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domenica 3 novembre 2013

GP Abu Dhabi, gara: Vettel di un altro pianeta, doppietta Red Bull


ABU DHABI – Non appagato dal quarto titolo mondiale conquistato una settimana fa in India, Sebastian Vettel mostra una volta di più la sua insaziabile fame di vittorie aggiudicandosi, per la terza volta, il GP di Abu Dhabi. Per il tedesco si tratta della 37esima vittoria in carriera, undicesima nel 2013. Al termine di una gara senza storia, il pilota della Red Bull ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Mark Webber e Nico Rosberg; appena fuori dal podio Grosjean con la Lotus, mentre la Ferrari ha giocato di strategia, riuscendo a portare a casa il massimo possibile, ovvero il 5° posto con Alonso l’8° con Massa. Settimo Hamilton, mentre Raikkonen si è ritirato al primo giro a causa di un incidente alla partenza.
Ottima gara di Paul di Resta, sesto con la Force India, che porta a punti anche Adrian Sutil, nono; chiude la zona punti la McLaren di Sergio Perez.

La cronaca

Come in India, anche allo Yas Marina la prima fila è tutta Red Bull, ma in pole c’è Mark Webber, che allo spegnimento dei semafori sembra scattare bene, salvo poi perdere subito terreno, subendo il sorpasso da parte di Vettel e Rosberg; si scoprirà, in seguito, che a rallentare la partenza dell’australiano è stato il malfunzionamento del Kers.
Alle spalle dei primi c’è maggiore bagarre, con Grosjean che trova un ottimo spunto, così come Hulkenberg, mentre soffre Hamilton; per la Ferrari è duello fra Massa e Alonso, che non riesce a sopravanzare il compagno di squadra. Partenza da dimenticare per Button, che rompe l’ala anteriore in un contatto, ma soprattutto per Raikkonen, che entra in collisione con Van der Garde riportando la rottura della sospensione anteriore destra e vedendo così già terminata la sua gara.

In pochi chilometri Vettel mette in pista un ritmo immediatamente imprendibile per tutti gli altri, con Rosberg e Webber che cercano di non perdere contatto, con scarso successo. Ad andare presto in difficoltà è Lewis Hamilton, che oltre a fare i conti con un istantaneo degrado dei pneumatici, si trova alle spalle un coriaceo Hulkenberg, che lo pressa senza dargli tempo di rifiatare. Al settimo giro l’inglese è costretto ad effettuare il suo primo pit-stop, seguito, però, nei giri successivi, da Webber, Grosjean, Hulkenberg e Rosberg.

Strategia diversa per, ovviamente, Vettel, che gira un secondo più veloce di tutti gli altri e si ferma al 14esimo giro, così come per le Ferrari; tentando forse una strategia con un solo pit stop, le rosse allungano fino al 18esimo passaggio lo stint con gomme morbide, grazie alle quali, nonostante l’usura, riescono a girare più veloce di Hamilton, preso evidentemente come riferimento, essendo il podio fuori portata. A fermarsi per primo è Alonso, che rientra immediatamente alle spalle della Mercedes, ma anche di Hulkenberg e Perez, mentre Felipe riesce a frapporsi, dopo la sua sosta, fra Lewis e Nico.

Nelle posizioni di testa, con Vettel in fuga solitaria e indisturbata, la lotta è per il podio, con Webber che supera Rosberg, andando così a completare una virtuale doppietta Red Bull, e Grosjean alle loro spalle in attesa di una buona occasione per inserirsi nella battaglia. Lo spettacolo vero, però, è tutto a centro gruppo, con un trenino composto da Sutil, Hamilton, Massa, Hulkenberg e Alonso; Felipe supera Hamilton, approfittando della lotta di quest’ultimo con Sutil, che poi viene comunque sopravanzato dalla Ferrari del brasiliano, mentre Fernando ha la meglio su Hulkenberg, al termine di un duello prolungato. Lo spagnolo sopravanzerà di lì a poco, come pure Hamilton, anche Sutil.

Per la Mercedes l’ipotesi di arrivare in fondo alla gara senza effettuare una seconda sosta si rivela presto un’utopia, con Hamilton costretto a fermarsi al 29° passaggio, per montare un secondo set di gomme medie; l’inglese si ritrova, in questo modo, nuovamente in mezzo al gruppo in lotta per la zona punti. Vettel, intanto, è sparito dal campo visivo degli inseguitori, grazie ad un ritmo impressionante, grazie al quale arriva ad accumulare un vantaggio di quasi quaranta secondi.

Al 33esimo giro la direzione gara infligge un drive through a Nico Hulkenberg, che dopo aver effettuato il suo secondo pit-stop ha rischiato la collisione con Perez, in fase di uscita dalla piazzola di sosta; un vero peccato per il tedesco, autore, fino a quel momento, di un’altra ottima gara e in piena lotta per i punti. Nello stesso giro arriva il secondo cambio gomme anche per Webber e Rosberg; di fatto la strategia ad una sosta si rivela un azzardo troppo rischioso, dato che poco più tardi anche Vettel e Grosjean rientrano per sostituire i propri pneumatici.

La sosta del francese della Lotus, in particolare, guasta i piani della Ferrari; Romain torna in pista appena davanti alle due rosse, per le quali la conquista della quarta posizione diventa impossibile. Ecco, dunque, il cambio di strategia: Massa si ferma al 39° passaggio, mentre Alonso prosegue per qualche ulteriore giro, inizialmente per tentare di arrivare fino in fondo, poi, resosi evidentemente conto di non poter riuscire nell’impresa, cercando di guadagnare il margine che gli consentirebbe di non perdere il quinto posto, preziosissimo per la lotta con la Mercedes nel campionato costruttori.

Fernando si ferma alla 43esima tornata, optando per le gomme morbide. Il rientro in pista dello spagnolo è uno dei momenti di maggiore suspense della gara, grazie al duello, in uscita dal tunnel della pit lane, con la Toro Rosso di Vergne; Alonso non molla un centimetro, nonostante il francese non gli lasci spazio, finendo col superarlo al di là dei margini della pista. Una manovra spettacolare, che finisce però sotto l’occhio dei commissari, i quali, al momento in cui scriviamo, si sono riservati di decidere sull’accaduto al termine della corsa. Vergne, che stava tentando di concludere la gara con un solo pit-stop, vede degradarsi in maniera repentina le proprie gomme, subendo, in serie, i sorpassi di Massa, Sutil e Perez, prima di decidere di rientrare ai box, con la situazione ormai compromessa.

Il finale di gara, con Vettel ormai avviato tranquillamente verso la bandiera a scacchi, con mezzo minuto di vantaggio su Webber, e la lotta per il podio di fatto conclusa, è uno show di Fernando Alonso, che con la mescola soft vola letteralmente, facendo registrare giri record in sequenza, togliendo a Vettel quest’ultima soddisfazione, riuscendo così ad agguantare e superare prima Hamilton, poi Di Resta, conquistando l’agognato quinto posto finale.

In classifica Vettel allunga ulteriormente il suo vantaggio su Alonso, portandosi a quota 247, con 130 lunghezze sulle spagnolo, che rinsalda però il secondo posto, grazie alla battuta a vuoto di Raikkonen. La Ferrari, però, vede aumentare il suo distacco dalla Mercedes, che ora ha 11 punti di vantaggio sulla scuderia di Maranello; Red Bull inattaccabile, a quota 513. Prossimo appuntamento con la Formula 1 il prossimo 17 novembre negli Usa, sulla pista di Austin, in Texas.

Federico Fadda

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venerdì 20 settembre 2013

GP Singapore, prove libere: Vettel fa sul serio, lontani gli inseguitori


MARINA BAY – Nella notte di Singapore sembra esserci davvero luce solo per la Red Bull. Dopo aver lasciato il comando a Hamilton nel pomeriggio, col calare del buio Sebastian Vettel decide di dare un primo colpo psicologico ai principali avversari, conquistando la pole position virtuale con il tempo di 1:44.249, che è il nuovo record della pista, precedendo di oltre sei decimi il compagno di squadra Mark Webber.

Distacchi abissali per tutti gli altri; a inseguire per primo il duo Red Bull è Nico Rosberg, che accusa però un gap di circa un secondo, così come l’altro pilota Mercedes, Lewis Hamilton, tornato sulla terra dopo essersi aggiudicato la prima sessione. Romain Grosjean, su Lotus, apre la terza fila davanti a Fernando Alonso, unico vero rivale di Vettel per il titolo, anche se forse ormai solo matematicamente, dato che lo spagnolo della Ferrari accusa un ritardo dal leader di quasi un secondo e mezzo, decisamente troppo alto per poter sperare di giocarsela con la RB9 non solo in qualifica, ma anche in gara. Notte fonda, è proprio il caso di dirlo, per Felipe Massa, che ha chiuso il suo venerdì in 15esima posizione, beccandosi un distacco di oltre due secondi e mezzo da Vettel.

