BUDAPEST – Week end da favola in Ungheria per Lewis
Hamilton, che dopo l’eccezionale pole ottenuta sabato completa il quadro
centrando la vittoria nel GP di Ungheria, decima prova stagionale. Il pilota
inglese della Mercedes, al quarto successo sul circuito dell’Hungaroring, ha
sconfitto anche il temuto caldo, mantenendo la testa del gruppo al via e non
correndo di fatto rischi per tutta la durata della corsa.
Alle sue spalle un altrettanto eccellente Kimi Raikkonen,
secondo grazie a una strategia di due soli pit-stop e alla strenua resistenza
nel finale agli attacchi di Sebastian Vettel, che chiude il podio. Grande
rimonta per Mark Webber, 4° sul traguardo davanti a un Fernando Alonso mai in
grado di lottare per le prime posizioni, mentre Grosjean è giunto solo 6°,
rallentato da un drive through. Motore in fumo a 5 giri dalla fine per Rosberg.
In classifica Vettel allunga sul primo inseguitore, che
non è più Alonso ma Raikkonen, staccato di 38 punti, con il ferrarista indietro
di una lunghezza rispetto al finlandese. Nel mondiale costruttori la Red Bull
mantiene la prima posizione con 277 punti, davanti alla Mercedes, che ne ha
208.
Team e piloti che staccheranno la spina per la consueta
lunga pausa estiva, dunque la Formula 1 tornerà in pista il 25 agosto, con
l’attesissimo Gran Premio del Belgio, sullo storico e spettacolare tracciato di
SpaFrancorchamps.
La cronaca
Domenica di sole e caldo a Budapest, ma temperature non
eccessivamente alte, come temeva la Mercedes e come sperava, invece, la
Ferrari.
Allo spegnimento dei semafori scatta benissimo Lewis
Hamilton, che affronta la prima curva in tutta tranquillità perché Sebastian
Vettel ha invece avuto un’esitazione, trovandosi così incalzato da Grosjean,
pressato a sua volta da Alonso, che è riuscito subito a sbarazzarsi di Rosberg.
Le fasi iniziali condizionano la gara del tedesco, che alla curva 5, in un
duello a tre con Raikkonen e Massa, viene toccato al posteriore dal brasiliano,
finendo così leggermente largo, riuscendo però a riprendere la pista, seppur in
posizione svantaggiata. Felipe, nel contatto, ha riportato a sua volta lievi
danni nella parte sinistra dell’ala anteriore.
I primi giri vedono Hamilton e Vettel duellare al ritmo
di alcuni giri veloci, con Grosjean che però resta negli scarichi della coppia
di testa; il francese arriva in poche tornate a completare il terzetto di
fuggitivi, dato che Alonso non riesce ad avere un ritmo vicino al loro,
preoccupandosi, di fatto, di tenere a bada Massa e Raikkonen, che lo seguono.
Dietro di loro, però, non sta a guardare Webber, che con gomme medie gira sugli
stessi tempi delle due Ferrari e della Lotus, tutte equipaggiate con pneumatici
a mescola morbida.
Al 9° passaggio Hamilton inaugura il primo giro di
pit-stop, ripartendo con gomme medie; due tornate più tardi tocca a Vettel, che
rientra alle spalle non solo della Mercedes, ma anche della McLaren di Button,
che corre con una diversa strategia, essendo partito con le gomme più dure fra
quelle a disposizione. È qui che probabilmente il campione del mondo perde le
speranze di lottare per la vittoria, rimanendo troppi giri dietro a Jenson e
subendo anche la pressione di Grosjean, sul quale a sua volta è tornato Alonso,
favorito dal rallentamento causato dalla McLaren. Come se non bastasse, dal
muretto Red Bull arrivano preoccupanti inviti a Sebastian a rallentare, per far
raffreddare motore e freni; nel frattempo Webber, grazie alla differente
tattica, guadagna il comando della corsa, che perde al 23° giro, quando rientra
per il suo pit-stop, lasciando nuovamente strada libera a Hamilton.
