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giovedì 30 maggio 2013

Ferrari chiamata al riscatto in Canada


ROMA - Chissà che a Maranello non abbiano tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere del rinvio del debutto delle nuove gomme Pirelli, posticipato dal GP del Canada a quello di Gran Bretagna, in programma alla fine di giugno. Di certo c’è che a Montreal servirà tutta un’altra Ferrari, rispetto a quella vista in grande difficoltà solo pochi giorni fa a Monaco, sulle stradine di Montecarlo. Una disfatta vera e propria per il Cavallino, mai in grado di lottare per le posizioni di vertice, ma soprattutto in condizione di subire facili sorpassi dalla per nulla irresistibile McLaren di quest’anno, oltre che dalla Force India. Con il risultato di aver dilapidato praticamente gli stessi punti che erano stati rosicchiati a Vettel nella gara di Barcellona, con il tedesco che ora è davanti ad Alonso di ben 29 lunghezze.

Fortunatamente il tempo per recuperare non manca, con 13 prove ancora da disputare, ma il prossimo appuntamento, in programma fra poco più di una settimana in Canada, ha tutto il sapore dell’ultima spiaggia; una tappa da non fallire, quella di Montreal, come sa bene Stefano Domenicali, responsabile della Ferrari, che chiama la squadra al riscatto: “Monaco è stato, dal punto di vista sportivo, un duro colpo; l’unica cosa positiva è che Raikkonen non ha marcato molti punti, ma Vettel è arrivato secondo. Non abbiamo avuto ritmo per tutto il week end e dobbiamo capire il perchè, d’altronde a Montecarlo non vinciamo dal 2001, ci sarà un motivo per questo. Siamo abituati, però, a reagire prontamente alle difficoltà, e ho detto alla squadra che la situazione non è drammatica, siamo solo alla sesta gara: questo campionato sarà molto lungo, una grande sfida”.

Stessa voglia di rivalsa da parte di Fernando Alonso, apparso piuttosto sconsolato dopo la brutta domenica monegasca, che aspetta la pista di Montreal per ottenere subito un buon risultato: “È un circuito con basso carico aerodinamico, quindi sono convinto che saremo in forma e lotteremo per dei buoni punti”.

Nel frattempo, in casa Ferrari, c’è stata la prima volta a bordo di una monoposto rossa per Kamui Kobayashi, che a Fiorano è salito al volante della F10, vettura che ha preso parte al mondiale 2010, in vista di un evento promozionale che si disputerà a breve in Russia. Tanto è bastato a scatenare le voci di un appiedamento di Felipe Massa in favore del giapponese, il quale, però, ha evitato di commentare questa ipotesi, descrivendo invece l’emozione di questo “debutto”: “La prima sensazione è stata di grande felicità, contro questa macchina ho gareggiato, quindi sapevo quanto fosse veloce, ma era importante prendere dimestichezza alla guida, dato che la mia ultima gara è stata il GP del Brasile dell’anno scorso. Sarà bellissimo tornare a guidare una F1 in un evento come quello di Mosca, per me sarà un doppio debutto: la prima volta al volante di una Ferrari e in una città dove non sono mai stato”. La speranza che il futuro possa riservargli una piacevole sorpresa rossa Kamui, probabilmente, la tiene per sé.

Federico Fadda

mercoledì 29 maggio 2013

Non si sgonfia il caso Mercedes. Debutto rinviato per le nuove gomme


ROMA - Sono passati pochi giorni dalla gara di Montecarlo, ma nell’ambiente della Formula 1 sta passando del tutto in secondo piano il successo di Rosberg, offuscato dal suo stesso team, o meglio da quanto combinato nei giorni che hanno preceduto l’evento monegasco. Tiene ancora fortemente banco, con le polemiche che non accennano a placarsi, la querelle riguardante il test che la Mercedes ha svolto a Barcellona, dove ha girato per ben 1000 km allo scopo di cercare di risolvere i cronici problemi di degrado delle gomme, provando però anche la nuova tipologia di pneumatici prevista inizialmente per Montreal, il cui debutto è stato però rinviato alla gara di Silverstone, in programma a fine giugno. In Canada, comunque, tutti i team avranno modo di provare le nuove gomme.