Non molto meglio è andata a Kimi Raikkonen, che probabilmente attende solo la conclusione di questo campionato per poi tuffarsi nella nuova avventura in rosso; per il finlandese è arrivato l’ottavo posto, a +1.5s dalla vetta. Nella top ten anche le McLaren di Button e Perez, rispettivamente settimo e decimo, e la Force India di Sutil, al nono posto; appena fuori dai primi dieci le due Toro Rosso, mentre la Sauber, dopo l’ottima prova di Hulkenberg a Monza, non appare in grado di replicare l’exploit su un circuito da alto carico aerodinamico, occupando al momento posizioni di bassa classifica. Ancora peggiore la situazione della Williams, che si avvia a concludere in maniera disastrosa questa tremenda stagione, piazzandosi appena sopra Caterham e Marussia, costantemente fanalini di coda della classifica.

Un venerdì in cui è apparsa evidente la differenza prestazionale fra gomme medie e super-soft, il cui gap è ben superiore al secondo; un parametro che le squadre dovranno tenere seriamente in considerazione in vista delle strategie per la gara, fermo restando che riuscire a stare dietro alla Red Bull, ma soprattutto a Sebastian Vettel, appare ancora una volta un’impresa decisamente ardua.

Federico Fadda

Tabella tempi Prima sessione
Tabella tempi Seconda sessione

domenica 8 settembre 2013

GP Italia, gara: Vettel, vittoria ammazza-mondiale. Alonso 2°, ma non basta


MONZA – Stavolta neanche il calore del tifo ferrarista ha potuto fare molto contro lo strapotere di Sebastian Vettel, che domina il Gran Premio d’Italia e piazza molto probabilmente l’affondo decisivo nella lotta al titolo iridato. Sulla pista di Monza il pilota tedesco ha ottenuto la sua sesta vittoria stagionale, 32esima in carriera, battendo, senza praticamente dover mai faticare, Fernando Alonso, costretto a incassare un’altra sconfitta, stavolta dal sapore di resa.

Podio completato da Mark Webber, alle cui spalle si è piazzato Felipe Massa, autore di una discreta gara; ottimi quinto e settimo posto per la Sauber di Nico Hulkenberg e la Toro Rosso di Ricciardo. Giornata non molto positiva per Hamilton e Raikkonen, rispettivamente nono e undicesimo dopo una gara nelle retrovie, che hanno però avuto il merito di vivacizzare gli ultimi giri, con una lunga serie di sorpassi.

In classifica Vettel allunga su Alonso, portandosi a +53 sul ferrarista, del quale ha eguagliato il numero di vittorie in carriera; per quanto riguarda la graduatoria costruttori, la Red Bull precede la Ferrari, che ha sorpassato la Mercedes.

La cronaca

La minaccia della pioggia è sembrata davvero reale, nei minuti che hanno preceduto la partenza del GP d’Italia, con la preoccupazione alimentata non solo dalle nuvole scure presenti sopra la pista di Monza, ma anche da alcune gocce cadute in precedenza.

Al via tutti, però, sono ovviamente schierati con gomme da asciutto e allo spegnimento dei semafori il pole-man Vettel ha uno scatto non perfetto, venendo affiancato da Webber, che però poi rinuncia all’attacco, subendo il sorpasso di un prontissimo Felipe Massa, mentre Fernando Alonso riesce solo a liberarsi di Hulkenberg, piazzandosi negli scarichi della Red Bull numero 2. Mentre il gruppo di testa supera la prima variante senza problemi, a centro gruppo non mancano i contatti troppo ravvicinati, con in particolare Raikkonen che tampona leggermente Perez, riportando danni all’ala anteriore che lo costringono a fermarsi ai box al termine del giro, ritrovandosi così con la gara di fatto compromessa. Peggio va a Di Resta, che alla staccata della Roggia calcola male il tempo di frenata e colpisce un’altra vettura, distruggendo la ruota sinistra della sua Force India, terminando la sua domenica.

Con Vettel che inizia subito a guadagnare decimi su Massa, il primo vero duello è fra Webber e Alonso, che si libera dell’australiano con un fantastico sorpasso all’esterno della variante della Roggia, lanciandosi poi alla rincorsa del compagno di squadra. Lo spagnolo recupera ben presto il gap che lo separa da Felipe, superandolo senza patemi all’inizio dell’ottavo giro, per poi tentare la caccia a Vettel, il quale, però, demolisce le speranze della Ferrari con una serie di quattro giri record consecutivi, grazie ai quali scava un divario che si rivelerà praticamente decisivo.

Alle spalle dei primi disputa sin dall’inizio un’ottima gara Nico Hulkenberg, mentre a regalare spettacolo ai tifosi presenti sulle tribune ci pensano il duello fra Rosberg e Ricciardo e quello fra il terzetto composto da Vergne, Hamilton e Button, con Lewis in difficoltà con le gomme già dopo pochi giri, tanto che al 13esimo passaggio è il primo, Raikkonen a parte, a fermarsi ai box per il cambio gomme, a causa anche di una piccola foratura all’anteriore destra.  Al 15esimo giro termina la gara, fino a quel momento molto buona, di Vergne, dalla cui Toro Rosso fuoriesce del fumo dal retrotreno.

Intorno alla 20esima tornata inizia il valzer dei pit-stop, con la strategia ad una sosta che risulta dunque essere quella scelta dalla grande maggioranza dei team, big inclusi. Fra i piloti di testa il primo a fermarsi è il leader Vettel, seguito nello stesso giro dal compagno di squadra Webber, mentre la Ferrari decide di lasciare fuori qualche giro in più i suoi due piloti, soprattutto Alonso, nella speranza di godere nel finale di gomme più fresche per un’eventuale tentativo di rimonta. Una scelta tattica che si rivela poco produttiva, dato che Felipe si ritrova, dopo la sua sosta, alle spalle di Webber, mentre Alonso, rimasto in pista tre giri in più di Vettel, sul quale stava guadagnando terreno, vede praticamente raddoppiato il suo distacco dal tedesco, e deve anzi guardarsi le spalle dalla seconda Red Bull, ormai vicinissima.

È il 30° giro quando Raikkonen si ferma per la sua seconda e ultima sosta, precipitando nuovamente nelle retrovie, mentre Hamilton è in grande rimonta e supera Hulkenberg, prima di rientrare anch’egli ai box poche tornate più avanti, scendendo nuovamente indietro nel gruppo. Da qui in poi la Lotus del finlandese e la Mercedes dell’inglese daranno vita ad un finale di gara spettacolare, favorito ovviamente dall’avere a disposizione gomme nuove, a differenza degli altri. Una serie di sorpassi iniziata sbarazzandosi entrambi prima di Gutierrez e poi di Sutil, che ha visto Raikkonen sverniciarlo addirittura all’esterno della Parabolica, ed entrata nel vivo con il duello proprio fra Kimi e Lewis, vinto da quest’ultimo.

Una volta liberatosi della Lotus, Hamilton ha continuato la sua progressione verso la zona punti, agguantata superando entrambe le McLaren, mentre Raikkonen si è fermato all’11esimo posto, stretto nella morsa di Button e Perez.

Mentre a centro-gruppo erano scintille, per i piloti di testa il finale di gara non ha avuto sostanzialmente più storia, con Vettel che non ha lasciato ad Alonso alcuno spiraglio di rimonta, tagliando il traguardo nuovamente in solitudine e aggiudicandosi il GP d’Italia per la terza volta nella sua carriera, mentre Webber a sua volta non è mai riuscito a portare un attacco vero e proprio allo spagnolo. Alle loro spalle Massa, Hulkenberg, Rosberg e Ricciardo non hanno dovuto fare altro che portare le proprie vetture tranquillamente alla bandiera a scacchi, mentre Grosjean ha dovuto guardarsi fino alla fine dall’arrembante ritorno di Hamilton, autore del giro record al 51esimo passaggio; il francese della Lotus è riuscito comunque a contenere la Mercedes, portando a casa l’ottavo posto.

Prossimo appuntamento il 22 settembre con il GP di Singapore, che come di consueto si svolgerà in notturna sul tracciato Marina Bay.

Federico Fadda

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venerdì 6 settembre 2013

GP Italia, prove libere: Vettel studia già da dominatore


MONZA - Se le speranze Ferrari di riaprire il mondiale sono state riposte quasi totalmente nella gara di casa, la missione potrebbe essere molto più dura del previsto, qualora le premesse del venerdì di prove libere dovessero essere mantenute nel resto del week end. A meno che il meteo, con la pioggia prevista per domenica, non ci metta lo zampino, provando a stravolgere valori apparentemente consolidati.