Al 24° giro Button subisce, in poche curve, i sorpassi di
Vettel, Grosjean, con il quale c’è anche un incruento contatto, e Alonso;
l’inglese si ferma poi per sostituire le gomme, arrivate ormai al limite. Una
tornata più tardi il francese della Lotus apre, con sorprendente anticipo, il
secondo valzer dei pit-stop, rientrando alle spalle di Felipe Massa, con il
quale inizia subito un duello che si conclude con uno spettacolare sorpasso
all’esterno della Curva 4. Dalla Direzione Gara, però, non approvano la manovra
di Grosjean, che nel superare la Ferrari ha messo due ruote fuori dalla pista,
e gli comminano un discutibile drive through, che di fatto condiziona la sua
gara.
Nel frattempo Hamilton ha costruito un vantaggio di circa
12 secondi sugli inseguitori, grazie al quale al 31° giro affronta con
tranquillità la sua seconda sosta, dopo la quale rientra al quarto posto,
dietro a Vettel, Alonso e Webber. L’inglese non intende perdere tempo e, grazie
ad un rallentamento dello spagnolo ai danni dell’australiano, guadagna una
posizione rispetto alla Red Bull. Tre giri più tardi tocca ad Alonso e Vettel
cambiare gomme, con il tedesco che rientra sesto, davanti allo spagnolo e a
Grosjean, che nel frattempo ha scontato la penalità inflittagli dai commissari.
Fra il 42° e il 43° giro rientrano ai box Raikkonen, che punta probabilmente
sulle due soste, e Webber, che montando nuovamente gomme medie si “costringe”
ad affrontare un’ulteriore sosta nel finale. Ritiro per Valtteri Bottas, dalla
cui Williams esce fumo bianco dal retrotreno.
Con Hamilton che veleggia tranquillo in testa, con circa
15 secondi di vantaggio sugli inseguitori, Grosjean è il primo, al 48esimo
passaggio, ad effettuare l’ultimo cambio gomme, imitato subito dopo da Alonso.
Al 50° giro tocca a Hamilton, che all’uscita dai box si trova affiancato e
superato da Webber, che supera però con una manovra di forza, ma corretta, alla
Curva 3, chiudendo di fatto i giochi per la vittoria, dato che Vettel si
ritrova, dopo il suo ultimo pit-stop, alle spalle di Raikkonen, che punta a finire la gara senza fermarsi più ai
box. A dieci giri dalla fine Webber monta le gomme morbide, facendo registrare inizialmente
un paio di giri record, senza però riuscire ad avvicinare Kimi e Seb, in lotta
per la seconda piazza, mentre termina mestamente al 65° giro, con il motore in
fiamme, la non felice domenica di Nico Rosberg.
Il duello fra Raikkonen e Vettel è emozionante e teso,
con il finlandese che si difende con glaciale cattiveria al penultimo giro,
quando costringe Vettel ad allargarsi fuori pista durante un attacco
all’esterno della Curva 4; manovra che causa le rimostranze del campione del
mondo, che si lamenta via radio con i suoi tecnici, anche se la difesa di Kimi
non è stata oltre le righe.
È l’ultima emozione della corsa, che vede passare per
primo sotto la bandiera a scacchi, in beata solitudine, Lewis Hamilton, alla
sua quarta affermazione in carriera in Ungheria, primato che da oggi divide con
Michael Schumacher. Sul podio anche Raikkonen e Vettel, poi Webber. Quinto
posto finale e ultimi giri in sofferenza per Alonso, a causa del pressing di
Grosjean, mentre un bravissimo Button precede Massa, Perez e Maldonado, che
chiude la top ten e porta a casa un punto importantissimo per la Williams.
Ordine d'arrivo
Classifica Piloti
Classifica Costruttori