione del mondo finora non sono però certamente frutto di fortuna o del caso; ne è convinto Nick Heidfeld, per il quale un Sebastian così forte non si era mai visto: “Magari lui si vede sempre allo stesso modo,ma io credo che sia nella sua forma migliore. Vedendolo da fuori posso dire che è più rilassato e con più esperienza; infatti, finora ha fatto una stagione perfetta”, ha affermato il pilota della Renault.
Se poi la Red Bull continua a sviluppare e migliorare la RB7, la forma di Vettel non potrà che migliorare, al punto che sarà molto più difficile riuscire a stargli dietro e continuare a vederlo. Anche solo da fuori.
Federico Fadda (422race.com)
lunedì 11 aprile 2011
Dopo Sepang, dubbi sulla reale spettacolarità delle gare
E' una storia vecchia come il mondo: prima si vuole una cosa, poi, quando la si è ottenuta, vi si deve trovare a tutti i costi qualche difetto. Questo è quanto sta accadendo in queste battute iniziali del 2011, in merito alle novità introdotte in Formula 1 per aumentare le possibilità di sorpasso e le lotte fra i piloti.
KERS, ala posteriore mobile, pneumatici Pirelli: cure auspicate da tutti, addetti ai lavori e tifosi, per combattere la malattia chiamata noia, ma finite ben presto sotto l’occhio del ciclone. L’accusa è di confondere le idee a chiunque, da chi lavora ai box e in pista, a chi guarda le gare dalle tribune o davanti al televisore.
Quanto visto finora nei primi due Gran Premi, sembrerebbe dare ragione al partito degli apocalittici: tanti pit stop per cambiare le gomme, strategie molto differenti da un team all’altro, le variabili ala mobile e KERS.
Al punto che sono stati proprio alcuni piloti, dopo la gara malese, ad ammettere di essersi trovati in difficoltà a capire come comportarsi; Jenson Button ha parlato di una gara “resa confusa dal fatto di dover capire quando effettuare le soste”, al punto che era difficile riuscire a ipotizzare per certo “chi sarebbe finito dietro a Vettel”, ha detto l’inglese della McLaren, che ha poi concluso proprio alle spalle di Sebastian.
Button, per contro, ha aggiunto che non è il caso di lanciarsi adesso in giudizi affrettati, oltre a non credere che un ritorno a regole vecchie possa servire a rendere migliori i GP: “Penso che a questo punto della stagione ci sta il fatto di essere un po’ in difficoltà, perché stiamo cercando di capire come funzionano le nuove norme e i nuovi dispositivi, e come le macchine si adattano ad essi. Inoltre non credo che avere un pneumatico che dura tutta la gara renda più emozionanti le corse”.
Su posizioni diverse da Jenson si è schierato invece Jaime Alguersuari, che ha affermato di volere analizzare la sua gara insieme ai suoi ingegneri, confessando di essere andato un po’ nel pallone: “A un certo punto non capivo più cosa stesse succedendo”, ha dichiarato lo spagnolo della Toro Rosso.
Sulla graticola in particolare sono finite, e non è una novità, le gomme Pirelli; le quali sarebbero la causa maggiore del caos che si è generato a Melbourne e Sepang. Ma Paul Hembery non ci sta e replica alle accuse: “Quello che è successo in Malesia è frutto del lavoro che ci è stato richiesto in fase di progettazione dei pneumatici. Ci stiamo trovando in una posizione di mezzo: tornare a delle gomme che consentano un solo pit stop, oppure continuare a fare come ci è stato richiesto. Ma se veniamo criticati per aver reso più divertenti le gare, allora non so proprio cosa dire”, ha affermato con amarezza il direttore di Pirelli Motorsport.
Le cui dichiarazioni hanno trovato un alleato proprio in coloro che hanno direttamente a che fare con il comportamento dei pneumatici, ovvero i piloti. Oltre a Button, che ha dichiarato di essersi divertito molto a Sepang, a prendere le difese delle PZero sono stati anche Heidfeld e Alonso. Decisamente soddisfatto il tedesco: “E’ vero, probabilmente da fuori è un po’ più complicato capire l’andamento del GP, ma lo spettacolo è notevolmente migliorato”, ha detto Quick Nick, terzo al traguardo grazie ad un’ottima gestione delle gomme, a dimostrazione del fatto che consentono tranquillamente di correre ed essere competitivi.
Sulla stessa lunghezza d’onda Fernando, per il quale nonostante ci siano delle complicazioni in più per chi guida, le gare sono diventate “molto più eccitanti dello scorso anno”. Più chiaro di così.
Se poi qualcuno gradisce tornare ai tempi in cui ci si addormentava in poltrona subito dopo il via, beh, non resta che portare avanti la crociata anti-spettacolo.