Innanzitutto, occorre precisare che il tipo di test cui ha preso parte la Mercedes non è vietato dal regolamento; infatti, la Pirelli aveva ottenuto dalla FIA, all’inizio del mese di maggio, il permesso di svolgere prove di sviluppo delle gomme con una vettura di quest’anno. La scelta di rivolgersi alla Mercedes non è stata, molto probabilmente, frutto del caso, dati i problemi della scuderia di Brackley nella gestione dei pneumatici, ma fin qui non vi sarebbe stato nulla di strano o illegale. I problemi, una volta venuto alla luce lo svolgimento di questo test, sono nati dal fatto che la Pirelli, contravvenendo a quanto stabilito dalla Federazione, non ha proposto agli altri team, o almeno non a tutti, di eseguire anch’essi lo stesso tipo di prova.

Da qui la protesta, in particolare, di Red Bull e Ferrari, forse per la prima volta d’accordo su questioni tecniche, e la richiesta di un intervento della FIA; la conferma del fatto che non tutti i team erano al corrente della situazione arriva dalle parole dei diretti interessati, a cominciare dal grande consigliere della Red Bull, Helmut Marko: “È stato chiesto anche a noi se volevamo fare questo test, ma abbiamo rifiutato, in quanto per noi è una chiara violazione del regolamento sportivo, che indica precisamente quando e come si può effettuare prove”, ha dichiarato l’austriaco, aggiungendo poi un proprio punto di vista sulla prestazione della Mercedes a Monaco: “Siamo contrariati, quando provi per tre giorni è normale guadagnare un secondo; sicuramente ne hanno beneficiato, non hanno avuto problemi di gomme. Non può essere un caso”.

Ancora più dura la reazione della Sauber, il cui fondatore Peter ha dichiarato esplicitamente di sentirsi truffato, mentre la Williams ha fatto sapere di non essere stata messa a conoscenza della possibilità di effettuare il test in questione, così come Lotus e Force India. La palla passa ora nelle mani della FIA, con Ferrari e Red Bull che, intanto, hanno già chiesto di poter fare anch’esse ciò che è stato permesso alla Mercedes, per poter maturare lo stesso grado di conoscenza sul funzionamento dei pneumatici. Entrambe, infatti, hanno svolto, dopo il GP del Bahrein, un test a Barcellona, ma, interpretando alla lettera il regolamento, lo hanno fatto utilizzando le monoposto del 2011, basate su un concetto tecnico differente da quello attuale.

Dalla Mercedes, nel frattempo, Niki Lauda minimizza la situazione, affermando che anche alla Red Bull è stato proposto lo stesso test, ma non sono stati sufficientemente veloci nell’accettarlo: “Ho scommesso con Marko 50€ che non ci sarà alcuna conseguenza per noi”, ha concluso l’austriaco.

Federico Fadda

martedì 14 maggio 2013

Domenicali: “Le gerarchie non cambieranno”



Il GP di Spagna rappresenta da diversi anni l’atteso primo punto di svolta per le scuderie di Formula 1, soprattutto per quelle che hanno iniziato la stagione con il piede sbagliato, e sperano nella massiccia dose di aggiornamenti tecnici che solitamente viene portata a Barcellona per risollevarsi.

La gara di domenica scorsa avrebbe dovuto portare una scossa soprattutto alla McLaren, che però non ha risposto positivamente alle attese, ma anche, in misura minore, alla Ferrari, chiamata a reagire dopo il passo falso del Bahrein, e alla Mercedes, sempre alle prese con l’anomalo consumo dei pneumatici. Se per il team di Maranello la vittoria di Alonso ha mostrato le grandi capacità della F138, per Ross Brawn e soci la trasferta spagnola non è servita a risolvere i propri problemi. Con meno pressione si sono invece presentate al Montmelò Lotus e Red Bull, ma c’è da dire che i campioni del mondo hanno visto sgretolarsi, insieme alle gomme, alcune delle certezze che hanno contraddistinto il triennio d’oro della scuderia di Milton Keynes.