Il fattore climatico sembra essere l'unico elemento in grado di disturbare il cammino di Sebastian Vettel, che anche sul velocissimo circuito di Monza, in passato piuttosto indigesto alla Red Bull, ha messo in riga tutti quanti, con il tempo di 1'24"453 e un'autorità che non può non destare preoccupazione nei rivali. Il fatto che Webber si sia piazzato alle spalle del compagno di squadra conferma una volta di più la forza della RB9, ma anche l'australiano non ha potuto fare altro che beccarsi un distacco troppo grande, oltre 6 decimi. Una sorta di avvertimento per tutti, ovvero che in pista di Red Bull ce ne sono sì due, ma solo una partecipa alla competizione, mentre l'altra saluta tutti alla partenza e poi arrivederci al traguardo, visto il passo-gara messo in pista dal tricampione del mondo in carica.

I rivali, in realtà, non sono in una situazione irrimediabile, in particolare la Lotus, i cui due piloti, Raikkonen e Grosjean, hanno segnato lo stesso tempo, identico al millesimo, con Kimi terzo e Romain quarto. Alle loro spalle, ma con un gap di quasi 9 decimi dall'alieno Seb, c'è Fernando Alonso, con una Ferrari messa per niente male sui long run, ma per la quale sarà fondamentale partire non oltre la seconda fila, per poter sperare di battagliare per la vittoria. L'altro alfiere di Maranello, Massa, occupa l'ottava posizione, a oltre un secondo dalla vetta. Per tutti, comunque, occorrerà veramente tirare fuori tutto il possibile dalle proprie monoposto, per avere chance di non recitare un ruolo di mere comparse.

Sesta e settima posizione per Hamilton e Rosberg, anch'essi staccati pesantemente, ma più o meno con lo stesso livello di prestazioni di Lotus e Ferrari sul passo-gara; top ten chiusa dalla McLaren, con Button prima e Perez poi. Parziale delusione arriva dalla Force India, che non ha saputo fare meglio dell'11esimo posto di Di Resta, e dalla quale ci si aspettava qualcosina in più, conoscendo la velocità di punta della monoposto indiana.

Ultime prove libere in programma alle 11 di domani, per tentare di trovare gli ultimi ritocchi, o miracoli, in grado di poter contrastare la marcia della Red Bull, che potrebbe altrimenti cominciare già dalla caccia alla pole, che andrà in scena a partire dalle 14.

Federico Fadda

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domenica 25 agosto 2013

GP Belgio, gara: Vettel, dominio e ipoteca iridata. Alonso 2° e Raikkonen out


SPA-FRANCORCHAMPS – Vittoria di Sebastian Vettel nel GP del Belgio, undicesima prova del campionato del mondo di Formula 1. In una gara dove i capricci del meteo non si sono visti, la forza della Red Bull e del campione del mondo, che ha ottenuto il suo 31esimo successo in carriera, sono venute fuori in maniera netta, prendendo il comando della corsa dopo la partenza, e mantenendolo fino al termine, per un trionfo che sa veramente di ipoteca sul titolo.

Alle spalle del tedesco uno splendido Fernando Alonso, autore di una grintosa rimonta, poi Lewis Hamilton, al quale la pole position non è bastata per recitare un ruolo da protagonista anche in gara. Ai piedi del podio Rosberg e Webber, mentre un problema ai freni anteriori ha messo fuori gioco Kimi Raikkonen, che vede così interrotta la serie di arrivi a punti consecutivi a quota 27.

In classifica Vettel sale a 197 punti, allungando a + 46 su Alonso, che torna al secondo posto davanti a Raikkonen, mentre la Red Bull, con i suoi 312 punti, è sempre nettamente davanti a Mercedes e Ferrari.

La cronaca

Cielo coperto da nuvole minacciose, ma pista completamente asciutta a Spa-Francorchamps. È con queste condizioni meteo, ben diverse da quelle previste alla vigilia, che i piloti prendono  il via del GP del Belgio.

Allo spegnimento dei semafori Hamilton sfrutta bene la pole conquistata in qualifica, tenendo dietro Vettel al tornante La Source, ma l’illusione dell’inglese dura poco, perché il campione del mondo lo punta all’uscita da Eau Rouge, infilandolo nel successivo rettilineo del Kemmel e guadagnando, in quello che è in pratica il momento-chiave della gara, la testa della corsa. Ennesima partenza da dimenticare per Mark Webber, che si fa sopravanzare da Rosberg, Button e Alonso, autore di uno scatto rabbioso; in difficoltà le Lotus, che perdono alcune posizioni, così come Massa.

Basta appena una manciata di giri a Vettel per scavare il divario di sicurezza dal primo degli inseguitori, dato che la Mercedes non riesce a tenere il ritmo della Red Bull, mentre Alonso fra il quarto e il sesto giro si sbarazza di Button e Rosberg, salendo virtualmente sul podio e lanciandosi a testa bassa nella rincorsa a Lewis.

All’ottavo giro è Perez a catturare l’attenzione, soprattutto dei commissari, dato che durante il tentativo di sorpasso a Grosjean in fondo al Kemmel, il messicano della McLaren stringe eccessivamente all’esterno il francese, rischiando l’incidente; manovra che non è piaciuta alla direzione di gara, che gli ha così comminato un drive through, e che è costata a Grosjean anche un’altra posizione, a favore di un lesto Felipe Massa.

Già al nono giro i primi pit stop, con Hamilton che è il primo dei big a fermarsi, seguito poi dal compagno di squadra Rosberg; al tredicesimo passaggio è la volta di Alonso, che rientra alle spalle della Mercedes di Lewis, in lotta con Grosjean. L’inglese ci mette poco a liberarsi della Lotus, imitato subito dopo da Fernando, intenzionato a rimettersi il più presto possibile a caccia della Mercedes. Mentre Vettel si ferma ai box per cambiare gomme, rientrando in pista alle spalle di Button, che ha però una strategia diversa, il duello Alonso-Hamilton prende vita, con lo spagnolo che approfitta di un lungo di Lewis alla Source per infilarlo, esibendosi poi in una difesa col coltello fra i denti nel rettilineo del Kemmel, riuscendo a mantenere la seconda posizione. Nel frattempo Sebastian non ha perso tempo con Button, sorpassandolo alla chicane Bus Stop, tornando al comando della corsa.

Prima parte di gara difficile per la Lotus, alle prese con la strategia ad una sosta, che si riflette in un ritmo non eccezionale da parte di Grosjean e Raikkonen; per il finlandese, tra l’altro, si manifestano dopo pochi giri dei problemi ai freni anteriori, resi visibili da fuoriuscite evidenti di polvere di carbonio dalle ruote. Un problema che ha il suo culmine al 25esimo passaggio, quando durante un tentativo di sorpasso a Massa alla Bus Stop, Kimi finisce lungo, riuscendo però a rientrare ai box, dove parcheggia la sua Lotus, mettendo la parola fine alla sua complicata domenica.

Un giro più tardi inizia la seconda tornata di cambi gomme per i piloti che hanno scelto la tattica a due soste, con Hamilton e Massa nuovamente primi a fermarsi. Il 28esimo giro regala l’unico incidente serio della gara, giunto al termine di una battaglia fra cinque vetture, terminata con Maldonado che prima tocca Sutil, poi completa l’opera speronando anche Di Resta; per lo scozzese della Force India gara finita, mentre il venezuelano riesce a fare rientro ai box per cambiare il muso danneggiato della sua Williams, beccandosi poi dai commissari uno stop & go di 10 secondi per aver causato la collisione.

In testa la situazione resta stabile anche dopo l’ultimo cambio gomme, con Vettel che spegne le minime velleità di rimonta di Fernando Alonso mettendo giù una serie di giri veloci killer, che annichiliscono lo spagnolo e consegnano a Sebastian un finale di gara del tutto tranquillo. Dietro di loro Hamilton si accontenta del podio, mentre Webber rimonta su Rosberg, ma una volta arrivato negli scarichi della Mercedes non riesce a trovare il guizzo giusto per scavalcarlo.

Ottimo sesto posto finale per Jenson Button, che precede Massa, Grosjean, Sutil e Ricciardo, che porta a casa un altro punto per la Toro Rosso, dopo un sabato da dimenticare per il team di Faenza.

Prossimo appuntamento con la Formula 1 fra due settimane con il Gran Premio d’Italia, sulla pista di Monza, altro tracciato storico e dallo spettacolo garantito. Una pista da sempre non facile per la Red Bull, e dunque l’ultima chance, forse, per i rivali, di riaprire un campionato che sembra sempre più nelle mani di Vettel.

