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martedì 24 gennaio 2012

Prime indiscrezioni sulla Ferrari 2012

Domenicali l’ha voluta estrema, il presidente Montezemolo l’ha definita “brutta”, ma ai tifosi, sostanzialmente, interessa soprattutto che si dimostri vincente. La Ferrari 2012 ha già alimentato, com’è ovvio che sia dopo il fallimento della 150° Italia che l’ha preceduta, aspettative elevate, in nome di quel rinnovamento tecnico voluto, e imposto, dai vertici della scuderia di Maranello.

La curiosità, a circa dieci giorni dalla presentazione ufficiale del prossimo 3 febbraio, è altissima, e alcuni organi di stampa italiani hanno già dato via alla ridda di indiscrezioni sul progetto di quella che, secondo “Autosprint”, dovrebbe, probabilmente, chiamarsi F12 o F2012; la quale, secondo quanto richiesto da Domenicali al reparto tecnico guidato da Pat Fry e Nikolas Tombazis, sembra davvero essere portatrice di idee nuove.

D’altronde qualcosa di diverso, rispetto alla filosofia Ferrari degli ultimi anni, si nota già a livello estetico; ad esempio, un aspetto che salta subito all’occhio è l’altezza delle fiancate, simili a quelle adottate dalla McLaren nella passata stagione, ma comunque particolari, in quanto risultano strette al punto da non sfruttare la larghezza massima prevista dal regolamento tecnico, ovvero 140 cm. Una soluzione pensata per convogliare una maggiore quantità di flussi verso il posteriore, in modo da sopperire al divieto di soffiaggio d’aria calda nel diffusore.

Ed è all’interno delle fiancate, secondo la “Gazzetta dello Sport”, che si celerebbe una delle pensate rivoluzionarie, non a caso frutto dell’ingegno di Rory Byrne, il capo progettista sudafricano, papà delle Ferrari vincenti dell’era Schumacher, che per l’occasione ha prestato opera di consulenza affiancando Fry e Tombazis; in pratica, nella rossa 2012 le strutture deformabili che proteggono l’abitacolo sono comprese all’interno di veri e propri profili alari, andando così a rivestire una funzione aerodinamica.

Altra novità, sebbene in realtà la Ferrari sia l’ultima ad abbracciare questa soluzione, è l’adozione di sospensioni pull-rod sia all’anteriore che al posteriore; una scelta importante soprattutto per il retrotreno, dato che in questo modo le fiancate termineranno molto basse, grazie anche al nuovo cambio dagli ingombri ridottissimi. Per quanto riguarda invece l’avantreno, montare sospensioni pull-rod significa riuscire ad indirizzare in maniera ottimale l’aria derivante dall’ala anteriore, con ricadute positive anche per i flussi che arrivano fino al diffusore.
Gli scarichi dovrebbero essere molto alti, al limite del valore massimo consentito dal regolamento, così da indirizzare la fuoriuscita di gas verso l’elemento principale dell’ala posteriore. L’aria calda, in maniera del tutto simile a quanto visto sulla Red Bull 2011, uscirà da un grande foro centrale posto al retrotreno.

Resta in sospeso, dopo la bocciatura della FIA all’idea studiata dalla Lotus, il sistema di regolazione dell’anteriore in frenata, in attesa che la Federazione si pronunci sulla versione ferrarista del dispositivo, per i quali i tecnici di Maranello hanno chiesto chiarimenti.

Infine, la posizione di guida sarà più bassa e sdraiata; ciò sembra aver determinato la scelta di un muso più basso, con una gobba, seppure ridotta, nella zona di raccordo fra il telaio e l’ala anteriore; particolare che potrebbe aver contribuito al giudizio del presidente Luca di Montezemolo, nel definire brutta la monoposto.

Federico Fadda (422race.com)

venerdì 20 gennaio 2012

La Red Bull non copia la Lotus. Per ora

Il discusso sistema di regolazione dell’anteriore in frenata, progettato e testato dalla Lotus nei test di fine 2011, ha già, di fatto, decretato il via della nuova stagione di Formula 1, grazie alle chiacchiere che si sono scatenate da qualche giorno a questa parte intorno a questo dispositivo.

Sulla sua legalità sembra non esserci molto da obiettare, dato che è collegato al sistema idraulico e non richiede intervento del pilota, motivo per cui la FIA ne ha già dichiarato la rispondenza al regolamento. Per quanto riguarda l’efficacia e il vantaggio in termini di tempo sul giro, invece, è ancora presto per pronunciarsi, tanto che la Red Bull, diversamente da altri, attualmente non sta pensando di inserirlo nel progetto della nuova RB8.