Vettel secchione, Webber bocciato, Alonso e Hamilton rimandati
domenica 10 aprile 2011
Gp della Malesia: Vettel non si batte. Alonso rovina tutto
SEPANG - Cambia la gara, ma il copione è sempre lo stesso: Vettel domina anche in Malesia, dopo il trionfo di due settimane fa in Australia. Una gara soporifera, che si risveglia soltanto nel finale quando gli pneumatici Pirelli vanno in crisi e diversi piloti si lanciano all'inseguimento di migliori piazzamenti in classifica. Problemi che non toccano il campione del mondo in carica: la sua Red Bull fa da battistrada indisturbata, anche grazie al preziosissimo lavoro del team che calcola minuziosamente la strategia, su un asfalto che oggi non consentiva agli pneumatici di durare più di 10-15 giri. Sul podio si rivede Jenson Button, seguito dall'ottima Renault di Nick Heidfeld. Mark Webber deve accontentarsi della quarta piazza, mentre chiudono in quinta e sesta posizione le Ferrari di Massa e Alonso. Lo spagnolo, autore di un'ottima gara, spreca tutto a pochi giri dalla fine, rovinando l'ala anteriore durante un tentativo di sorpasso nei confronti di Hamilton, proprio quando il podio appariva ormai come risultato certo. Chiudono la top ten l'ex iridato della McLaren, la Sauber di Kamui Kobayashi, Michael Schumacher con la Mercedes e Paul Di Resta con la Force India. Brivido finale per l'altro pilota della Renault, Vitaly Petrov.
DOMINIO ASSOLUTO - A Sepang non si vede grande spettacolo. Nemmeno la pioggia, che qui la fa sempre da padrone, interviene a far saltare le strategie preparate dalle squadre. E allora, che si celebri ancora una volta il nuovo fenomeno della Formula 1: quel pilota un po' ragazzino, un po' Schumacher vecchio stampo, che diventa sempre più maturo, si infila nella monoposto e domina dall'inizio alla fine anche nel caldo malesiano. E' la dodicesima vittoria in carriera per Sebastian Vettel, la quarta consecutiva, considerando la stagione scorsa che lo ha visto arrivare sul tetto del mondo. Per non parlare poi di questa Red Bull, capace di vincere malgrado un Kers che va a intermittenza. Il tedesco lo sfrutta soltanto in partenza, poi può farne tranquillamente a meno. Per il compagno di squadra, invece, il sistema di recupero dell'energia cinetica è tabù, e infatti Webber deve cedere ben sei posizioni dopo il via, scivolando al nono posto. Tra l'altro, l'australiano non dimostra lo stesso feeling del collega di box con gli assetti e la gestione degli pneumatici. Ecco perché deve accontentarsi del quarto posto, dopo una gara di alti e bassi.
ALONSO CHE PECCATO! - C'è mancato davvero poco stavolta. Per Fernando Alonso sembra materializzarsi un meritatissimo podio, quando nell'ultima parte di gara tallona Hamilton, terzo, ma ormai abbandonato dalle sue Pirelli a mescola dura e di oltre due secondi a giro più lento. Lo spagnolo, però, è poco lucido nel portarsi all'attacco della McLaren e quando si trova in scia, finisce per distruggere la sua ala anteriore contro la ruota posteriore destra dell'inglese. Senza più carico aerodinamico lì davanti, la Rossa è costretta al quarto pit stop che compromette ogni possibilità di rimonta. Delusione che diventa ancora più cocente se si pensa alla seconda posizione in quel momento occupata da Heidfeld, superato dopo poche tornate da Jenson Button, bravo a gestire le proprie coperture e ad approfittare delle soste obbligate ai box del ferrarista e del compagno di squadra. Gara generosa, invece, quella di Felipe Massa, sfavorito da un problema durante il primo cambio gomme.
LA RENAULT C'E' - Due macchie nere che scattano non appena si spengono i semafori e divengono l'ago della bilancia di un Gp altrimenti scontato. Nick Heidfeld e Vitaly Petrov partono dalla terza e dalla quarta fila, ma alla prima curva si ritrovano nelle prime posizioni, a complicare la rincorsa di McLaren e Ferrari sull'apripista Vettel. Dopo la buona prova disputata a Melbourne, le monoposto nere si confermano anche a Sepang e il ritorno sul podio del sostituto di Robert Kubica è un risultato che può far sorridere il team manager Eric Boullier. Grande brivido, invece, per l'incidente capitato a Petrov a pochi giri dalla fine. Dopo un errore, la sua monoposto compie un salto di un metro sul cordolo. Nell'atterraggio il volante si stacca dalla sede e rimane tra le mani del pilota, che per fortuna approfitta delle vie di fuga per evitare lo schianto contro le barriere. Come tornare indietro di tanti anni per rivivere quel tragico week end di Imola, in cui perse la vita il compianto Ayrton Senna, in circostanze molto simili.
CONSUMO ANOMALO - Oltre al solito dominio di Vettel, a lasciare il segno sulla seconda tappa del mondiale 2011 è certamente la difficoltà dei team nel gestire l'anomalo consumo delle Pirelli. Né la mescola dura, né quella morbida hanno garantito un gran numero di giri consecutivi: dieci, quindici tornate e gli pneumatici puntualmente da sostituire. Il caldo e l'asfalto sporco della pista non hanno certo aiutato le scuderie nel programmare le strategie e le coperture progettate dalla casa italiana si dimostrano ancora tutte da scoprire. Fra una settimana, nel Gran Premio di Cina, ci sarà un altro importante test.
Classifica Piloti (Drivers Championship)
Classifica Costruttori (Constructors Championship)