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domenica 24 marzo 2013

GP Malesia, gara: vince Vettel, doppietta Red Bull. Alonso ko



SEPANG - E' Sebastian Vettel il vincitore del Gran Premio della Malesia. Scattato dalla pole, il pilota tedesco si è imposto sul compagno di squadra Mark Webber, che ha completato la doppietta della Red Bull, dopo un duello, molto duro, nella parte finale della gara. Alle spalle dei due un'altra coppia, quella Mercedes, con Lewis Hamilton che ha preceduto Nico Rosberg. Giornata negativa per la Ferrari: Felipe Massa ha chiuso quinto, mentre la gara di Fernando Alonso è durata un solo giro: lo spagnolo si è ritirato dopo aver perso l'ala anteriore, staccatasi dopo un contatto con Vettel nelle fasi della partenza. Male anche la Lotus, che ha portato a casa un sesto posto con Romain Grosjean, e un settimo con il vincitore di Melbourne, Kimi Raikkonen. Chiudono la top ten Hulkenberg, Perez e Vergne, che hanno tutti portato a casa i propri primi punti stagionali.

La gara

Ci si aspettavano tuoni e fulmini dal bizzoso clima malese, ma alla fine l'incertezza metereologica ha condizionato solo la fase iniziale della corsa; il via è arrivato infatti con pista bagnata nella prima parte e asciutta nella seconda, una condizione che ha comunque costretto tutti i piloti a partire con gomme intermedie, con la prospettiva realistica di sostituirle entro pochi giri. A semafori spenti Sebastian Vettel ha mantenuto la testa del gruppo, mentre Fernando Alonso ha avuto lo spunto migliore sopravanzando Massa, che partiva a fianco del campione del mondo, ma ha avuto un pessimo start, perdendo diverse posizioni. Dietro i primi tre buone partenze per Webber e per le McLaren, meno per Mercedes e Lotus.

Alla seconda curva si decide la gara di Alonso, che arriva a insidiare Vettel per la prima posizione, ma lo fa da troppo vicino, perchè lo spagnolo tampona leggermente la Red Bull, danneggiando l'ala anteriore; dal muretto rosso non arriva però l'ordine di rientrare ai box per cambiare il muso, sperando che questo tenesse fino al momento di passare alle gomme da asciutto. Speranza vana e, a conti fatti, strategia suicida, perchè all'inizio del secondo giro l'ala cede, facendo finire Alonso nella sabbia, costringendolo al ritiro. Per le Red Bull sembra poter iniziare la cavalcata solitaria, ma in realtà così non è, perchè alle loro spalle è ben presente la minaccia delle Mercedes, con Hamilton davanti a Rosberg, mentre la Lotus in condizioni di asfalto miste è in difficoltà, già lontana dai primi sia con Grosjean che con Raikkonen.

Dopo pochi giri ecco la prima tornata di pit stop, con Vettel che si presenta primo anche nel cambio gomme, montando le medie; una scelta che lo penalizza un pò, solo inizialmente, nella parte bagnata della pista, dove perde alcune posizioni, che recupera però sull'asciutto poco dopo. Mentre man mano tutti si fermano ai box, Webber decide di aspettare ancora un pò, rientrando poi all'ottavo giro per montare gomme dure, a differenza degli altri, conquistando la testa della corsa davanti a Vettel. Curioso fuori programma per Hamilton, che in corsia box sbaglia piazzola, andandosi a posizionare in quella del suo ex team, la McLaren, salvo poi accorgersi dell'errore. Attimi di tensione, invece, per un incidente, sempre in pit-lane, fra una Caterham e una Toro Rosso, fortunatamente senza conseguenze gravi.

Con le gomme da asciutto i tempi si abbassano notevolmente, e le posizioni iniziano a delinearsi, con le Red Bull a fare da lepri, pur non essendo le più veloci in pista, e le Mercedes all'inseguimento, mentre la Ferrari non tiene il ritmo dei primi, a differenza della Lotus, che però ha già un distacco importante dalla testa della corsa soprattutto con Raikkonen; il finlandese staziona intorno al decimo posto, trovando difficoltà a superare macchine più lente. Buona, invece, la prova della Sauber di Nico Hulkenber, con un ritmo di gara molto consistente.