Infatti, se Ferrari e Mercedes sono già al lavoro per creare una propria versione di questo sistema, i campioni del mondo preferiscono andarci piano, e addirittura Chris Horner ritiene che sia presto per assegnargli la palma di novità tecnica dell’anno: “Come tutti questi tipi di cose, bisogna vedere come si integrano con il resto della macchina, perché è il pacchetto che deve funzionare, non le singole componenti. Questo dispositivo sembra essere interessante, ma onestamente io sono la persona meno indicata per giudicarlo”, ha dichiarato il responsabile della Red Bull.

Ai test di Jerez de la Frontera mancano poco più di due settimane, e ovviamente ci sarà molta curiosità nei confronti dei detentori delle corone iridate, chiamati a tenere a bada la fame di rivalsa dei rivali principali, Ferrari e McLaren: “Il lavoro di sviluppo della RB8 sta procedendo positivamente, ma è troppo presto per dire se sarà una buona macchina. Questo per i team è un periodo molto impegnativo: in fabbrica si lavora a pieno ritmo, perché da quest’anno i crash test devono essere superati prima che la macchina scenda in pista, ma non siamo ancora in grado di stabilire se il livello raggiunto è quello che ci aspettiamo. Lo scopriremo quando si scenderà in pista per il primo test”.

Federico Fadda (422race.com)

venerdì 13 gennaio 2012

Williams, pit-stop più rapidi con Michael Johnson

Reduci da stagioni tutt’altro che esaltanti, alla Williams devono aver pensato, per cercare di tornare veloci come un tempo, di ripartire da alcuni fondamentali.
A tal proposito, la scuderia di sir Frank ha reso noto di aver siglato un accordo di collaborazione nientemeno che con l’ex olimpionico statunitense Michael Johnson, medaglia d’oro ai giochi di Barcellona e Atlanta nei 200 e 400 metri.

In base a questa collaborazione, la Johnson Performance Company Inc si occuperà, in pratica, di allenare la squadra di meccanici che si occupa dei pit-stop, stabilendo un programma apposito, allo scopo di velocizzare le procedure della sosta al box durante la gara. In cambio di questo apporto, sulle maniche delle tute del personale e dei piloti farà mostra di sé il marchio MJP, che sarà presente anche sul materiale vario della scuderia

In merito all’accordo si è espresso direttamente il patron, Frank Williams: “Ho avuto il piacere di conoscere Michael in occasione del GP del Belgio del 1990, e ho sempre ammirato la dedizione richiesta agli atleti olimpionici per diventare campioni. La cura per il dettaglio e l’impegno profuso distinguono queste persone da quelle comuni. Poi l’ho incontrato recentemente, e mi ha spiegato di aver creato una società specializzata nel miglioramento delle prestazioni atletiche. A quel punto mi sono chiesto se e come avrebbe potuto esserci d’aiuto in alcuni settori cruciali come, appunto, il pit-stop, nel quale sappiamo si possono perdere o guadagnare decimi preziosi. Sarà interessante vedere i risultati della nostra collaborazione con loro”.

Dal canto suo Johnson, che tuttora detiene il record mondiale sui 400 metri, si è detto fiducioso sul fatto che l’esperienza del suo staff possa portare un vantaggio alla scuderia di Grove: “Sono un appassionato di Formula 1 da quando, nel 1990, andai ad assistere al GP del Belgio, dove ebbi l’onore di conoscere Frank. La Williams è conosciuta in tutto il mondo come uno dei team di maggior successo, quindi non vediamo l’ora di poter essere loro d’aiuto; sono fiducioso che l’esperienza e la competenza biomeccanica del personale MJP potranno consentire alla scuderia di raggiungere l’obiettivo che si è prefissata, cioè tagliare di centesimi, o decimi, il tempo dei suoi pit-stop”.

Federico Fadda (422race.com)

giovedì 12 gennaio 2012

Il jolly tecnico del 2012 è della Lotus?

Anche nella stagione che comincerà fra poco più di tre mesi, il team che fino allo scorso novembre era conosciuto come Renault, potrebbe aver estratto dal cilindro la trovata geniale in materia di tecnica.
Dopo lo F-Duct del 2010, e gli scarichi avanzati dell’anno scorso, peraltro rivelatisi poi non troppo efficaci, nei test di fine anno ad Abu Dhabi la Lotus avrebbe girato con un sistema che consente al pilota di mantenere costante l’altezza dell’avantreno in frenata, quando nella maggior parte dei casi il muso delle monoposto tende a scivolare verso il basso.