Federico Fadda

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sabato 24 agosto 2013

GP Belgio, qualifiche: Hamilton vince la lotteria del meteo, poi le Red Bull. Ferrari, ennesimo flop


Se le qualifiche sono state l'antipasto, allora domani a Spa-Francorchamps potrebbe andare in scena uno spettacolo davvero succulento, nel GP del Belgio. A farla da padrone nell'ora di prove che hanno deciso lo schieramento è stata l'altalena metereologica, con pista bagnata nella Q1, asciutta nella seconda manche, e nuovamente bagnata, ma in via di asciugamento, nella fase finale, decisiva per l'assegnazione della pole.

A spuntarla nella roulette dell'ultimo minuto è stato Lewis Hamilton, che con il tempo di 2'01"012 ha preceduto nell'assalto finale Sebastian Vettel, che a sua volta aveva soffiato al compagno di squadra Mark Webber la testa della classifica. Nel marasma generale, con la pista che si andava asciugando dopo la pioggia caduta all'inizio della Q3, sono stati questi tre ad avere il merito, ma anche la fortuna, di scegliere il momento giusto per cercare il giro veloce. Completa la seconda fila, al fianco di Webber, l'altra Mercedes di Nico Rosberg.

Ottimo 5° posto per Paul Di Resta, che per tutta la terza manche ha assaporato il gusto della pole position, essendo sceso in pista per primo proprio nel momento in cui la pioggia era tornata a cadere; dietro di lui Jenson Button, sempre bravissimo ad interpretare le mutevoli condizioni atmosferiche, poi le due Lotus, con Grosjean davanti a Raikkonen.

Sabato da dimenticare, come al solito, per la Ferrari; negli ultimi concitati minuti, Fernando Alonso avrebbe potuto sfruttare, insieme ai primi tre, la pista che si asciugava, ma un testacoda gli ha fatto perdere quei secondi che sarebbero risultati decisivi per evitare la bandiera a scacchi e il 9° posto in classifica. Per Felipe Massa invece vale il discorso fatto per Di Resta, dato che la scelta di entrare in pista subito stava fruttando al brasiliano un'ottima 2a posizione, prima dello sconvolgimento generale degli ultimi minuti.

Giornata da ricordare, invece, per alcuni insospettabili comprimari del gruppo, come Van der Garde, Bianchi e Chilton, che sono riusciti a superare la tagliola della Q3 e prenderanno il via, domani, rispettivamente dalla settima fila l'olandese della Caterham, e dall'ottava i due piloti della Marussia.

Gara che inizierà alle 14, con previsioni meteo che danno concreta possibilità di pioggia e condizioni variabili durante lo svolgimento dei 44 giri previsti. Come sempre, Spa è pronta a regalare spettacolo.

Federico Fadda

Griglia di partenza

venerdì 23 agosto 2013

GP Belgio, prove libere: il vuoto dietro la Red Bull


Il week end del Gran Premio del Belgio è scivolato via senza praticamente avere storia. Sul magnifico circuito di Spa-Francorchamps è andato in scena il dominio della Red Bull, che ha piazzato davanti a tutti entrambe le proprie vetture, con Vettel e Webber staccati di appena 6 centesimi. Niente di nuovo, in realtà, ma a lasciare di sasso sono i distacchi inflitti dalle due RB9 agli inseguitori.

E' di ben 8 decimi il gap che separa Grosjean e Massa, primi inseguitori, dalla vetta, con Vergne e Raikkonen indietro di un ulteriore decimo; solo settimo Fernando Alonso, che accusa un ritardo di quasi 1.2 secondi, precedendo Perez, Rosberg e Di Resta, che completano la top ten virtuale. Detto di Rosberg, la non positiva giornata della Mercedes, attesa in Belgio come anti-Red Bull maggiormente accreditata, il 12esimo posto di Lewis Hamilton, fresco di vittoria in Ungheria. 

Una giornata condizionata dal meteo altalenante, con pioggia e pista bagnata per gran parte della sessione mattutina e sole nel pomeriggio; condizioni metereologiche che hanno di fatto ridotto il tempo a disposizione di team e piloti per provare soluzioni tecniche, sebbene per il resto del week end sia previsto maltempo sia sabato che domenica, dunque non sono da escludere colpi di scena e rimescolamento dei valori in pista, con lo strapotere Red Bull che potrebbe essere l'unica costante del fine settimana belga.

Federico Fadda

domenica 28 luglio 2013

GP Ungheria, gara: Super Hamilton davanti a Raikkonen, Vettel 3°. Alonso solo 5°


BUDAPEST – Week end da favola in Ungheria per Lewis Hamilton, che dopo l’eccezionale pole ottenuta sabato completa il quadro centrando la vittoria nel GP di Ungheria, decima prova stagionale. Il pilota inglese della Mercedes, al quarto successo sul circuito dell’Hungaroring, ha sconfitto anche il temuto caldo, mantenendo la testa del gruppo al via e non correndo di fatto rischi per tutta la durata della corsa.

Alle sue spalle un altrettanto eccellente Kimi Raikkonen, secondo grazie a una strategia di due soli pit-stop e alla strenua resistenza nel finale agli attacchi di Sebastian Vettel, che chiude il podio. Grande rimonta per Mark Webber, 4° sul traguardo davanti a un Fernando Alonso mai in grado di lottare per le prime posizioni, mentre Grosjean è giunto solo 6°, rallentato da un drive through. Motore in fumo a 5 giri dalla fine per Rosberg.

In classifica Vettel allunga sul primo inseguitore, che non è più Alonso ma Raikkonen, staccato di 38 punti, con il ferrarista indietro di una lunghezza rispetto al finlandese. Nel mondiale costruttori la Red Bull mantiene la prima posizione con 277 punti, davanti alla Mercedes, che ne ha 208.

Team e piloti che staccheranno la spina per la consueta lunga pausa estiva, dunque la Formula 1 tornerà in pista il 25 agosto, con l’attesissimo Gran Premio del Belgio, sullo storico e spettacolare tracciato di SpaFrancorchamps.

La cronaca

Domenica di sole e caldo a Budapest, ma temperature non eccessivamente alte, come temeva la Mercedes e come sperava, invece, la Ferrari.

Allo spegnimento dei semafori scatta benissimo Lewis Hamilton, che affronta la prima curva in tutta tranquillità perché Sebastian Vettel ha invece avuto un’esitazione, trovandosi così incalzato da Grosjean, pressato a sua volta da Alonso, che è riuscito subito a sbarazzarsi di Rosberg. Le fasi iniziali condizionano la gara del tedesco, che alla curva 5, in un duello a tre con Raikkonen e Massa, viene toccato al posteriore dal brasiliano, finendo così leggermente largo, riuscendo però a riprendere la pista, seppur in posizione svantaggiata. Felipe, nel contatto, ha riportato a sua volta lievi danni nella parte sinistra dell’ala anteriore.

I primi giri vedono Hamilton e Vettel duellare al ritmo di alcuni giri veloci, con Grosjean che però resta negli scarichi della coppia di testa; il francese arriva in poche tornate a completare il terzetto di fuggitivi, dato che Alonso non riesce ad avere un ritmo vicino al loro, preoccupandosi, di fatto, di tenere a bada Massa e Raikkonen, che lo seguono. Dietro di loro, però, non sta a guardare Webber, che con gomme medie gira sugli stessi tempi delle due Ferrari e della Lotus, tutte equipaggiate con pneumatici a mescola morbida.

Al 9° passaggio Hamilton inaugura il primo giro di pit-stop, ripartendo con gomme medie; due tornate più tardi tocca a Vettel, che rientra alle spalle non solo della Mercedes, ma anche della McLaren di Button, che corre con una diversa strategia, essendo partito con le gomme più dure fra quelle a disposizione. È qui che probabilmente il campione del mondo perde le speranze di lottare per la vittoria, rimanendo troppi giri dietro a Jenson e subendo anche la pressione di Grosjean, sul quale a sua volta è tornato Alonso, favorito dal rallentamento causato dalla McLaren. Come se non bastasse, dal muretto Red Bull arrivano preoccupanti inviti a Sebastian a rallentare, per far raffreddare motore e freni; nel frattempo Webber, grazie alla differente tattica, guadagna il comando della corsa, che perde al 23° giro, quando rientra per il suo pit-stop, lasciando nuovamente strada libera a Hamilton.

Al 24° giro Button subisce, in poche curve, i sorpassi di Vettel, Grosjean, con il quale c’è anche un incruento contatto, e Alonso; l’inglese si ferma poi per sostituire le gomme, arrivate ormai al limite. Una tornata più tardi il francese della Lotus apre, con sorprendente anticipo, il secondo valzer dei pit-stop, rientrando alle spalle di Felipe Massa, con il quale inizia subito un duello che si conclude con uno spettacolare sorpasso all’esterno della Curva 4. Dalla Direzione Gara, però, non approvano la manovra di Grosjean, che nel superare la Ferrari ha messo due ruote fuori dalla pista, e gli comminano un discutibile drive through, che di fatto condiziona la sua gara.