Non occorre attendere molto per vedere i piloti rientrare ai box per il secondo pit-stop, dato che a metà gara la pista ha ormai raggiunto le temperature viste nei due giorni precedenti, con relativo consumo elevato; tra il 20esimo e il 25esimo giro si fermano tutti, con Webber a inaugurare la serie, fermandosi per montare le medie, riguadagnando la pista in quinta posizione. Dopo di lui tocca a Massa e Grosjean, in lotta fra di loro, che si fermano contemporaneamente; la Ferrari opta per le dure, mentre la Lotus resta sulle medie. Problemi al box della Force India, prima durante la sosta di Paul Di Resta, che resta fermo a lungo e si ritira poco dopo, poi durante quella di Sutil, al quale non si riesce ad avvitare la ruota anteriore sinistra; il tedesco riguadagnerà la pista, ma sarà costretto anche lui, come il compagno di squadra, al ritiro. Vettel si ferma per ultimo, insieme a Rosberg, nel tentativo di soffiare a Webber il comando della corsa. Una mossa che non paga, perchè l'australiano si riporta in vetta, davanti al compagno di squadra e alle due Mercedes, che in questa fase sono le vetture più veloci in pista.

Le posizioni si mantengono stabili fino al 30esimo giro, quando arriva il terzo cambio gomme di giornata, aperto da Hamilton, che mette gomme medie azzardando una strategia d'attacco, sperando così di sopravanzare le Red Bull, per poi giocarsi la vittoria nell'ultima parte. Dopo la sosta dei primi quattro al comando passa, per pochi giri, Jenson Button, che ha una tattica diversa, davanti a Webber, Hamilton, Vettel e Rosberg. La McLaren rientra ai box al 35esimo passaggio, ma la sosta è un disastro, perchè a Jenson non viene fissata bene l'anteriore destra, costringendo il pilota inglese a fermarsi lungo la pit-lane; Button riprenderà poi la corsa, ma nettamente fuori dalla zona punti, per poi ritirarsi a pochi chilometri dall'arrivo. Nel frattempo la strategia di Hamilton si dimostra non buona, perchè non solo non riesce a liberarsi di Webber, ma subisce il ritorno di Vettel, che lo supera al 39esimo giro, lanciandosi poi all'assalto di Mark; una manovra necessaria per il tedesco, intenzionato a non far scappare via il compagno di squadra. Più indietro spettacolare e duro duello, anche a sportellate, fra Hulkenberg e Raikkonen, con il finlandese che alla fine riesce ad avere ragione della Sauber.

Intorno al 40esimo giro ecco gli ultimi, decisivi, pit-stop: per primo tocca nuovamente a Hamilton, mentre un giro più tardi sono Vettel e Rosberg a fermarsi, infine Webber, che torna in pista appena davanti al campione del mondo, col quale inizia un lungo duello per la vittoria. Stessa lotta anche fra le due Mercedes. Fra le Red Bull, però, si rischia di assistere al remake dell'incidente visto nel GP di Turchia del 2010; Mark e Sebastian, infatti, si affrontano col coltello fra i denti, arrivando più volte a un passo dal contatto, fino a quando Vettel non ha la meglio, guadagnandosi un gesto di stizza di Webber, che non si aspettava una lotta così pesante. L'impressione è che nemmeno al muretto della Red Bull abbiano apprezzato la cosa, dato che via radio è arrivato al tedesco il rimprovero per aver fatto una cosa "stupida". Fatto sta, però, che da lì in poi la vittoria non sarà più in discussione, mentre anche in Mercedes si vive una tensione molto alta, dato che Rosberg nel finale è molto più veloce di Hamilton, ma Ross Brawn intima ai suoi piloti di congelare le posizioni. Anche in questo caso, relazioni "diplomatiche" a rischio. A ravvivare il finale ci pensa Felipe Massa, che nell'ultima sosta monta gomme medie e, approfittando del fatto che le Lotus non si sono fermate per un ulteriore cambio gomme, recupera dall'ottavo al quinto posto, superando nell'ordine Perez, Raikkonen e Grosjean. Il messicano della McLaren subirà poi anche il sorpasso di Hulkenberg.

Il primo a tagliare il traguardo, dunque, è Sebastian Vettel, che si aggiudica la sua 27esima vittoria in carriera, grazie alla quale guadagna anche la testa della classifica iridata con 40 punti, seguito da Kimi Raikkonen a 31, e da Mark Webber a 26. Nel mondiale costruttori sale al comando la Red Bull con 66 punti, davanti a Lotus e Ferrari, appaiate a 40. Una domenica che lascia al team campione del mondo, oltre alla doppietta, una situazione interna esplosiva, con rapporti ed equilibri interni vicini, se non già arrivati, alla rottura. Le conseguenze si vedranno già a partire dal prossimo gran premio, in programma il 14 aprile in Cina, sul circuito di Shanghai.