In un primo momento i team rivali hanno posto la questione della presunta illegalità di questo sistema, ipotizzando che fosse attivato manualmente; possibilità, questa, vietata invece dal regolamento, che obbliga il pilota a tenere saldamente le mani sul volante.
Alla fine, però, sembra proprio che gli avversari dovranno mettersi il cuore in pace: il dispositivo, infatti, è collegato direttamente alla sospensione, ed è di tipo reattivo a coppia frenante; di conseguenza, a differenza, ad esempio, dello F-Duct, non può essere considerato come soluzione aerodinamica mobile.
Inoltre, il sito “autosport.com” ha rivelato che la Lotus ha coinvolto la Federazione lungo tutto il percorso di sviluppo del sistema, proposto addirittura nel 2010, fino ad ottenere l’ok già nel gennaio dello scorso anno

Secondo quanto dichiarato dall’esperto di tecnica Giorgio Piola al sito “jamesallenonf1.com”, si può parlare di una sorta di successore del “mass-damper”, il discusso dispositivo che la Renault utilizzò nel biennio 2005-06, e che contribuì in maniera importante alla doppietta mondiale di Fernando Alonso.

Gli effetti sulla guida del nuovo sistema escogitato dalla Lotus sarebbero notevoli: miglioramento dell’efficienza dell’anteriore, con la vettura che diventa più stabile in curva guadagnando velocità di percorrenza. Inoltre consente di impostare una minore altezza dell’anteriore, dato che potendo mantenere, nonostante il carico di carburante, una distanza dal suolo costante fin dall’inizio della gara, il guadagno è di circa 1-2 decimi al giro.

Per avere conferme sulla sua efficacia occorrerà attendere il 7 febbraio, quando la nuova stagione prenderà ufficialmente il via con i test di Jerez de la Frontera, ma se questa soluzione si dimostrerà veramente efficiente e poco costosa da copiare, sarà difficile, come spesso accade, che gli altri team se la lasceranno scappare.

Federico Fadda (422race.com)

martedì 10 gennaio 2012

A rischio il futuro della Spagna in Formula 1

Grazie alle vittorie e ai titoli mondiali di Fernando Alonso, da qualche anno in Spagna gli appassionati hanno mostrato un interesse verso la F1 mai visto prima, e certificato da una gran presenza di pubblico sulle tribune, sempre gremite.
Una passione che potrebbe, però, essere messa seriamente a rischio dalla crisi economica globale.

Gli organizzatori dei GP di Valencia e Barcellona, infatti, hanno recentemente messo in dubbio la presenza nel calendario, a partire comunque dal 2013, del doppio appuntamento spagnolo; il motivo è lo stesso in entrambi i casi, ovvero l’alto costo della tassa annuale di iscrizione.

Ma mentre per quanto riguarda Valencia, i responsabili hanno finora solamente chiesto una riduzione di suddetta tassa, nel caso di Barcellona la situazione appare più complessa, stando alle parole del ministro dell’economia della Catalogna, Andreu Mas-Colell: “Potremmo dover riconsiderare la possibilità di ospitare le gare di Formula 1 e Moto GP, perché non siamo sicuri di potercele ancora permettere. Probabilmente non sarà una delle questioni da risolvere immediatamente, ma in tempi come questi occorre valutare bene come spendere le risorse economiche di cui disponiamo”.

L’intenzione è quella di seguire l’esempio degli organizzatori di Valencia, cercando di ottenere uno sconto sulla tassa di iscrizione, un obiettivo per niente facile da raggiungere, dato che più volte, in passato, Bernie Ecclestone si è rivelato piuttosto sordo di fronte a questo tipo di richieste.
Qualora i tentativi dovessero andare a vuoto, la regione catalana, che da contratto dovrebbe ospitare il GP di Spagna fino al 2016, avrebbe però già pronta la soluzione: “Esistono accordi che è più conveniente rompere, piuttosto che mantenere”, ha dichiarato lo stesso Mas-Colell.

Parole che alle orecchie degli appassionati di F1 suoneranno dolorose, ma che a quelle di Ecclestone potrebbero far capire che, visto la delicata situazione economica, forse questa volta è davvero quella giusta per abbassare un po’ le pretese.

Federico Fadda (422race.com)

lunedì 9 gennaio 2012

La Ferrari 2012 in pista con Massa?

Dopo la Red Bull, che affiderà per i primi chilometri la nuova monoposto a Mark Webber, anziché al campione del mondo Sebastian Vettel, anche la Ferrari sembra intenzionata a far provare, almeno all’inizio, le capacità della vettura 2012 non al suo pilota di punta.

In occasione dei primi test ufficiali della nuova stagione, in programma sul circuito spagnolo di Jerez de la Frontera, dal 7 al 10 febbraio, al volante della rossa dovrebbe salire Felipe Massa. Ad anticipare questa probabilità è stato il quotidiano sportivo iberico “Marca”, secondo il quale il brasiliano scenderà in pista nelle prime due giornate, per poi lasciare il posto al compagno di squadra, e idolo locale, Fernando Alonso.

In realtà potrebbe non essere questo il primo assaggio di pista per la nuova Ferrari, il cui progetto è siglato 663; sembra infatti che il debutto sull’asfalto potrebbe avvenire già il 3 febbraio sul circuito di Fiorano, subito dopo presentazione ufficiale della monoposto ai media.

Federico Fadda (422race.com)