ABU DHABI – Non appagato dal quarto titolo mondiale
conquistato una settimana fa in India, Sebastian Vettel mostra una volta di più
la sua insaziabile fame di vittorie aggiudicandosi, per la terza volta, il GP
di Abu Dhabi. Per il tedesco si tratta della 37esima vittoria in carriera,
undicesima nel 2013. Al termine di una gara senza storia, il pilota della Red
Bull ha preceduto sul traguardo il compagno di squadra Mark Webber e Nico
Rosberg; appena fuori dal podio Grosjean con la Lotus, mentre la Ferrari ha
giocato di strategia, riuscendo a portare a casa il massimo possibile, ovvero
il 5° posto con Alonso l’8° con Massa. Settimo Hamilton, mentre Raikkonen si è
ritirato al primo giro a causa di un incidente alla partenza.
Ottima gara di Paul di Resta, sesto con la Force India, che
porta a punti anche Adrian Sutil, nono; chiude la zona punti la McLaren di
Sergio Perez.
La cronaca
Come in India, anche allo Yas Marina la prima fila è
tutta Red Bull, ma in pole c’è Mark Webber, che allo spegnimento dei semafori
sembra scattare bene, salvo poi perdere subito terreno, subendo il sorpasso da
parte di Vettel e Rosberg; si scoprirà, in seguito, che a rallentare la
partenza dell’australiano è stato il malfunzionamento del Kers.
Alle spalle dei primi c’è maggiore bagarre, con Grosjean
che trova un ottimo spunto, così come Hulkenberg, mentre soffre Hamilton; per
la Ferrari è duello fra Massa e Alonso, che non riesce a sopravanzare il
compagno di squadra. Partenza da dimenticare per Button, che rompe l’ala
anteriore in un contatto, ma soprattutto per Raikkonen, che entra in collisione
con Van der Garde riportando la rottura della sospensione anteriore destra e
vedendo così già terminata la sua gara.
In pochi chilometri Vettel mette in pista un ritmo
immediatamente imprendibile per tutti gli altri, con Rosberg e Webber che cercano
di non perdere contatto, con scarso successo. Ad andare presto in difficoltà è
Lewis Hamilton, che oltre a fare i conti con un istantaneo degrado dei
pneumatici, si trova alle spalle un coriaceo Hulkenberg, che lo pressa senza
dargli tempo di rifiatare. Al settimo giro l’inglese è costretto ad effettuare
il suo primo pit-stop, seguito, però, nei giri successivi, da Webber, Grosjean,
Hulkenberg e Rosberg.
Strategia diversa per, ovviamente, Vettel, che gira un
secondo più veloce di tutti gli altri e si ferma al 14esimo giro, così come per
le Ferrari; tentando forse una strategia con un solo pit stop, le rosse
allungano fino al 18esimo passaggio lo stint con gomme morbide, grazie alle
quali, nonostante l’usura, riescono a girare più veloce di Hamilton, preso
evidentemente come riferimento, essendo il podio fuori portata. A fermarsi per
primo è Alonso, che rientra immediatamente alle spalle della Mercedes, ma anche
di Hulkenberg e Perez, mentre Felipe riesce a frapporsi, dopo la sua sosta, fra
Lewis e Nico.
Nelle posizioni di testa, con Vettel in fuga solitaria e
indisturbata, la lotta è per il podio, con Webber che supera Rosberg, andando
così a completare una virtuale doppietta Red Bull, e Grosjean alle loro spalle
in attesa di una buona occasione per inserirsi nella battaglia. Lo spettacolo
vero, però, è tutto a centro gruppo, con un trenino composto da Sutil, Hamilton,
Massa, Hulkenberg e Alonso; Felipe supera Hamilton, approfittando della lotta
di quest’ultimo con Sutil, che poi viene comunque sopravanzato dalla Ferrari
del brasiliano, mentre Fernando ha la meglio su Hulkenberg, al termine di un
duello prolungato. Lo spagnolo sopravanzerà di lì a poco, come pure Hamilton, anche
Sutil.