Federico Fadda

Ordine d'arrivo
Classifica Piloti
Classifica Costruttori

domenica 17 marzo 2013

GP d'Australia, la prima è di Raikkonen! Alonso ottimo 2° davanti a Vettel. Male Mercedes e McLaren


MELBOURNE - Si apre con una mezza sorpresa la stagione 2013 di Formula 1. A passare per primo sotto la bandiera a scacchi, al termine di 58 giri molto tirati, è stata la Lotus di Kimi Raikkonen, abilissimo a gestire gomme e strategia, davanti alla Ferrari di Fernando Alonso e alla Red Bull di Sebastian Vettel. Felipe Massa subito a ridosso del podio, domenica da dimenticare invece per Mercedes, al traguardo con il solo Hamilton, quinto, e McLaren, con Button nono e Perez fuori dalla zona punti. Grande prestazione per la Force India, nella top ten con entrambe le vetture.

Gara che si è avviata con Sebastian Vettel in pole position, conquistata nelle qualifiche andate in scena poche ore prima dello spegnimento dei semafori, a causa del rinvio di ieri per maltempo, affiancato dal compagno di squadra Mark Webber. In seconda fila Hamilton e Massa, poi Alonso. Allo start il tedesco scatta bene e mantiene la testa, mentre Webber si addormenta, come in parte anche Hamilton, e viene sfilato dalle due Ferrari, sempre fortissime sullo spunto da fermo, mentre alle spalle dei primi quattro arriva Raikkonen, che inizia subito un duello con la Mercedes, riuscendola a sopravanzare in pochi giri.

Chi si aspettava una fuga di Vettel viene presto smentito, perchè la Red Bull non solo non scappa via, anzi va presto in crisi di gomme, subendo la rimonta delle Ferrari, che incalzano il campione del mondo. Intorno al 6°-7° giro inizia il valzer dei pit-stop, che costringe i primi a passare dalle gomme super-soft alle media, consentendo ad un sorprendente Sutil di portarsi addirittura al comando per qualche giro, salvo poi perderlo, pur restando a lungo in zona podio. Con le posizioni di testa più o meno consolidate, Alonso decide di anticipare la seconda sosta, per sopravanzare Vettel e Massa, più lenti dello spagnolo. La mossa paga, perchè Fernando si libera di Seb e Felipe, ma si ritrova dietro a Raikkonen, che ha saputo, grazie anche probabilmente ad una migliore efficacia della sua Lotus, preservare il primo set di pneumatici medi, portandosi al comando. Dietro i primi due resta a sorpresa Sutil, poi Vettel e Massa, mentre la Mercedes può contare sul solo Hamilton, comunque staccato dai primi, perchè Rosberg, al 27esimo giro, ha parcheggiato la sua vettura a bordo pista, per un guasto.

Al 35esimo passaggio Raikkonen si ferma per il suo secondo pit-stop, con Alonso che passa al comando e dà alla gara un ritmo indiavolato, cercando di guadagnare quanto più possibile sul finlandese, in vista dell'ultima sosta che attende lo spagnolo. Cambio gomme che arriva al 40esimo passaggio, dopo il quale la Ferrari scende al terzo posto, dietro alla Lotus e a Sutil, che però si arrende presto al ritorno di Fernando, causa gomme ormai finite. Con Raikkonen in testa, ad Alonso non resta che spingere quanto più possibile, cosa che per qualche giro fa, fino a che un quasi contatto con Pic, doppiato, e la consapevolezza che Kimi ha lo stesso ritmo, non inducono il pilota della Ferrari ad alzare il piede, amministrando il vantaggio su Vettel, che nel frattempo ha recuperato un posto sul gradino più basso del podio, tenendo a debita distanza Felipe Massa. Finale di gara in calo per Sutil, al quale al box della Force India hanno deciso di montare gomme super-soft in occasione dell'ultima sosta; scelta di fatto controproducente, dato che la mescola più morbida è andata presto in crisi, costringendo il tedesco a un finale di gara in sofferenza, nel quale ha perso qualche posizione.

La bandiera a scacchi vede transitare per primo Raikkonen, davanti ad Alonso e Vettel, che completano il podio, e Massa appena dietro. Dietro i leader arriva Lewis Hamilton, che ha fatto il massimo con una Mercedes che, a dispetto delle fiammate dei test, appare ancora parecchio indietro; domenica pessima per Webber, che dopo aver ciccato la partenza ha navigato a lungo nelle posizioni di rincalzo, riuscendo ad agguantare un deludente sesto posto, davanti alle Force India di Sutil e Di Resta. Brutto inizio anche per la McLaren, che non si è mai vista fra i protagonisti per la lotta al vertice, chiudendo al nono e undicesimo posto, con Button e Perez. Completa la top ten Romain Grosjean, distante anni luce, non solo in termini di distacco al traguardo, dal compagno di squadra Raikkonen.

Nella classifica costruttori, in testa la Ferrari, davanti a Lotus e Red Bull.
Prossimo appuntamento fra sette giorni, sul circuito di Sepang, per il gran premio della Malesia.

Federico Fadda

Ordine d'arrivo
Classifica Piloti
Classifica Costruttori