Gerarchie che peraltro, secondo Stefano Domenicali, responsabile della Ferrari, difficilmente cambieranno di molto con il passare dei gran premi: “Il GP di Spagna è stato a mio avviso molto importante per osservare il salto prestazionale di ogni squadra, soprattutto perché da qui a fine luglio non vedremo più di due o tre step importanti nello sviluppo delle macchine”. Il motivo, subito spiegato dall’ingegnere imolese, è molto semplice: “Saremo tutti costretti a concentrarci sulla vettura del prossimo anno, perché in quel caso se troveremo buone soluzioni i miglioramenti non saranno di due o tre decimi, ma di due o tre secondi”.

Impossibile, con le vetture e i motori attuali, arrivati alla fine del loro naturale ciclo di sviluppo, ottenere aumenti consistenti delle prestazioni: “Dopo tanti anni con le stesse regole, è difficile raggiungere grandi miglioramenti, infatti a Barcellona è sembrato quasi che si sia verificato per tutti un passo avanti in egual misura”.

Discorso diverso per quanto riguarda le gomme Pirelli, finite nuovamente nel ciclone dopo la non esaltante prova offerta in Spagna, culmine di un mare di critiche arrivate già dalla prima gara. L’azienda italiana ha fatto sapere che a partire dal GP del Canada, in programma il 9 giugno, metterà a disposizione delle squadre pneumatici di diversa realizzazione. Una decisione che, oltre a limitare il numero di pit-stop, potrebbe determinare un cambiamento dei rapporti di forza fra i team, con la Red Bull che, in difficoltà sotto questo punto di vista, più volte si è lamentata della scarsa durata delle coperture italiane.

Federico Fadda

Barcellona rilancia Alonso e la Ferrari



Il passo falso del Bahrein, dove i diversi problemi che avevano afflitto sia Alonso che Massa costrinsero la Ferrari a lasciare nel deserto parecchi punti, aveva reso la trasferta spagnola fondamentale per il team di Maranello, cui poteva andare bene, per ricandidarsi con forza nella corsa iridata, solamente una vittoria.

La vittoria ottenuta con autorità da Fernando, grazie a una F138 che è riuscita addirittura nella missione di annullare il vantaggio strategico di Raikkonen di poter effettuare un pit-stop in meno, è stata la miglior risposta alle disavventure precedenti, oltre che un ottimo viatico pensando alla lotta per il mondiale, dove finora tutte le big, eccetto forse la Lotus, hanno viaggiato sul binario di una certa incostanza di risultati.

È chiaro però che aver colto il successo sul circuito di casa ha restituito ad Alonso entusiasmo e ottimismo, per nulla nascosto nel dopo-gara di Barcellona: “Sono stati corsi solo cinque gran premi, abbiamo avuto degli alti e bassi, ma sappiamo di avere un’auto adatta a battagliare con i migliori. Se continueremo a fare bene potremo sicuramente competere per il campionato”, ha affermato il 31enne di Oviedo sulla scia dell’entusiasmo, certo, ma anche sull’onda della consapevolezza di disporre di una Ferrari finalmente all’altezza.

Fra le rivali della rossa, gli stati d’animo dopo la prova spagnola sono diversi; in casa Lotus, per cominciare, al di là della ovvia insoddisfazione di Raikkonen per la mancata vittoria, si possono consolare con una vettura che ha dimostrato ancora una volta di saper gestire le gomme meglio di chiunque, al punto di potersi permettere una sosta in meno. Non essere riusciti però ad approfittare di una strategia sulla carta vincente, però, è un segnale del fatto che nemmeno a Enstone si possono permettere di cullarsi sugli allori, perché il distacco dalla Ferrari, a parità di tattiche, sarebbe stato più pesante.

Facce decisamente più scure in casa Mercedes, dopo che alla strepitosa prima fila conquistata in qualifica non ha fatto seguito una gara all’altezza; sebbene, in realtà, il passo indietro domenicale delle W04 fosse atteso, un crollo come quello che ha portato fuori dai giochi per il podio sia Rosberg che Hamilton, con quest’ultimo che ha concluso addirittura dodicesimo, non era preventivabile: “Siamo finiti entrambi indietro, ma io decisamente troppo, senza sapere il motivo. Dobbiamo lavorare tantissimo”, ha dichiarato uno sconsolato Lewis.