Nel frattempo Hamilton ha costruito un vantaggio di circa 12 secondi sugli inseguitori, grazie al quale al 31° giro affronta con tranquillità la sua seconda sosta, dopo la quale rientra al quarto posto, dietro a Vettel, Alonso e Webber. L’inglese non intende perdere tempo e, grazie ad un rallentamento dello spagnolo ai danni dell’australiano, guadagna una posizione rispetto alla Red Bull. Tre giri più tardi tocca ad Alonso e Vettel cambiare gomme, con il tedesco che rientra sesto, davanti allo spagnolo e a Grosjean, che nel frattempo ha scontato la penalità inflittagli dai commissari. Fra il 42° e il 43° giro rientrano ai box Raikkonen, che punta probabilmente sulle due soste, e Webber, che montando nuovamente gomme medie si “costringe” ad affrontare un’ulteriore sosta nel finale. Ritiro per Valtteri Bottas, dalla cui Williams esce fumo bianco dal retrotreno.

Con Hamilton che veleggia tranquillo in testa, con circa 15 secondi di vantaggio sugli inseguitori, Grosjean è il primo, al 48esimo passaggio, ad effettuare l’ultimo cambio gomme, imitato subito dopo da Alonso. Al 50° giro tocca a Hamilton, che all’uscita dai box si trova affiancato e superato da Webber, che supera però con una manovra di forza, ma corretta, alla Curva 3, chiudendo di fatto i giochi per la vittoria, dato che Vettel si ritrova, dopo il suo ultimo pit-stop, alle spalle di Raikkonen, che  punta a finire la gara senza fermarsi più ai box. A dieci giri dalla fine Webber monta le gomme morbide, facendo registrare inizialmente un paio di giri record, senza però riuscire ad avvicinare Kimi e Seb, in lotta per la seconda piazza, mentre termina mestamente al 65° giro, con il motore in fiamme, la non felice domenica di Nico Rosberg.

Il duello fra Raikkonen e Vettel è emozionante e teso, con il finlandese che si difende con glaciale cattiveria al penultimo giro, quando costringe Vettel ad allargarsi fuori pista durante un attacco all’esterno della Curva 4; manovra che causa le rimostranze del campione del mondo, che si lamenta via radio con i suoi tecnici, anche se la difesa di Kimi non è stata oltre le righe.

È l’ultima emozione della corsa, che vede passare per primo sotto la bandiera a scacchi, in beata solitudine, Lewis Hamilton, alla sua quarta affermazione in carriera in Ungheria, primato che da oggi divide con Michael Schumacher. Sul podio anche Raikkonen e Vettel, poi Webber. Quinto posto finale e ultimi giri in sofferenza per Alonso, a causa del pressing di Grosjean, mentre un bravissimo Button precede Massa, Perez e Maldonado, che chiude la top ten e porta a casa un punto importantissimo per la Williams.

Federico Fadda 

Ordine d'arrivo
Classifica Piloti
Classifica Costruttori

sabato 27 luglio 2013

GP Ungheria, qualifiche: Hamilton, pole-sgambetto a Vettel, Alonso 5°


BUDAPEST - Sembrava una pole scritta per Sebastian Vettel, invece è spuntato fuori la Mercedes che non t'aspetti, dopo libere incolori, e Lewis Hamilton artiglia la partenza al palo del GP d'Ungheria. Con il tempo di 1'19"388 il pilota inglese è riuscito a combinare un bello scherzetto al campione del mondo, che ha chiuso al secondo posto con un ritardo di appena 38 millesimi.

Alle spalle dei due battistrada partirà la Lotus di Romain Grosjean, che continua a mostrarsi a suo agio sul tortuoso tracciato magiaro, affiancato da Nico Rosberg, con la seconda Mercedes. Ritorno alla canonica terza fila per la Ferrari, con Fernando Alonso staccato di 4 decimi dalla pole, precedendo a sua volta Kimi Raikkonen, apparso meno in palla del solito. Settimo posto in griglia per Felipe Massa, che al via dovrà guardarsi le spalle dall'ancora ottimo Daniel Ricciardo su Toro Rosso, mentre la McLaren ha salvato l'onore con la 9a posizione di Sergio Perez, mentre Button non ha saputo fare meglio della 13esima prestazione assoluta. Chiude la top ten Mark Webber, che in Q3 ha rinunciato a lottare per la pole, probabilmente per questioni strategiche in vista della gara.

Per quanto riguarda le posizioni di rincalzo, la Q2 aveva visto l'eliminazione, oltre a Button, di Sutil, Hulkenberg, Vergne, Maldonado e Bottas, mentre nella prima manche era rimasto sorprendentemente fuori Di Resta, che ha ottenuto appena il 18esimo tempo.

Partenza in programma per le 14 di domani.

Federico Fadda

Griglia di partenza

sabato 8 giugno 2013

GP Canada, qualifiche: Vettel domina la pioggia, Hamilton 2°. Ferrari male


MONTREAL – Qualifiche al cardiopalma sul circuito Gilles Villeneuve. Al termine di una vera e propria lotteria giocata contro il meteo, a portarsi a casa la pole position è Sebastian Vettel, che sulla pista in via di asciugamento, dopo la pioggia caduta nelle prime due manche, ha messo tutti in riga con il tempo di 1.25:425, precedendo di poco meno di un decimo Lewis Hamilton, che con la sua Mercedes gli farà compagnia in prima fila. Per il campione del mondo si tratta della 39esima partenza al palo della carriera.

Dietro di loro la grande sorpresa di giornata Valtteri Bottas , autore di una grande prestazione con la Williams e staccato di 4 decimi dalla vetta, affiancato da Nico Rosberg. Terza fila aperta dalla seconda Red Bull, con Mark Webber che precede Fernando Alonso, per un altro sabato deludente in casa Ferrari. Chiudono la top ten Vergne, Sutil, Raikkonen, la cui 9a posizione conferma le difficoltà della Lotus sul tracciato canadese, e Ricciardo.

Alta tensione anche nella Q2, con tutti i piloti che si sono affrettati ad entrare subito in pista all’inizio della manche, a causa del ritorno della pioggia. A due minuti dal termine della sessione è arrivato il colpo di scena, con Felipe Massa che, nel tentativo di entrare nella top ten, ha commesso un errore finendo a muro, terminando così il suo sabato al 16esimo posto e causando l’esposizione di una bandiera rossa, con conseguente sospensione di qualche minuto. Alla ripresa tutti nuovamente in pista e a subire l’eliminazione sono state entrambe le McLaren, con Perez 12esimo e Button 14esimo, oltre alle Sauber di Hulkenberg e Gutierrez, rispettivamente in 11esima e 15esima posizione, e Maldonado, 13esimo.

Sabato subito amaro per Di Resta e Grosjean, eliminati già in Q1: lo scozzese della Force India partirà dalla 16esima piazza, mentre il francese della Renault prenderà il via addirittura dal fondo dello schieramento, dato che alla pessima prestazione ottenuta dovrà aggiungere anche la penalità di 10 posizioni rimediata nel GP di Monaco per il tamponamento a Ricciardo. Fuori nella prima manche anche le solite Marussia e Caterham.

Domani il via del gran premio, che si preannuncia assolutamente interessante e pronto a regalare grandi emozioni agli spettatori, è alle 19, con previsioni di gara asciutta, seppure con tutte le incognite del caso.

Federico Fadda

Griglia di partenza

GP Canada, Prove libere 3: sessione ridotta, svetta Webber


MONTREAL – Ancora meteo ballerino a condire il week end canadese; a guastare il lavoro di team e piloti nell’ultima sessione di prove libere non è stata però la pioggia, ma un intervento di riparazione alle barriere della curva 11, resosi necessario a causa di un incidente nella prova del Ferrari Challenge, andata in scena in precedenza.

Al termine della mezz’ora disputata, nella quale solo negli ultimi minuti è stato possibile equipaggiare le monoposto con gomme da asciutto, il più veloce è Mark Webber, che con la sua Red Bull ha fatto segnare il miglior tempo in 1’17”895. Alle spalle dell’australiano, staccato di 3 decimi abbondanti, si è piazzato Adrian Sutil, a dimostrazione del buono stato di forma della Force India sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve.

Terzo tempo per Lewis Hamilton, che accusa un gap di 8 decimi dalla vetta, precedendo a sua volta Fernando Alonso, che da Webber è distante 1 secondo pieno. Sebastian Vettel segue lo spagnolo, e il tedesco è affiancato, nella terza fila virtuale, da Nico Rosberg, che si è messo alle proprie spalle la seconda Force India, con Paul di Resta, seguito a sua volta da Felipe Massa, Jenson Button, con la prima delle McLaren, e l’attardato Kimi Raikkonen, che chiude la top ten.

