MELBOURNE - Dopo la bella vittoria di Vettel che ha deciso il primo Gran Premio del mondiale 2011 di Formula 1, Formulablog assegna le pagelle ai piloti e ai team che più hanno influito, nel bene e nel male, in questa gara.
VETTEL 10 - Una vittoria che può apparire facile, stando seduti in poltrona a guardare la Tv. Tutt'altro, se si pensa alle tantissime incognite di questa gara. Sebastian Vettel e la Red Bull interpretano a regola d'arte regolamenti e novità tecniche, dando prova di manifesta superiorità rispetto al resto del gruppo. Una vettura che si conferma straordinaria, guidata da un giovane che non a caso è diventato campione del mondo qualche mese fa. Strategia azzeccata, gestione delle gomme degna dello Schumacher dei tempi d'oro. Viene fuori la gara perfetta. Chapeau!
HAMILTON 8 - La McLaren non è ancora al livello della Red Bull, ma lui si mette dietro a Vettel e cerca di rispondere colpo su colpo ai tempi fatti segnare dall'iridato. Dimostra di essere maturato anche nella salvaguardia degli pneumatici che gli consentono di mantenere la seconda posizione. Bravo e nello stesso tempo fortunato nel non danneggiare la monoposto durante l'uscita di pista.
PETROV 8 - Quando cambiano le regole del gioco, ecco spuntare sempre qualche outsider in grado di andarsi a prendere il podio forse insperato. E' proprio il caso del russo della Renault, autore di una gara attenta che gli ha consentito di raggiungere il miglior piazzamento in carriera. Non c'è Kubica, tocca a lui tenere alto l'onore del team. Chi ben comincia...
PEREZ 8 - Arrivare a punti nella gara d'esordio è un grande risultato raggiunto da pochi. Il ventunenne messicano della Sauber conquista il settimo posto e riesce a sopravanzare anche il suo compagno di squadra Kobayashi. Ha davanti una stagione per dimostrare tutto il suo valore.
ALONSO 7 - Parte male, perde posizioni, ma la cattiveria agonistica e la voglia di riscatto gli permettono una rimonta sfavorita soltanto da una sosta ai box di troppo. Tre cambi gomme e il podio diventa irraggiungibile. Ha certamente il merito di portare la Ferrari a ridosso dei primi, sebbene il distacco dal vincitore sia siderale. Eppure, quei giri veloci nella parte finale di gara, con poco carburante e gomme dure, fanno intravedere notevoli margini di miglioramento. Ci sarà da lavorare in Ferrari.
BUTTON 5 - Un Gran Premio a due facce: inizio deludente, capace di superare la ben più lenta Ferrari di Massa soltanto tagliando in pieno una curva, incorre nella conseguente penalità e compromette in parte la corsa. Prova a rimediare nella seconda parte per agguantare un magro sesto posto.
MASSA 5 - Stoico nel resistere ai continui attacchi di Button che per 12 giri lo tallona costringendolo a staccate ritardate e a traiettorie insolite. Si perde completamente quando monta le gomme dure, confermando tutte le difficoltà riscontrate nei test invernali.
WEBBER 5 - Non è sereno. Il compagno di squadra trionfa e lui, con la stessa macchina, deve faticare per arrivare quinto. Colpa di strategie errate, ma anche della scarsa organizzazione nel progettare e gestire la corsa.
SCHUMACHER e MERCEDES 4 - O forse sarebbe meglio dire "non pervenuti". Un week end anonimo, concluso mestamente con due ritiri: il sette volte campione del mondo rientra ai box al 23' giro senza mai dare l'impressione di poter spingere. Rosberg è costretto a gettare la spugna dal tentato "sorpasso impossibile" ad opera di Barrichello. Australia da dimenticare.
BARRICHELLO 4 - Dal pilota che vanta più di 300 gran premi alle spalle, ci si aspettano ben altre manovre. Mette ko l'incolpevole Rosberg centrandolo in piena curva. Non è da te, Rubens.
VETTEL 10 - Una vittoria che può apparire facile, stando seduti in poltrona a guardare la Tv. Tutt'altro, se si pensa alle tantissime incognite di questa gara. Sebastian Vettel e la Red Bull interpretano a regola d'arte regolamenti e novità tecniche, dando prova di manifesta superiorità rispetto al resto del gruppo. Una vettura che si conferma straordinaria, guidata da un giovane che non a caso è diventato campione del mondo qualche mese fa. Strategia azzeccata, gestione delle gomme degna dello Schumacher dei tempi d'oro. Viene fuori la gara perfetta. Chapeau!
HAMILTON 8 - La McLaren non è ancora al livello della Red Bull, ma lui si mette dietro a Vettel e cerca di rispondere colpo su colpo ai tempi fatti segnare dall'iridato. Dimostra di essere maturato anche nella salvaguardia degli pneumatici che gli consentono di mantenere la seconda posizione. Bravo e nello stesso tempo fortunato nel non danneggiare la monoposto durante l'uscita di pista.
PETROV 8 - Quando cambiano le regole del gioco, ecco spuntare sempre qualche outsider in grado di andarsi a prendere il podio forse insperato. E' proprio il caso del russo della Renault, autore di una gara attenta che gli ha consentito di raggiungere il miglior piazzamento in carriera. Non c'è Kubica, tocca a lui tenere alto l'onore del team. Chi ben comincia...
PEREZ 8 - Arrivare a punti nella gara d'esordio è un grande risultato raggiunto da pochi. Il ventunenne messicano della Sauber conquista il settimo posto e riesce a sopravanzare anche il suo compagno di squadra Kobayashi. Ha davanti una stagione per dimostrare tutto il suo valore.
ALONSO 7 - Parte male, perde posizioni, ma la cattiveria agonistica e la voglia di riscatto gli permettono una rimonta sfavorita soltanto da una sosta ai box di troppo. Tre cambi gomme e il podio diventa irraggiungibile. Ha certamente il merito di portare la Ferrari a ridosso dei primi, sebbene il distacco dal vincitore sia siderale. Eppure, quei giri veloci nella parte finale di gara, con poco carburante e gomme dure, fanno intravedere notevoli margini di miglioramento. Ci sarà da lavorare in Ferrari.
BUTTON 5 - Un Gran Premio a due facce: inizio deludente, capace di superare la ben più lenta Ferrari di Massa soltanto tagliando in pieno una curva, incorre nella conseguente penalità e compromette in parte la corsa. Prova a rimediare nella seconda parte per agguantare un magro sesto posto.
MASSA 5 - Stoico nel resistere ai continui attacchi di Button che per 12 giri lo tallona costringendolo a staccate ritardate e a traiettorie insolite. Si perde completamente quando monta le gomme dure, confermando tutte le difficoltà riscontrate nei test invernali.
WEBBER 5 - Non è sereno. Il compagno di squadra trionfa e lui, con la stessa macchina, deve faticare per arrivare quinto. Colpa di strategie errate, ma anche della scarsa organizzazione nel progettare e gestire la corsa.
SCHUMACHER e MERCEDES 4 - O forse sarebbe meglio dire "non pervenuti". Un week end anonimo, concluso mestamente con due ritiri: il sette volte campione del mondo rientra ai box al 23' giro senza mai dare l'impressione di poter spingere. Rosberg è costretto a gettare la spugna dal tentato "sorpasso impossibile" ad opera di Barrichello. Australia da dimenticare.
BARRICHELLO 4 - Dal pilota che vanta più di 300 gran premi alle spalle, ci si aspettano ben altre manovre. Mette ko l'incolpevole Rosberg centrandolo in piena curva. Non è da te, Rubens.
Samuele Sassu