Nemmeno i campioni del mondo della Red Bull sono andati via dalla Spagna con un risultato soddisfacente; il quarto posto di Vettel e il quinto di Webber non sarebbero di per sé un bottino troppo magro, ma i quasi quaranta secondi con cui Sebastian ha chiuso lontano da Alonso sono un distacco oltremodo pesante, per quella che nell’ultimo triennio è stata la scuderia dominante in Formula 1. Il responsabile del team, Christian Horner, non ha mancato ancora una volta di accusare le gomme, contro le quali la RB9 lotta da inizio anno: “Quando devi dire ai tuoi piloti di non spingere troppo per non consumare eccessivamente i pneumatici non è bello per lo sport e per i tifosi. I piloti dovrebbero poter andare sempre forte e guidare nel modo a loro più congeniale”. Messaggio recepito dalla Pirelli, con Paul Hembery che ha annunciato modifiche alle mescole, a partire probabilmente dal GP di Gran Bretagna.

Un piccolo giallo ha agitato, infine, la vittoria di Alonso; Fernando, infatti, ha rischiato la penalizzazione per aver coperto con una bandiera della Spagna, passatagli da un commissario di pista, il cartello che indica al pilota vincitore dove parcheggiare la propria macchina, sotto il podio. Il regolamento prevede che i piloti non possano ricevere oggetti prima delle operazioni di peso della vettura; convocati in direzione gara, Alonso e la Ferrari se la sono cavata con un semplice richiamo da parte della FIA, che ha deciso di lasciar correre la cosa “coerentemente con quanto stabilito in passato in circostanze simili”.

Federico Fadda

domenica 12 maggio 2013

GP Spagna, gara: Vittoria capolavoro di Alonso! Raikkonen e Massa sul podio



BARCELLONA – Dominio di Fernando Alonso e della Ferrari nel GP di Spagna, quinta prova del campionato del mondo di Formula 1. Sul circuito Montmelò di Barcellona lo spagnolo ha messo in pista una gara di forza e consistenza, prendendo il comando dopo la prima sosta e non lasciandolo più fino al traguardo, dove ha preceduto Kimi Raikkonen, mai domo e sempre in lotta per le posizioni di testa, e Felipe Massa, autore di una prestazione eccellente, considerando anche la partenza dalla quinta fila. Battute le Red Bull, subito fuori dal podio con Vettel 4° e Webber 5°, mentre per le Mercedes è stato disastro totale: Rosberg, che partiva dalla pole, ha terminato solo 6°, faticando per tenere dietro la Force India, mentre Hamilton è naufragato addirittura fino al 12° posto. In classifica Vettel è sempre al comando, con 89 punti, davanti a Raikkonen e Alonso.

La cronaca

Il GP di Spagna è andato in scena sotto un sole splendente e caldo su Barcellona, dopo la leggera pioggia caduta in mattinata, che aveva fatto temere un meteo capriccioso.
Al via buono scatto per tutti i piloti in testa, eccezion fatta per Hamilton, che subisce il sorpasso prima di Vettel, poi di Alonso, che dopo essersi liberato di Raikkonen, sopravanza la Mercedes di Lewis con una manovra da urlo all’esterno della terza curva. Ottimo start anche di Massa e Perez, mentre Webber, come al solito, scivola indietro.

Il ritmo di gara viene presto dettato dai primi cinque, ai quali dal secondo giro si aggiunge anche Massa, che fa segnare il primo giro record della domenica; Rosberg fa da battistrada a Vettel e Alonso, che restano aggrappati alla lepre Mercedes, mentre Hamilton va in crisi di gomme prestissimo e si ritrova a fare da tappo a Raikkonen e Felipe, consentendo al trio di testa di allungare di un paio di secondi. Il finlandese della Lotus e il brasiliano della Ferrari, però, si stancano presto di restare dietro a Lewis, e lo sorpassano in sequenza nel giro di poche curve, fra il sesto e il settimo giro, tornata nel quale Webber inaugura, prestissimo, il valzer dei pit-stop, seguito proprio da Massa. Nel frattempo si ritira Romain Grosjean, a causa di un problema alla ruota posteriore destra.