Difficile dire se lo svantaggio accusato dal finlandese debba essere ricondotto alle difficoltà avute dalla Lotus già al venerdì con le basse temperature, o all’altalena dell’ultimo minuto, in cui si è avuto un miglioramento costante dei tempi in pista. Certo è che il distacco accusato da Raikkonen, circa 2 secondi e mezzo, non può lasciare tranquilla la scuderia di Enstone.

Molto indietro Sergio Perez, che con la sua McLaren non è riuscito a fare meglio del 19esimo tempo, mentre nel resto delle posizioni di medio-bassa classifica non si sono avute sorprese, con Sauber e Williams che non sembrano proprio riuscire a tirarsi fuori dall’anonimato attuale.

Tanta attesa per le qualifiche, in programma alle 19 ora italiana, che potrebbero svolgersi ancora in condizioni di meteo incerto, rendendo la caccia alla pole position del GP del Canada una vera e propria lotteria.

Federico Fadda

martedì 4 giugno 2013

Red Bull non si sbottona sul 2014


ROMA – A inizio stagione sembrava in crisi, da più parti veniva vista come non più invincibile, eppure, dopo sei gare, la Red Bull veleggia senza particolari problemi sia al comando della classifica costruttori, sia in quella piloti con il campione in carica Sebastian Vettel. Nonostante le difficoltà, effettivamente riscontrate, nel far funzionare al meglio le gomme Pirelli sulla RB9, il binomio che ha monopolizzato i successi dell’ultimo triennio della Formula 1 sembra essere a tutti gli effetti ancora quello da battere.

A Milton Keynes, nonostante ci si avvicini sempre più a quella che sarà la rivoluzione regolamentare del 2014, non sembrano pensare però troppo a quello che riserverà il futuro della F1; la questione più spinosa in casa Red Bull, in particolare, è quella riguardante il duo di piloti che guiderà la prima monoposto anglo-austriaca dell’era turbo. Partendo dal punto fermo Vettel, il futuro di Mark Webber appare altrettanto scritto, con l’australiano che con molta probabilità non si vedrà nuovamente rinnovato il contratto, dicendo addio alla scuderia di Mateschitz, e forse anche al circus. Fra i nomi più caldi circolati per la sostituzione del 36enne di Queanbeyan spicca quello di Kimi Raikkonen, con il quale ci sarebbero stati più che semplici contatti, tanto che si parla addirittura di un accordo già pronto.

Il responsabile della Red Bull, Chris Horner, frena al riguardo: “Si tratta solo di ipotesi, non abbiamo ancora deciso cosa fare dopo la scadenza del contratto di Mark. Certo è che se dovessimo annunciare il nome di un pilota, non sarà sicuramente la prossima settimana”. Ancora più netto il parere di Vettel, che ha minimizzato le reali chance che Kimi possa essere il suo prossimo compagno di squadra: “Non so quanto sia realistica questa possibilità. Ho un buon rapporto con lui, ma le voci che ci dipingono come migliori amici sono esagerate. Ci incontriamo nei week end di gara se ne abbiamo il tempo, entrambi siamo persone semplici e oneste e andiamo d’accordo, ma è difficile creare vere amicizie in Formula 1”.

Dal canto suo, il probabile partente Webber ha fornito un personale punto di vista sulle novità regolamentari del 2014, soprattutto per quanto riguarda i motori turbo, che almeno inizialmente potrebbero avere problemi di affidabilità e regalare sorprese durante le corse: “Ci saranno talmente tante novità il prossimo anno che probabilmente vedremo molti ritiri nei primi gran premi, e per entrare in zona punti sarà sufficiente terminare la gara. Anche i test invernali saranno molto diversi e complicati: non si riuscirà a coprire 400 km ogni giorno, le macchine staranno molto tempo ferme ai box”, ha spiegato l’australiano.


Federico Fadda

giovedì 30 maggio 2013

Ferrari chiamata al riscatto in Canada


ROMA - Chissà che a Maranello non abbiano tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere del rinvio del debutto delle nuove gomme Pirelli, posticipato dal GP del Canada a quello di Gran Bretagna, in programma alla fine di giugno. Di certo c’è che a Montreal servirà tutta un’altra Ferrari, rispetto a quella vista in grande difficoltà solo pochi giorni fa a Monaco, sulle stradine di Montecarlo. Una disfatta vera e propria per il Cavallino, mai in grado di lottare per le posizioni di vertice, ma soprattutto in condizione di subire facili sorpassi dalla per nulla irresistibile McLaren di quest’anno, oltre che dalla Force India. Con il risultato di aver dilapidato praticamente gli stessi punti che erano stati rosicchiati a Vettel nella gara di Barcellona, con il tedesco che ora è davanti ad Alonso di ben 29 lunghezze.

Fortunatamente il tempo per recuperare non manca, con 13 prove ancora da disputare, ma il prossimo appuntamento, in programma fra poco più di una settimana in Canada, ha tutto il sapore dell’ultima spiaggia; una tappa da non fallire, quella di Montreal, come sa bene Stefano Domenicali, responsabile della Ferrari, che chiama la squadra al riscatto: “Monaco è stato, dal punto di vista sportivo, un duro colpo; l’unica cosa positiva è che Raikkonen non ha marcato molti punti, ma Vettel è arrivato secondo. Non abbiamo avuto ritmo per tutto il week end e dobbiamo capire il perchè, d’altronde a Montecarlo non vinciamo dal 2001, ci sarà un motivo per questo. Siamo abituati, però, a reagire prontamente alle difficoltà, e ho detto alla squadra che la situazione non è drammatica, siamo solo alla sesta gara: questo campionato sarà molto lungo, una grande sfida”.

Stessa voglia di rivalsa da parte di Fernando Alonso, apparso piuttosto sconsolato dopo la brutta domenica monegasca, che aspetta la pista di Montreal per ottenere subito un buon risultato: “È un circuito con basso carico aerodinamico, quindi sono convinto che saremo in forma e lotteremo per dei buoni punti”.

Nel frattempo, in casa Ferrari, c’è stata la prima volta a bordo di una monoposto rossa per Kamui Kobayashi, che a Fiorano è salito al volante della F10, vettura che ha preso parte al mondiale 2010, in vista di un evento promozionale che si disputerà a breve in Russia. Tanto è bastato a scatenare le voci di un appiedamento di Felipe Massa in favore del giapponese, il quale, però, ha evitato di commentare questa ipotesi, descrivendo invece l’emozione di questo “debutto”: “La prima sensazione è stata di grande felicità, contro questa macchina ho gareggiato, quindi sapevo quanto fosse veloce, ma era importante prendere dimestichezza alla guida, dato che la mia ultima gara è stata il GP del Brasile dell’anno scorso. Sarà bellissimo tornare a guidare una F1 in un evento come quello di Mosca, per me sarà un doppio debutto: la prima volta al volante di una Ferrari e in una città dove non sono mai stato”. La speranza che il futuro possa riservargli una piacevole sorpresa rossa Kamui, probabilmente, la tiene per sé.

Federico Fadda

mercoledì 29 maggio 2013

Non si sgonfia il caso Mercedes. Debutto rinviato per le nuove gomme


ROMA - Sono passati pochi giorni dalla gara di Montecarlo, ma nell’ambiente della Formula 1 sta passando del tutto in secondo piano il successo di Rosberg, offuscato dal suo stesso team, o meglio da quanto combinato nei giorni che hanno preceduto l’evento monegasco. Tiene ancora fortemente banco, con le polemiche che non accennano a placarsi, la querelle riguardante il test che la Mercedes ha svolto a Barcellona, dove ha girato per ben 1000 km allo scopo di cercare di risolvere i cronici problemi di degrado delle gomme, provando però anche la nuova tipologia di pneumatici prevista inizialmente per Montreal, il cui debutto è stato però rinviato alla gara di Silverstone, in programma a fine giugno. In Canada, comunque, tutti i team avranno modo di provare le nuove gomme.

Innanzitutto, occorre precisare che il tipo di test cui ha preso parte la Mercedes non è vietato dal regolamento; infatti, la Pirelli aveva ottenuto dalla FIA, all’inizio del mese di maggio, il permesso di svolgere prove di sviluppo delle gomme con una vettura di quest’anno. La scelta di rivolgersi alla Mercedes non è stata, molto probabilmente, frutto del caso, dati i problemi della scuderia di Brackley nella gestione dei pneumatici, ma fin qui non vi sarebbe stato nulla di strano o illegale. I problemi, una volta venuto alla luce lo svolgimento di questo test, sono nati dal fatto che la Pirelli, contravvenendo a quanto stabilito dalla Federazione, non ha proposto agli altri team, o almeno non a tutti, di eseguire anch’essi lo stesso tipo di prova.