Per la Mercedes l’ipotesi di
arrivare in fondo alla gara senza effettuare una seconda sosta si rivela presto
un’utopia, con Hamilton costretto a fermarsi al 29° passaggio, per montare un
secondo set di gomme medie; l’inglese si ritrova, in questo modo, nuovamente in
mezzo al gruppo in lotta per la zona punti. Vettel, intanto, è sparito dal
campo visivo degli inseguitori, grazie ad un ritmo impressionante, grazie al
quale arriva ad accumulare un vantaggio di quasi quaranta secondi.
Al 33esimo giro la direzione
gara infligge un drive through a Nico Hulkenberg, che dopo aver effettuato il
suo secondo pit-stop ha rischiato la collisione con Perez, in fase di uscita dalla
piazzola di sosta; un vero peccato per il tedesco, autore, fino a quel momento,
di un’altra ottima gara e in piena lotta per i punti. Nello stesso giro arriva
il secondo cambio gomme anche per Webber e Rosberg; di fatto la strategia ad
una sosta si rivela un azzardo troppo rischioso, dato che poco più tardi anche
Vettel e Grosjean rientrano per sostituire i propri pneumatici.
La sosta del francese della
Lotus, in particolare, guasta i piani della Ferrari; Romain torna in pista
appena davanti alle due rosse, per le quali la conquista della quarta posizione
diventa impossibile. Ecco, dunque, il cambio di strategia: Massa si ferma al
39° passaggio, mentre Alonso prosegue per qualche ulteriore giro, inizialmente
per tentare di arrivare fino in fondo, poi, resosi evidentemente conto di non
poter riuscire nell’impresa, cercando di guadagnare il margine che gli
consentirebbe di non perdere il quinto posto, preziosissimo per la lotta con la
Mercedes nel campionato costruttori.
Fernando si ferma alla 43esima
tornata, optando per le gomme morbide. Il rientro in pista dello spagnolo è uno
dei momenti di maggiore suspense della gara, grazie al duello, in uscita dal
tunnel della pit lane, con la Toro Rosso di Vergne; Alonso non molla un
centimetro, nonostante il francese non gli lasci spazio, finendo col superarlo
al di là dei margini della pista. Una manovra spettacolare, che finisce però
sotto l’occhio dei commissari, i quali, al momento in cui scriviamo, si sono
riservati di decidere sull’accaduto al termine della corsa. Vergne, che stava
tentando di concludere la gara con un solo pit-stop, vede degradarsi in maniera
repentina le proprie gomme, subendo, in serie, i sorpassi di Massa, Sutil e
Perez, prima di decidere di rientrare ai box, con la situazione ormai
compromessa.
Il finale di gara, con
Vettel ormai avviato tranquillamente verso la bandiera a scacchi, con mezzo
minuto di vantaggio su Webber, e la lotta per il podio di fatto conclusa, è uno
show di Fernando Alonso, che con la mescola soft vola letteralmente, facendo
registrare giri record in sequenza, togliendo a Vettel quest’ultima
soddisfazione, riuscendo così ad agguantare e superare prima Hamilton, poi Di
Resta, conquistando l’agognato quinto posto finale.
In classifica Vettel allunga
ulteriormente il suo vantaggio su Alonso, portandosi a quota 247, con 130
lunghezze sulle spagnolo, che rinsalda però il secondo posto, grazie alla
battuta a vuoto di Raikkonen. La Ferrari, però, vede aumentare il suo distacco
dalla Mercedes, che ora ha 11 punti di vantaggio sulla scuderia di Maranello;
Red Bull inattaccabile, a quota 513. Prossimo appuntamento con la Formula 1 il
prossimo 17 novembre negli Usa, sulla pista di Austin, in Texas.
Ordine d'arrivo
Classifica Piloti
Classifica Costruttori