Ben presto si fermano ai box per il cambio gomme tutti i protagonisti, e al termine della prima tornata di pit-stop sale al comando, per non lasciarlo praticamente più fino alla fine, Fernando Alonso, che dopo la sua sosta rientra per la verità alle spalle di Rosberg, superandolo però poco dopo, al giro 13. Nico deve poi cedere il passo anche a Vettel, Massa e Raikkonen, molto più veloci di lui; nel frattempo Pastor Maldonado fornisce un po’ di pepe alla gara anonima della Williams, guadagnandosi un drive through per eccesso di velocità in pit-lane.

Una volta al comando Alonso imprime alla corsa un ritmo inavvicinabile per tutti gli altri, almeno mezzo secondo più veloce, tenendo però sempre d’occhio la Lotus, dato che Raikkonen potrebbe aver impostato la sua gara su una strategia con una sosta in meno. Per la Mercedes il crollo prestazionale con le gomme dure è invece incredibile, con Rosberg fuori dalla lotta con i primi, e Hamilton addirittura decimo.

Al 20esimo giro Massa, in difficoltà con le gomme posteriori, inaugura la seconda serie di pit-stop, seguito da Webber; il brasiliano rientra dietro a Perez e Ricciardo che sono in lotta fra di loro, ma se ne sbarazza rapidamente riguadagnando la quinta posizione. Un giro più tardi rientra ai box anche Alonso. Entrambe le Ferrari, con gomme nuove, girano circa due secondi più veloci degli altri, mentre in testa è duello fra Vettel, al comando, e Raikkonen, che lo bracca; il campione del mondo, con le gomme ormai finite, si ferma ai box, rientrando in pista alle spalle del duo Ferrari e di Rosberg, che supera però quasi subito, guadagnando la quarta posizione.

Dopo le soste di Raikkonen e Rosberg in vetta torna Alonso, davanti a Massa, Vettel e Raikkonen, mentre Nico perde terreno e Hamilton si ritrova 14esimo, in lotta addirittura con le Williams. Alonso, consapevole della possibilità che Raikkonen faccia una sosta in meno, continua a girare fortissimo, mentre il finlandese supera Vettel dopo un duello durato alcuni giri. Al 35esimo giro pericoloso contatto in corsia box fra Gutierrez, fino a quel momento autore di una corsa fantastica, e Vergne; la direzione di gara considera la Sauber responsabile dell’incidente, e commina al messicano uno stop & go.

A dimostrazione delle difficoltà delle gomme Pirelli sulla pista catalana, al 36esimo giro è già tempo per il terzo pit-stop, con il leader Alonso che rientra per primo, tornando sulla mescola media, seguito dal compagno di squadra Massa, per il quale la scelta è la medesima. A questo punto al comando, con circa cinque secondi di vantaggio su Fernando, c’è Raikkonen, che sembra chiaramente orientato sulle tre soste; la Ferrari però non ci sta, e grazie ad un paio di giri veloci Alonso raggiunge e supera il finlandese. Da lì in poi lo spagnolo inizia a costruire il vantaggio necessario per restare davanti alla Lotus anche con un pit-stop in più, mentre Massa, con pista libera, guadagna terreno su Kimi e Vettel. Il sorpasso sul tedesco avviene quando questi si ferma per il suo cambio-gomme, rientrando in quarta posizione.

Al 45esimo giro si decide, in pratica, la gara; Raikkonen si ferma ai box per la sua terza sosta, che dovrebbe essere l’ultima della sua gara; Kimi torna in pista al terzo posto, davanti a Vettel, ma la sua strategia potrebbe rivelarsi controproducente, dato che Alonso ha ormai guadagnato il vantaggio necessario a restare davanti anche dopo il suo ultimo pit-stop, e anche Massa, con gomme fresche nel finale, potrebbe dare fastidio alla Lotus. Il finlandese non fa calcoli e inizia a spingere, guadagnando terreno sul brasiliano. Al 49esimo giro piccolo campanello d’allarme per la Ferrari, che richiama ai box Alonso con un paio di giri d’anticipo, dopo che al muretto rosso si sono accorti della foratura di una gomma dello spagnolo. Due tornate dopo è il momento dell’ultimo cambio di pneumatici anche per Massa e Vettel, con il brasiliano che blinda così il suo terzo posto nei confronti del tedesco.