Da qui la protesta, in particolare, di Red Bull e Ferrari, forse per la prima volta d’accordo su questioni tecniche, e la richiesta di un intervento della FIA; la conferma del fatto che non tutti i team erano al corrente della situazione arriva dalle parole dei diretti interessati, a cominciare dal grande consigliere della Red Bull, Helmut Marko: “È stato chiesto anche a noi se volevamo fare questo test, ma abbiamo rifiutato, in quanto per noi è una chiara violazione del regolamento sportivo, che indica precisamente quando e come si può effettuare prove”, ha dichiarato l’austriaco, aggiungendo poi un proprio punto di vista sulla prestazione della Mercedes a Monaco: “Siamo contrariati, quando provi per tre giorni è normale guadagnare un secondo; sicuramente ne hanno beneficiato, non hanno avuto problemi di gomme. Non può essere un caso”.

Ancora più dura la reazione della Sauber, il cui fondatore Peter ha dichiarato esplicitamente di sentirsi truffato, mentre la Williams ha fatto sapere di non essere stata messa a conoscenza della possibilità di effettuare il test in questione, così come Lotus e Force India. La palla passa ora nelle mani della FIA, con Ferrari e Red Bull che, intanto, hanno già chiesto di poter fare anch’esse ciò che è stato permesso alla Mercedes, per poter maturare lo stesso grado di conoscenza sul funzionamento dei pneumatici. Entrambe, infatti, hanno svolto, dopo il GP del Bahrein, un test a Barcellona, ma, interpretando alla lettera il regolamento, lo hanno fatto utilizzando le monoposto del 2011, basate su un concetto tecnico differente da quello attuale.

Dalla Mercedes, nel frattempo, Niki Lauda minimizza la situazione, affermando che anche alla Red Bull è stato proposto lo stesso test, ma non sono stati sufficientemente veloci nell’accettarlo: “Ho scommesso con Marko 50€ che non ci sarà alcuna conseguenza per noi”, ha concluso l’austriaco.

Federico Fadda

martedì 14 maggio 2013

Domenicali: “Le gerarchie non cambieranno”



Il GP di Spagna rappresenta da diversi anni l’atteso primo punto di svolta per le scuderie di Formula 1, soprattutto per quelle che hanno iniziato la stagione con il piede sbagliato, e sperano nella massiccia dose di aggiornamenti tecnici che solitamente viene portata a Barcellona per risollevarsi.

La gara di domenica scorsa avrebbe dovuto portare una scossa soprattutto alla McLaren, che però non ha risposto positivamente alle attese, ma anche, in misura minore, alla Ferrari, chiamata a reagire dopo il passo falso del Bahrein, e alla Mercedes, sempre alle prese con l’anomalo consumo dei pneumatici. Se per il team di Maranello la vittoria di Alonso ha mostrato le grandi capacità della F138, per Ross Brawn e soci la trasferta spagnola non è servita a risolvere i propri problemi. Con meno pressione si sono invece presentate al Montmelò Lotus e Red Bull, ma c’è da dire che i campioni del mondo hanno visto sgretolarsi, insieme alle gomme, alcune delle certezze che hanno contraddistinto il triennio d’oro della scuderia di Milton Keynes.

Gerarchie che peraltro, secondo Stefano Domenicali, responsabile della Ferrari, difficilmente cambieranno di molto con il passare dei gran premi: “Il GP di Spagna è stato a mio avviso molto importante per osservare il salto prestazionale di ogni squadra, soprattutto perché da qui a fine luglio non vedremo più di due o tre step importanti nello sviluppo delle macchine”. Il motivo, subito spiegato dall’ingegnere imolese, è molto semplice: “Saremo tutti costretti a concentrarci sulla vettura del prossimo anno, perché in quel caso se troveremo buone soluzioni i miglioramenti non saranno di due o tre decimi, ma di due o tre secondi”.

Impossibile, con le vetture e i motori attuali, arrivati alla fine del loro naturale ciclo di sviluppo, ottenere aumenti consistenti delle prestazioni: “Dopo tanti anni con le stesse regole, è difficile raggiungere grandi miglioramenti, infatti a Barcellona è sembrato quasi che si sia verificato per tutti un passo avanti in egual misura”.

Discorso diverso per quanto riguarda le gomme Pirelli, finite nuovamente nel ciclone dopo la non esaltante prova offerta in Spagna, culmine di un mare di critiche arrivate già dalla prima gara. L’azienda italiana ha fatto sapere che a partire dal GP del Canada, in programma il 9 giugno, metterà a disposizione delle squadre pneumatici di diversa realizzazione. Una decisione che, oltre a limitare il numero di pit-stop, potrebbe determinare un cambiamento dei rapporti di forza fra i team, con la Red Bull che, in difficoltà sotto questo punto di vista, più volte si è lamentata della scarsa durata delle coperture italiane.

Federico Fadda

Barcellona rilancia Alonso e la Ferrari



Il passo falso del Bahrein, dove i diversi problemi che avevano afflitto sia Alonso che Massa costrinsero la Ferrari a lasciare nel deserto parecchi punti, aveva reso la trasferta spagnola fondamentale per il team di Maranello, cui poteva andare bene, per ricandidarsi con forza nella corsa iridata, solamente una vittoria.

La vittoria ottenuta con autorità da Fernando, grazie a una F138 che è riuscita addirittura nella missione di annullare il vantaggio strategico di Raikkonen di poter effettuare un pit-stop in meno, è stata la miglior risposta alle disavventure precedenti, oltre che un ottimo viatico pensando alla lotta per il mondiale, dove finora tutte le big, eccetto forse la Lotus, hanno viaggiato sul binario di una certa incostanza di risultati.

È chiaro però che aver colto il successo sul circuito di casa ha restituito ad Alonso entusiasmo e ottimismo, per nulla nascosto nel dopo-gara di Barcellona: “Sono stati corsi solo cinque gran premi, abbiamo avuto degli alti e bassi, ma sappiamo di avere un’auto adatta a battagliare con i migliori. Se continueremo a fare bene potremo sicuramente competere per il campionato”, ha affermato il 31enne di Oviedo sulla scia dell’entusiasmo, certo, ma anche sull’onda della consapevolezza di disporre di una Ferrari finalmente all’altezza.

Fra le rivali della rossa, gli stati d’animo dopo la prova spagnola sono diversi; in casa Lotus, per cominciare, al di là della ovvia insoddisfazione di Raikkonen per la mancata vittoria, si possono consolare con una vettura che ha dimostrato ancora una volta di saper gestire le gomme meglio di chiunque, al punto di potersi permettere una sosta in meno. Non essere riusciti però ad approfittare di una strategia sulla carta vincente, però, è un segnale del fatto che nemmeno a Enstone si possono permettere di cullarsi sugli allori, perché il distacco dalla Ferrari, a parità di tattiche, sarebbe stato più pesante.

Facce decisamente più scure in casa Mercedes, dopo che alla strepitosa prima fila conquistata in qualifica non ha fatto seguito una gara all’altezza; sebbene, in realtà, il passo indietro domenicale delle W04 fosse atteso, un crollo come quello che ha portato fuori dai giochi per il podio sia Rosberg che Hamilton, con quest’ultimo che ha concluso addirittura dodicesimo, non era preventivabile: “Siamo finiti entrambi indietro, ma io decisamente troppo, senza sapere il motivo. Dobbiamo lavorare tantissimo”, ha dichiarato uno sconsolato Lewis.

Nemmeno i campioni del mondo della Red Bull sono andati via dalla Spagna con un risultato soddisfacente; il quarto posto di Vettel e il quinto di Webber non sarebbero di per sé un bottino troppo magro, ma i quasi quaranta secondi con cui Sebastian ha chiuso lontano da Alonso sono un distacco oltremodo pesante, per quella che nell’ultimo triennio è stata la scuderia dominante in Formula 1. Il responsabile del team, Christian Horner, non ha mancato ancora una volta di accusare le gomme, contro le quali la RB9 lotta da inizio anno: “Quando devi dire ai tuoi piloti di non spingere troppo per non consumare eccessivamente i pneumatici non è bello per lo sport e per i tifosi. I piloti dovrebbero poter andare sempre forte e guidare nel modo a loro più congeniale”. Messaggio recepito dalla Pirelli, con Paul Hembery che ha annunciato modifiche alle mescole, a partire probabilmente dal GP di Gran Bretagna.

Un piccolo giallo ha agitato, infine, la vittoria di Alonso; Fernando, infatti, ha rischiato la penalizzazione per aver coperto con una bandiera della Spagna, passatagli da un commissario di pista, il cartello che indica al pilota vincitore dove parcheggiare la propria macchina, sotto il podio. Il regolamento prevede che i piloti non possano ricevere oggetti prima delle operazioni di peso della vettura; convocati in direzione gara, Alonso e la Ferrari se la sono cavata con un semplice richiamo da parte della FIA, che ha deciso di lasciar correre la cosa “coerentemente con quanto stabilito in passato in circostanze simili”.