A questo punto, con quindici giri da compiere, dal muretto Ferrari comunicano a Felipe che Raikkonen potrebbe avere un decadimento delle sue gomme dure, e che quindi si può provare a riprenderlo. Massa esegue il compito alla lettera, iniziando una serie di giri veloci che gli fanno recuperare diversi secondi sulla Lotus, ma problemi di graining lo portano ad accontentarsi del terzo posto, mentre in una comunicazione radio, a dieci passaggi dalla fine, un Alonso evidentemente emozionato comunica ai suoi che per lui saranno gli ultimi giri più difficili della carriera.

Con le posizioni dei primi quattro ormai consolidate, Fernando taglia il traguardo davanti a tutti  sotto un tripudio di bandiere della Ferrari e delle Asturie, mentre dietro di lui sfilano Raikkonen, Massa e Vettel. Quinto posto per Webber, davanti a Rosberg e Di Resta, che hanno concluso duellando, così come anche le McLaren di Button e Perez, entrambe in zona punti, così come Ricciardo, che ha avuto la meglio su Gutierrez per pochi decimi. Mesto 12esimo posto per Lewis Hamilton, con la Mercedes che ha fatto sapere di non essersi aspettata un degrado gomme così elevato.

Con questo successo Alonso si rilancia nel mondiale, dopo la delusione del Bahrein; lo spagnolo sale al terzo posto in classifica con 72 punti, riducendo il distacco dal leader Vettel, che ne ha 89, a 17 lunghezze; secondo Raikkonen staccato dal tedesco di appena quattro punti. Nel mondiale costruttori comanda la Red Bull, mentre la Ferrari ha scavalcato la Lotus al secondo posto. Prossimo appuntamento con la Formula 1 il 26 maggio, per l’affascinante GP di Montecarlo.

Federico Fadda

sabato 11 maggio 2013

GP Spagna, qualifiche: Rosberg in pole, strepitosa prima fila Mercedes, poi Vettel-Raikkonen. Ferrari, solo terza fila


BARCELLONA - Il sabato pomeriggio di Barcellona si colora d'argento. Sul circuito del Montmelò, sede del GP di Spagna, Nico Rosberg ha ottenuto la pole position con uno stratosferico 1:20.718, più veloce di quasi due decimi rispetto al compagno di squadra Lewis Hamilton, che completa una prima fila interamente Mercedes. Alle spalle del duo anglo-tedesco si sono piazzati Sebastian Vettel, alla faccia delle presunte difficoltà di gomme della Red Bull, e Kimi Raikkonen, che a dire il vero era atteso in posizioni più avanzate rispetto a quella conquistata.

Stesso discorso per la Ferrari, velocissima nelle prime due manche, mentre è mancata nel momento decisivo, in particolare nel terzo settore della pista, dopo che nell'ultimo tentativo sia Alonso che Massa avevano fatto registrare tempi ottimi. Alla fine a Maranello si devono accontentare della terza fila, con Alonso 5° davanti a Massa.

Completano la top ten la seconda Lotus, quella di Romain Grosjean, davanti a Webber, ancora lontano anni luce dal compagno di squadra, poi la McLaren di Perez e la Force India di Di Resta.

Eliminate in Q2, entrambe le Toro Rosso, comunque competitive, con Ricciardo davanti a Vergne, seguiti dalla Force India di un deludente Sutil, e dall'ancora più sconcertante Jenson Button, che al di là delle indubbie difficoltà della McLaren, ci ha messo evidentemente del suo, ottenendo appena il 14esimo tempo. Fuori nella seconda manche anche le due Sauber, con Hulkenberg che precede Gutierrez.

Continua a essere notte fonda anche per la Williams, fuori in Q3 con tutt'e due le proprie vetture, e Bottas che ancora una volta è stato più veloce del ben più esperto Maldonado. Ultime due file, ma non è una novità, per le due Caterham, in 19esima posizione con Van der Garde e in 22esima con Pic, mentre le Marussia partiranno con Bianchi in 20esima e Chilton in 21esima posizione.

Una gara che si preannuncia incandescente, con Ferrari e Lotus favorite per la vittoria, in virtù del passo forse inarrivabile per le altre, ma Red Bull e soprattutto, Mercedes pronte a dire la loro, se riusciranno a fare fronte a un degrado delle gomme maggiore rispetto alle monoposto rosse e nero-oro.
Il via del Gran Premio di Spagna sarà alle 14.

Federico Fadda

Griglia di partenza