Federico Fadda

domenica 12 maggio 2013

GP Spagna, gara: Vittoria capolavoro di Alonso! Raikkonen e Massa sul podio



BARCELLONA – Dominio di Fernando Alonso e della Ferrari nel GP di Spagna, quinta prova del campionato del mondo di Formula 1. Sul circuito Montmelò di Barcellona lo spagnolo ha messo in pista una gara di forza e consistenza, prendendo il comando dopo la prima sosta e non lasciandolo più fino al traguardo, dove ha preceduto Kimi Raikkonen, mai domo e sempre in lotta per le posizioni di testa, e Felipe Massa, autore di una prestazione eccellente, considerando anche la partenza dalla quinta fila. Battute le Red Bull, subito fuori dal podio con Vettel 4° e Webber 5°, mentre per le Mercedes è stato disastro totale: Rosberg, che partiva dalla pole, ha terminato solo 6°, faticando per tenere dietro la Force India, mentre Hamilton è naufragato addirittura fino al 12° posto. In classifica Vettel è sempre al comando, con 89 punti, davanti a Raikkonen e Alonso.

La cronaca

Il GP di Spagna è andato in scena sotto un sole splendente e caldo su Barcellona, dopo la leggera pioggia caduta in mattinata, che aveva fatto temere un meteo capriccioso.
Al via buono scatto per tutti i piloti in testa, eccezion fatta per Hamilton, che subisce il sorpasso prima di Vettel, poi di Alonso, che dopo essersi liberato di Raikkonen, sopravanza la Mercedes di Lewis con una manovra da urlo all’esterno della terza curva. Ottimo start anche di Massa e Perez, mentre Webber, come al solito, scivola indietro.

Il ritmo di gara viene presto dettato dai primi cinque, ai quali dal secondo giro si aggiunge anche Massa, che fa segnare il primo giro record della domenica; Rosberg fa da battistrada a Vettel e Alonso, che restano aggrappati alla lepre Mercedes, mentre Hamilton va in crisi di gomme prestissimo e si ritrova a fare da tappo a Raikkonen e Felipe, consentendo al trio di testa di allungare di un paio di secondi. Il finlandese della Lotus e il brasiliano della Ferrari, però, si stancano presto di restare dietro a Lewis, e lo sorpassano in sequenza nel giro di poche curve, fra il sesto e il settimo giro, tornata nel quale Webber inaugura, prestissimo, il valzer dei pit-stop, seguito proprio da Massa. Nel frattempo si ritira Romain Grosjean, a causa di un problema alla ruota posteriore destra.

Ben presto si fermano ai box per il cambio gomme tutti i protagonisti, e al termine della prima tornata di pit-stop sale al comando, per non lasciarlo praticamente più fino alla fine, Fernando Alonso, che dopo la sua sosta rientra per la verità alle spalle di Rosberg, superandolo però poco dopo, al giro 13. Nico deve poi cedere il passo anche a Vettel, Massa e Raikkonen, molto più veloci di lui; nel frattempo Pastor Maldonado fornisce un po’ di pepe alla gara anonima della Williams, guadagnandosi un drive through per eccesso di velocità in pit-lane.

Una volta al comando Alonso imprime alla corsa un ritmo inavvicinabile per tutti gli altri, almeno mezzo secondo più veloce, tenendo però sempre d’occhio la Lotus, dato che Raikkonen potrebbe aver impostato la sua gara su una strategia con una sosta in meno. Per la Mercedes il crollo prestazionale con le gomme dure è invece incredibile, con Rosberg fuori dalla lotta con i primi, e Hamilton addirittura decimo.

Al 20esimo giro Massa, in difficoltà con le gomme posteriori, inaugura la seconda serie di pit-stop, seguito da Webber; il brasiliano rientra dietro a Perez e Ricciardo che sono in lotta fra di loro, ma se ne sbarazza rapidamente riguadagnando la quinta posizione. Un giro più tardi rientra ai box anche Alonso. Entrambe le Ferrari, con gomme nuove, girano circa due secondi più veloci degli altri, mentre in testa è duello fra Vettel, al comando, e Raikkonen, che lo bracca; il campione del mondo, con le gomme ormai finite, si ferma ai box, rientrando in pista alle spalle del duo Ferrari e di Rosberg, che supera però quasi subito, guadagnando la quarta posizione.

Dopo le soste di Raikkonen e Rosberg in vetta torna Alonso, davanti a Massa, Vettel e Raikkonen, mentre Nico perde terreno e Hamilton si ritrova 14esimo, in lotta addirittura con le Williams. Alonso, consapevole della possibilità che Raikkonen faccia una sosta in meno, continua a girare fortissimo, mentre il finlandese supera Vettel dopo un duello durato alcuni giri. Al 35esimo giro pericoloso contatto in corsia box fra Gutierrez, fino a quel momento autore di una corsa fantastica, e Vergne; la direzione di gara considera la Sauber responsabile dell’incidente, e commina al messicano uno stop & go.

A dimostrazione delle difficoltà delle gomme Pirelli sulla pista catalana, al 36esimo giro è già tempo per il terzo pit-stop, con il leader Alonso che rientra per primo, tornando sulla mescola media, seguito dal compagno di squadra Massa, per il quale la scelta è la medesima. A questo punto al comando, con circa cinque secondi di vantaggio su Fernando, c’è Raikkonen, che sembra chiaramente orientato sulle tre soste; la Ferrari però non ci sta, e grazie ad un paio di giri veloci Alonso raggiunge e supera il finlandese. Da lì in poi lo spagnolo inizia a costruire il vantaggio necessario per restare davanti alla Lotus anche con un pit-stop in più, mentre Massa, con pista libera, guadagna terreno su Kimi e Vettel. Il sorpasso sul tedesco avviene quando questi si ferma per il suo cambio-gomme, rientrando in quarta posizione.

Al 45esimo giro si decide, in pratica, la gara; Raikkonen si ferma ai box per la sua terza sosta, che dovrebbe essere l’ultima della sua gara; Kimi torna in pista al terzo posto, davanti a Vettel, ma la sua strategia potrebbe rivelarsi controproducente, dato che Alonso ha ormai guadagnato il vantaggio necessario a restare davanti anche dopo il suo ultimo pit-stop, e anche Massa, con gomme fresche nel finale, potrebbe dare fastidio alla Lotus. Il finlandese non fa calcoli e inizia a spingere, guadagnando terreno sul brasiliano. Al 49esimo giro piccolo campanello d’allarme per la Ferrari, che richiama ai box Alonso con un paio di giri d’anticipo, dopo che al muretto rosso si sono accorti della foratura di una gomma dello spagnolo. Due tornate dopo è il momento dell’ultimo cambio di pneumatici anche per Massa e Vettel, con il brasiliano che blinda così il suo terzo posto nei confronti del tedesco.

A questo punto, con quindici giri da compiere, dal muretto Ferrari comunicano a Felipe che Raikkonen potrebbe avere un decadimento delle sue gomme dure, e che quindi si può provare a riprenderlo. Massa esegue il compito alla lettera, iniziando una serie di giri veloci che gli fanno recuperare diversi secondi sulla Lotus, ma problemi di graining lo portano ad accontentarsi del terzo posto, mentre in una comunicazione radio, a dieci passaggi dalla fine, un Alonso evidentemente emozionato comunica ai suoi che per lui saranno gli ultimi giri più difficili della carriera.

Con le posizioni dei primi quattro ormai consolidate, Fernando taglia il traguardo davanti a tutti  sotto un tripudio di bandiere della Ferrari e delle Asturie, mentre dietro di lui sfilano Raikkonen, Massa e Vettel. Quinto posto per Webber, davanti a Rosberg e Di Resta, che hanno concluso duellando, così come anche le McLaren di Button e Perez, entrambe in zona punti, così come Ricciardo, che ha avuto la meglio su Gutierrez per pochi decimi. Mesto 12esimo posto per Lewis Hamilton, con la Mercedes che ha fatto sapere di non essersi aspettata un degrado gomme così elevato.

Con questo successo Alonso si rilancia nel mondiale, dopo la delusione del Bahrein; lo spagnolo sale al terzo posto in classifica con 72 punti, riducendo il distacco dal leader Vettel, che ne ha 89, a 17 lunghezze; secondo Raikkonen staccato dal tedesco di appena quattro punti. Nel mondiale costruttori comanda la Red Bull, mentre la Ferrari ha scavalcato la Lotus al secondo posto. Prossimo appuntamento con la Formula 1 il 26 maggio, per l’affascinante GP di Montecarlo.

Federico Fadda